Gli studi svolti dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR) hanno dimostrato che centrali a energia solare termodinamica, disposte su meno del 0.3% dell’intera superficie dei deserti dell’area MENA(Medio Oriente e Nord Africa), sarebbero in grado di generare elettricità in quantità tale da coprire gran parte delle necessità
La crisi politica energetica determinato dalle vicende politiche che hanno interessato due paesi dell’ ex blocco sovietico ( Russia e Ucraina),e le successive ripercussioni che i paesi europei hanno subito durante l’inverno 2005-2006, hanno posto i governi europei per l’ennesima volta a dover temere lo spettro del ricatto energetico già vissuto durante la oil crisis derivante della crisi di Suez del conflitto arabo-israeliano dello scorso secolo. Le ricorrenza di questi momenti amplificati da problematiche connesse al costante aumento della domanda energetica dei nuovi paesi emergenti in ambito UE ma, soprattutto, dal crescente aumento di richiesta di energia da parte delle nuove economie asiatiche emergenti impone una rielaborazione di nuove strategie di breve periodo con una razionalizzazione dei consumi pro capite (risparmio energetico) ma soprattutto investendo in politiche di incentivazione dell’utilizzo di energia ottenuta da fonti alternative quali ad esempio l’energia solare o l’energia eolica .
A tale proposito il direttore scientifico del Kyoto Club Gianni Silvestrini, prevede in base al trend attuale che nel periodo 2008-2012 la produzione addizionale di elettricità solare ed eolica mondiale, e quindi il contributo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti di queste tecnologie verdi, sarà probabilmente almeno 4 volte superiore rispetto al contributo aggiuntivo netto del bilancio energetico di origine nucleare, considerando anche la chiusure delle vecchie centrali. Nel 2005 la capacità di produzione energetica in Europa ha superato le 1700 MW,secondo le stime di crescita del mercato energetico, questa tendenza si manterrà in crescita e la Germania , che attualmente esporta energia prodotta da fonti alternative nei paesi dell’Europa Meridionale, supererà nel 2010 il target dichiarato nel Libro Bianco dell’energia di 3000MW.
Gli studi svolti dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR) sulla base di dati satellitari telerilevati hanno dimostrato che centrali a energia solare termodinamica, disposte su meno del 0.3% dell’intera superficie dei deserti dell’area MENA(Medio Oriente e Nord Africa), sarebbero in grado di generare elettricità in quantità tale da coprire la domanda attuale dei paesi EU-MENA e della stessa Europa, nonché gli incrementi stimati di tale domanda nel futuro e sono stati posti come base del dal consorzio Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation (TREC) costituita dal Club di Roma, l’ Hamburger Klimaschutz-Fonds e dal Centro Nazionale Giordano per la Ricerca sull’Energia (NERC) per concretizzare il progetto DESERTEC . Questo consorzio ha partecipato alla realizzazione di tre studi che hanno stimato il potenziale delle fonti rinnovabili nei paesi MENA, le necessità energetiche e idriche tra la data attuale e il 2050, nonché lo sviluppo di una rete elettrica che colleghi i paesi europei con quelli della sponda meridionale del Mediterraneo (Collegamento EU-MENA). Questi studi sono stati commissionati e sono stati svolti dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR). Lo studio ‘MED-CSP’ è stato realizzato nel 2005, mentre lo studio ‘TRANS-CSP’ è stato completato nel 2006. Nel 2007 è stato altresì completato lo studio ‘AQUA-CSP’ sulle necessità, il potenziale e le conseguenze della desalinizzazione mediante energia solare nei paesi MENA.
Nello scenario descritto nelle relazioni del DLR appare la concreta possibilità di ridurre del 70% le emissioni di CO2 riconducibili alla produzione di elettricità, rinunciando altresì all’opzione nucleare – con la prospettiva di costi decrescenti per la produzione di elettricità nel lungo periodo.(le aree in rosso sarebbero sufficienti per la generazione, mediante centrali solari termodinamiche, delle quantità di energia richieste, rispettivamente, dal mercato mondiale, da quello europeo (EU-25) e da quello tedesco. (Dati dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR), 2005) L’energia solare ed eolica,particolarmente conveniente in Marocco così prodotta potrebbe essere distribuita nei paesi dell’area MENA e trasmessa in Europa attraverso linee di corrente continua ad alta tensione (High Voltage Direct Current, HVDC) con perdite molto limitate.
Entro la metà del ventunesimo secolo i paesi dell’area potrebbero aver trasformato i loro deserti in fonti inesauribili di energia pulita. Vendendo parte di tale energia ai paesi europei, essi potrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni europee di gas ad effetto serra fino ad un livello sostenibile. Tutte le tecnologie impiegate per la realizzazione del progetto DESERTEC sono già disponibili e, in parte, già operative da decenni.La tecnologia solare più efficiente per la produzione di energia è quella termodinamica a concentrazione (Concentrating Solar Thermal Power, CSP). In tale tecnologia è previsto l’uso di specchi per concentrare la luce solare e creare così del calore utilizzato per produrre il vapore necessario per il funzionamento delle turbine e dei generatori. Quantità di calore in eccesso rispetto alla domanda possono essere immagazzinate in serbatoi di sali fusi e utilizzate per azionare le turbine nelle ore notturne o in corrispondenza di un picco della domanda.
Per garantire la continuità del servizio in caso di cielo coperto, è possibile alimentare le turbine anche con combustibili fossili o derivati dalle biomasse, senza bisogno quindi di costosi impianti di backup. Il calore residuo del processo di generazione dell’energia può essere utilizzato (in cogenerazione) per desalinizzare l’acqua marina e produrre termico di raffreddamento – sottoprodotti preziosi per il benessere delle popolazioni locali.Centrali a concentrazione solare sono già sfruttate commercialmente in California dal 1985. Altre centrali solari termodinamiche con una capacità totale di oltre 2000 MW sono già in fase di pianificazione, di costruzione o già operative. La Spagna ha creato adeguate condizioni normative, assicurando una remunerazione di circa 26 Eurocent per chilovattora immessa nella rete. Grazie alla più intensa insolazione, è possibile, nei paesi del MENA e negli USA, produrre energia già oggi in maniera ancora più vantaggiosa. In termini di pianificazione di costi di costruzione è stato calcolato che se le centrali solari termodinamiche venissero costruite in numero elevato nei prossimi anni, il costo dell’energia solare scenderebbe a circa 4-5 EuroCent/kWh e dal momento che i prezzi delle materie prime necessarie per la costruzione delle centrali solari cresce attualmente in misura inferiore a quello dei combustibili fossili, esse potrebbero diventare competitive prima del previsto..
Donatella Toresi
Dirigente del Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà Civili e l’Immigrazione – Direzione
Centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo.