I mille volti dell’evasione fiscale

Pina Lalli, Luca Casadei

“L’umiltà è una virtù stupenda, ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi” sentenziò, nel 1990, Giulio Andreotti, esperto conoscitore di un popolo umilissimo davanti al commercialista ed assai indulgente con se stesso. A distanza di tanti anni, c’è chi sostiene che la tolleranza, se non addirittura la sottile simpatia, nei confronti dei furbetti del fisco sia ormai storia passata in un Paese schiacciato dalla crisi ed obbligato a tagliare la spesa pubblica con l’accetta per rincorrere la riduzione del rapporto debito/Pil imposta dal Fiscal compact.
Lontani dal poter interpretare la Storia, ci siamo accontentati di partire da storie – e da dati, eventi, rappresentazioni – per approfondire un fenomeno assai complesso e diversificato, cercando poi di raccontarlo in alcune sue sfaccettature. False o mancate dichiarazioni dei redditi da parte dei contribuenti, emissione di fatture false, sovra o sottofatturazione di acquisti e vendite, trasferimenti di denaro ed imprese all’estero, mancata emissione di ricevute e scontrini fiscali: gli spunti di partenza non mancano di certo nello Stato che vanta il primato europeo per numero di miliardi di euro evasi ogni anno (pari a 180,27, secondo l’ultima rilevazione Ocse), affiancato da una pressione fiscale superiore alla media comunitaria (42,8% contro il 40%, fonte Eurostat e Cgia su dati Banca Mondiale 2013). Nel loro compito, gli studenti del laboratorio di giornalismo sociale e multimediale hanno potuto contare anche sulla preziosa collaborazione tra il Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale dell’Università di Bologna e l’Agenzia delle Entrate di Bologna, grazie alla quale, quest’anno, è nato il laboratorio “Il social Fisco: il web 2.0 per valorizzare il contribuente virtuoso”.
C’è chi ha scelto di approfondire proprio le migliori strategie comunicative per favorire l’adempimento agli obblighi tributari, chi, invece, ha cercato di fare chiarezza sugli strumenti usati dallo Stato per contrastare l’evasione fiscale o sulle opportunità sprecate di crescita che questa piaga comporta, chi, ancora, ha provato a capire come questo tema sia stato percepito in occasione delle ultime elezioni politiche. L’attenzione è stata rivolta anche ad alcune “voci fuori dal coro”, come quelle formatesi di recente del Partito Forza Evasori e del movimento Contante Libero. Uno sguardo oltre confine è stato posto per capire come il problema dell’evasione fiscale sia vissuto in Paesi a noi vicini (la Francia) e scoprire come un’economia basata in larga parte su scambi internazionali possa diventare, in assenza di regole chiare e condivise, una prateria sconfinata per pratiche illecite difficilmente individuabili.

Corso di Laurea Magistrale
in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale
Università di Bologna – Laboratorio di giornalismo sociale

Pina Lalli
Professore Ordinario, Coordinatore Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale dell’Università di Bologna

Luca Casadei
Giornalista, tutor del laboratorio di giornalismo sociale

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

Rispondi