Le vie dei farmaci

Perché quasi quindici milioni di persone, quarantamila persone al giorno, nei paesi in via di sviluppo muoiono di malattie facilmente curabili? Un massacro quotidiano che potrebbe facilmente essere evitato concedendo le medicine a tutti. Le vie dei farmaci è un documentario prodotto da Mammut Film in collaborazione con Medici Senza Frontiere che cerca di rispondere a questa domanda.

Un cartello plurimiliardario di multinazionali, formato da dieci grandi case farmaceutiche, controlla il mercato mondiale dei farmaci: Astra Zeneca, Roche, Sanofi Aventis, Bristol Myers Squibb, Glaxo, Novartis, Pfizer, Merck, Wyeth, Johnson and Johnson. Questi i nomi dei signori di “BigPharma”, il cui profitto nella classifica delle prime 500 multinazionali supera quello delle altre 490 messe insieme, mentre il reddito complessivo registrato nel 2004 è paragonabile al prodotto interno lordo della Danimarca. La denuncia di questo strapotere è funzionale a comprendere le principali vicende di cronaca e politica sanitaria della storia recente. Questi colossi farmaceutici hanno mutato il concetto di malattia nei Paesi industrializzati: hanno “creato”, ad esempio, il “disturbo dell’attenzione” (Add) e quello “dell’iperattività” (Adhd), curati con medicinali invasivi somministrati anche ai bambini. È Big Pharma a “decidere” quali siano le malattie da curare e quali siano le priorità della nostra salute.

Si spiega così la recente statistica che vede gli antidepressivi tra i farmaci più venduti al mondo, al posto dei cosiddetti “salvavita”. Il malato, affermano Marco Mellara e Alessandro Rossi, registi del film, esiste nel momento in cui diviene consumatore. BigPharma ha così una presenza massiccia laddove è maggiore la concentrazione di “clienti”, mentre finge indifferenza dove i disgraziati muoiono per mancanza di farmaci. Costi, profitti, proprietà intellettuale, problemi politici ed economici. Il documentario si addentra nel delicato intreccio tra denaro e cura medica, capitale e salute.Perché nei paesi in via di sviluppo quasi quindici milioni di persone muoiono di malattie facilmente curabili? Un vero e proprio “genocidio selettivo”. Lo definisce così il signor Hamied, presidente della casa farmaceutica indiana specializzata nella produzione dei cosiddetti generici, medicinali a basso costo che contengono i medesimi principi attivi di quelli carissimi, ma che per subdoli motivi non sempre si possono vendere. Curare i poveri non conviene alle multinazionali farmaceutiche. Il film-inchiesta affronta la problematica dell’accesso ai farmaci nei Paesi in via di sviluppo. Per cercare di rispondere a questa domanda dal punto di vista economico, politico, medico e sociale, Mellara e Rossi raccolgono materiale filmato dai quattro angoli del pianeta, partendo da Ginevra. La bella città svizzera ospita la sede di vari organismi internazionali, tra cui Big Pharma. I due registi svelano i legami tra il WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, le grandi case farmaceutiche ed i governi dei Paesi sviluppati. Puntano l’attenzione sulla trappola dei TRIPS, discutibili brevetti internazionali sui farmaci, creati appositamente per salvaguardare gli interessi di Big Pharma. Grazie ai Trips, il farmaco diventa come qualsiasi altro prodotto commerciale, il mercato si trasforma in un monopolio in mano alle dieci sorelle titolari dei brevetti, scompare la competizione e i prezzi rimangono alti.

Questo è il cuore del problema, a cui si può reagire con l’incentivazione alla produzione e all’utilizzo di farmaci generici che vadano a rompere il mercato monopolistico (significative sono, a tal proposito, le ribellioni dei governi di India e Sudafrica). Il viaggio prosegue attraverso Mozambico, Sudafrica e India, aprendo uno squarcio sui luoghi dove l’accesso ai farmaci essenziali è precluso. Il Mozambico è una delle realtà più rappresentative dell’Africa Australe. Qui la distribuzione dei farmaci si scontra con dati di macro analisi (tasso di povertà al 60%, alfabetizzazione al 45%, vita media inferiore ai 42 anni, mortalità infantile dovuta alla malaria e all’HIV che tocca vette del 30%). Nel Sud del mondo, polmonite, HIV, tubercolosi, diarrea e malaria provocano ogni anno 15 milioni di vittime. Qui è concentrato l’85% dei malati e la spesa globale per i farmaci corrisponde all’11% del totale. Appare chiaro che è in questo contesto politico geografico che bisogna misurare la portata del problema. Ma il tema dell’accesso ai farmaci, partendo come si è visto dai Paesi in via di sviluppo, sbarca fino a casa nostra, in Occidente. Dimostra quanto sia fragile il concetto di Salute Pubblica in relazione allo strapotere delle grandi multinazionali farmaceutiche. Le vie dei farmaci offre un istruttivo percorso tra disuguaglianze e meccanismi perversi malcelati dietro operazioni di marketing.

Mauro Volpatti
Dottore Magistrale in Economia Aziendale (Università degli Studi di Udine),
Direttore commerciale Italia – Areagrafica Srl

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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