Giancarlo Giannini al Napoli Film Festival festeggia i 40 anni di Sessomatto

L’attore Giancarlo Giannini intervenuto ieri al Napoli Festival per i 40 del film Sessomatto

NAPOLI – Era l’ospite più atteso della giornata di ieri Giancarlo Giannini, attore, doppiatore e regista, giunto al Napoli Film Festival per i 40 anni (ben portati)  di Sessomatto, film di Dino Risi in cui interpreta, insieme con l’attrice Laura Antonelli, diversi personaggi ai limiti del grottesco.

Il legame del pluripremiato attore con la città partenopea è antico: “Ho vissuto a Napoli dagli 8 ai 19 anni perché mio padre, per lavoro, fu trasferito qui”.

“Ho studiato in questa città – ha detto – e frequentavo l’istituto tecnico Volta come perito elettronico. Al mattino prendevo la metropolitana per andare a scuola, ma al ritorno  me ne andavo a piedi  perché mi piaceva vedere, ascoltare, toccare, annusare. Ho vissuto questa città in maniera epidermica”.

Si potrebbe direbbe più che epidermica, infatti il protagonista di Mimì metallurgico ha affermato: “Faccio l’attore perché ho vissuto a Napoli. Questa è la città più fantasiosa al mondo. Io mi sento molto napoletano, ed essere napoletano significa essere diverso”.

Di fantasia Giancarlo Giannini, che nella sua lunga e brillante carriera ha lavorato con registi ed attori di fama mondiale dalla Magnani a Marlon Brando (che di lui disse “perché non lo abbiamo conosciuto prima”), ne sa decisamente qualcosa.

“Io non sono mai stato un attore realista – ha dichiarato ai giornalisti e al pubblico – non ho mai rifatto la realtà. Ho finto di fare la realtà. Anzi, la cosa bella del mio mestiere è che la fantasia diventa la realtà”.

E riferendosi ad altri attori con vite difficili e sregolate ha ammonito: “Bisogna tenere sempre molto distaccata la realtà dalla fantasia perché mescolare le due cose può cambiarti molto la testa. Ad un certo punto non riesci più a stabilire un contatto vero con il reale.

“Il mestiere dell’attore è un gioco – ha continuato –  e se non ti prendi un po’ in giro, diventa poi quasi una sofferenza entrare nei personaggi ”.

E di farsa e macchiette Giannini (attore camaleontico e anche drammatico come in Male oscuro di Monicelli,1964) ne è un vero maestro.

Indimenticabili le sue interpretazioni di Pasqualino Settebellezze (per il quale nel 1976 fu candidato all’Oscar come miglior attore), o di Pasquale Picone nel film Mi manda Picone di Nanni loy (1984) o dei vari personaggi grotteschi e pluridialettali di Sessomatto, film ad episodi di Dino Risi, di cui è venuto a festeggiare i 40 anni  con un’accoglienza da parte del pubblico molto calorosa.

Ma Giancarlo Giannini è talmente versatile da essere anche inventore, complice la sua formazione scolastica. Fu lui a pensare e realizzare il giubbotto pieno di gadget indossato da Robin Williams nel film del 1992 Toys – Giocattoli di Barry Levinson.

“Vedevo i miei figli giocare con il commodor – ha spiegato – e mi venne in mente l’idea di costruire un giacca schiacciando la quale si attivavano i più disparati suoni”.

L’altra grande passione della voce di Al Pacino sono i fornelli: “Mi considero il re della pasta al pesto, un piatto povero, ma non così facile da cucinare. Bisogna saper calibrare tutti gli ingredienti”.

“Dico sempre a chi ha figli – ha poi scherzato – di insegnare loro  a mangiare. Se  mangi bene, e al buon cibo  aggiungi anche  qualche altro piacere, cosa puoi volere di più?”.

Il pubblico della sua Napoli, dove il cibo è un vera e propria filosofia, non può che essere d’accordo, e lo saluta con  un affettuoso applauso, non senza aver riso di cuore durante alcune clip di film celebri da lui interpretati e riproposte durante l’incontro.

di Ornella Esposito

 

 

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