di Francesca Candioli
Gli Italiani e l’evasione fiscale, un cuore e una capanna. Di paglia, però, e pronta a crollarci in testa da un momento all’altro. Nel breve periodo, convivere in sua dolce compagnia ci costa oltre 180 miliardi di euro all’anno, tra imposte dirette ed indirette non pagate allo Stato (Fonte Tax research UK). Nel lungo periodo, ci costa il futuro, e non solo il nostro. Secondo la Protezione Civile, più di 27.000 edifici scolastici sorgono in aree ad elevato rischio sismico. Intervenire richiederebbe un costo complessivo di 13 miliardi di euro, ma quei soldi non si trovano. 22 sono, invece, i miliardi di euro sottratti alle casse dello Stato, nel 2012, da parte di più di 8.000 evasori totali (Fonte Fiamme Gialle). L’evasione riduce il gettito fiscale dello Stato e le entrate pubbliche causando un danno ai contribuenti onesti, sui quali viene scaricato l’intero onere tributario. Siamo, infatti, i detentori di due record europei: evadiamo più degli altri in presenza di una pressione fiscale tra le più elevate. Nel 2012, quasi due milioni di cittadini italiani hanno rinunciato a curarsi, mentre, tra il 2004 ed il 2007, secondo Eures, è aumentata l’illegalità fiscale nelle principali categorie professionali, medici specialisti in primis, che non fatturano le proprie prestazioni (34%, rispetto al 26,7% del 2007).
L’Italia detiene 44 degli 890 luoghi simbolici in tutto il mondo, mentre il budget del Ministero dell’Ambiente, secondo l’ex Ministro Corrado Clini, è passato da 1,65 miliardi nel 2008 a 444 milioni nel 2012. 17 sono i miliardi sottratti all’Erario, sempre nel 2012, provenienti da trasferimenti di denaro nei paradisi fiscali (Fonte Agenzia delle Entrate). Un gatto che si mangia la coda: continuiamo ad evadere, ma perdiamo sempre più capitale economico e, soprattutto, umano. All’Arco di Traiano di Benevento servirebbero 200.000 euro, non rinvenuti, per riparare i danni subiti a causa delle infiltrazioni d’acqua. Pompei cade a pezzi, non ce la fa più. Anche i Francesi se ne sono accorti, definendola, su Le Monde, il simbolo di “un’Italia stanca”. Nell’Emilia post sisma, 570 chiese sono rimaste gravemente danneggiate. Servono 330 milioni, ma ne sono stati stanziati solo 7. Nel frattempo, secondo l’Anagrafe tributaria, aumenta il cosiddetto esercito di finti poveri: tra coloro che guadagnano dai 20.000 ai 50.000 euro, si trovano 12 milioni di Italiani. Qui risiede il 36,6% delle auto di lusso, il 30% degli aerei ed il 27% dei proprietari di barche sopra i 10 metri.
Dati imbarazzanti, a dimostrazione del fatto che i soldi ci sono, anzi, ci sarebbero, e di ciò ne siamo pure consapevoli: 9 Italiani su 10, infatti, secondo Eures, chiedono maggior rigore nella lotta all’evasione fiscale, definita, dai più, inefficace e 7 Italiani su 10 si esprimono a favore del carcere per gli evasori. Dietro allo scontrino non rilasciato, alla dichiarazione dei redditi falsificata, all’occultamento della contabilità aziendale, al semplice biglietto non pagato sull’autobus, ci sono i tagli agli investimenti ed ai servizi pubblici che minano fortemente il nostro welfare. Nel 2012, la Guardia di Finanza ha scoperto frodi ai finanziamenti comunitari e nazionali e danni erariali per un totale di 6,5 miliardi: c’è chi dichiara un reddito basso per ottenere un posto per i figli negli asili, chi per accedere ad una borsa di studio o per ottenere buoni pasto, mentre, tra il 2007 ed il 2011, la riduzione degli investimenti pubblici nel settore dell’Istruzione è stata del 12,8% (9 miliardi e 748 milioni di euro). Le conseguenze appaiono devastanti: in cinque anni, secondo i dati Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), si contano 90.000 studenti in più e 81.600 docenti in meno e sono scomparse 12.000 classi e 2.000 scuole. Nel 2012, la Guardia di Finanza ha scoperto, in Italia, 3.556 “finti poveri”, una media di quasi dieci al giorno. A Parma, intanto, i bambini di una scuola sono costretti a portare ogni mattina un flacone di sapone liquido ed un rotolo di carta igienica. A Bologna, Marco si è visto negare la borsa di studio, a Roma Caterina non avrà più la sua insegnante di sostegno, a Bari Amir, sei anni, dovrà imparare l’Italiano da solo, senza nessun corso extra per stranieri.
Secondo l’Istat, l’evasione nel 2012, in soli sei mesi, è aumentata del 14% ed è stimata al 17%, mentre lo Stato spende l’1,265% del suo bilancio per la scienza. Un settore che sembra tenere: secondo Science Watch, il 38,8% dei quindicenni desidera “fare lo scienziato”, nonostante la fuga di ricercatori all’estero che, negli ultimi 20 anni, ha fatto perdere all’Italia quasi 4 miliardi di euro (Fonte Icom). 34 sono i miliardi di euro sottratti allo Stato dal lavoro sommerso, 22,4 i miliardi annuali sottratti dal 78% circa delle società di capitali italiane che non versa le imposte o dichiara redditi negativi (Krls Network of Business Ethics). Dal 2011 al 2014 verranno sottratti alla Sanità circa 14 miliardi. Nel frattempo, aumentano i pazienti che si rivolgono agli unici due ospedali di Emergency italiani, nei quali il 20% degli assistiti è Italiano. E aumenta anche l’evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese, dovuta alla mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali. L’Erario viene privato di circa 8,2 miliardi (Krls Network of Business Ethics).
Francesca Candioli