Cosa sono i derivati?

C’è il pericolo che un nuovo 1929 distrugga l’economia mondiale? È quello che da qualche tempo si stanno chiedendo non solo gli studiosi di finanza e gli operatori del settore, ma anche qualsiasi semplice cittadino. Basta sfogliare un giornale: certo, la crisi che stiamo affrontando è tra le più severe e complesse dei nostri tempi. In dodici mesi, le banche hanno “bruciato” qualcosa come 500 miliardi di dollari. Molti studiosi hanno posto in collegamento la crisi finanziaria con la straordinaria crescita di questi ultimi anni del mercato dei derivati. Di che cosa si tratta? In finanza, uno strumento derivato è un titolo il cui valore è basato sul valore di mercato di altri beni. Questi ultimi, detti “attività sottostanti”, possono avere diversa natura: può trattarsi di azioni, di obbligazioni, di indici azionari o obbligazionari, di materie prime (come ad esempio il petrolio o il caffè) o anche di altri derivati. I titoli derivati possono essere utilizzati per operazioni di copertura (dette anche di hedging) o di speculazione. L’hedging serve per neutralizzare un rischio finanziario utilizzando un derivato con effetto opposto all’operazione che si vuole coprire (ad esempio, ci si può coprire dal rischio di oscillazioni del prezzo di un’attività sottostante con un derivato che aumenta di valore quando il sottostante matura delle perdite).

La gestione del rischio è un tema cruciale della disciplina economica: nei contratti di compravendita di un determinato prodotto, ad esempio, non è raro che le parti si accordino definendo subito il prezzo e la quantità dell’oggetto da scambiare ma rimandandone la consegna ad una data futura. In questo modo, sia i produttori sia gli acquirenti si tutelano dalle fluttuazioni dei prezzi. Pensiamo ad esempio al caffè: se un anno il raccolto mondiale è rigoglioso, i singoli produttori sono costretti ad abbassare i prezzi affinché il loro prodotto non resti invenduto. Se, al contrario, si verificano avversità climatiche, l’offerta diminuisce rispetto alla domanda e chi vuole comprare caffè è costretto a sborsare un costo più alto. Accordarsi subito su un certo prezzo con l’impegno da una parte di consegnare il caffè e dall’altra di pagarlo in un giorno prestabilito permette sia al coltivatore sia al commerciante di proteggersi da questi rischi. I derivati, quindi, nascono come strumenti capaci di neutralizzare i rischi finanziari. Tuttavia questi prodotti hanno acquisito sempre più carattere speculativo piuttosto che di copertura, scollegandosi così dalla loro funzione originaria e diventando vere e proprie armi a doppio taglio. Essi vengono acquistati da chi crede in un imminente aumento del loro prezzo e venduti da chi, invece, è certo di un prossimo calo della loro quotazione. I titoli in questo modo passano nelle mani di mille investitori che li comprano e li cedono utilizzandoli come una scommessa.

Ogni giorno nascono nuovi derivati, con diversi profili finanziari e diversi gradi di sofisticazione. Ce n’è per ogni esigenza e sono basati su qualsiasi variabile: perfino la quantità di neve caduta in una determinata zona! Le tipologie più note e diffuse sono:

• Future
• Opzione
• Swap
• Euro OverNight Index Average
• Forward rate agreement
• Interest rate swap
• Esotici
• Strutturati

 

Martina Seleni

 

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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