Un esperienza da brivido

I volontari di @uxilia inquadrati nella protezione civile

Lunedì 6 aprile, verso le 3:30, c’è stata una fortissima scossa di terremoto in Abruzzo, con epicentro nella provincia dell’Aquila. Sono stati immediatamente allertati tutti i gruppi comunali della Protezione Civile. Verso le otto ho ricevuto la telefonata dal mio capo squadra, il quale mi chiedeva la disponibilità a partire immediatamente per l’Abruzzo. Avevamo due ore di tempo per preparare il borsone e alcuni panini per essere autonomi nell’arco della giornata. Nelle prime ore della mattinata, sono arrivati in Abruzzo i tecnici della Protezione Civile. Dovevano coordinare l’arrivo dei soccorsi provenienti dal Friuli, attesi in giornata. In mattinata sono partiti dal Friuli 16 tecnici, 397 volontari, 108 mezzi e tre cucine da campo. Il Friuli aveva come destinazione L’Aquila. La situazione era drammatica: martedì, le unità cinofile della Protezione Civile ed i tecnici regionali si sono recati nel comune di Onna (AQ), un paesino nell’epicentro del sisma. Contemporaneamente, nel campo adiacente lo stadio di rugby di Acquasanta, sono state allestite più di una settantina di tende, due cucine da campo ed i servizi igienici. Una vera tendopoli costruita a tempo di record, dove è stato creato il campo base della Protezione Civile del Friuli e dove sono stati ospitati alcuni sfollati. Nei giorni seguenti ci sono state parecchie scosse di assestamento, alcune molto forti. Durante la giornata faceva caldo, di notte la temperatura era rigida. Una forte escursione termica. Durante la settimana abbiamo allestito diverse tendopoli, sia nel territorio del comune dell’Aquila, sia nei paesi limitrofi. Abbiamo consegnato moltissimi pasti, distribuito vestiario e coperte. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di aiutare la popolazione colpita dal sisma. Gli abitanti della zona sono molto cortesi e ospitali. I primi giorni dormivano nelle macchine, mentre noi montavamo le tendopoli. Pur avendo perso tutto, mentre lavoravamo ci portavano da mangiare, ci offrivano la pasta, il vino, l’acqua, i dolci. Uno dei tanti ricordi che mi rimarranno impressi è questo: dopo alcuni giorni in cui andavamo in un paesino a montare una tendopoli, una sera, a lavoro terminato, siamo usciti con i mezzi dal campo sportivo fra due ali degli abitanti che ci applaudivano. In quel momento tutta la stanchezza è passata. La situazione nella provincia dell’Aquila è drammatica: il sisma ha provocato innumerevoli danni, il centro storico è completamente da riedificare, alcuni paesini limitrofi sono devastati. Vedere un’intera città deserta, sia di giorno, sia di notte, è triste e angosciante. Come pure vedere piccoli gruppi di cani che si muovono da soli, spaesati e impauriti. Ogni tanto si sente ululare e poco dopo ci si accorge che c’è stata una scossa. Nella prima settimana abbiamo allestito una trentina di tendopoli (mediamente, in ogni tendopoli ci sono 60-70 tende) e alloggiato circa 13.000 persone. Questa esperienza come volontario è stata molto forte. Tanta disperazione e desolazione. Il pensiero di chi in un attimo ha perso tutto. Anche i propri cari.

Cristian Mattaloni

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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