I numeri di una guerra senza trincee

Ogni anno in Italia, a seguito d’incidente stradale, muoiono mediamente circa 5 mila persone, mentre i disabili gravi sono 20 mila e i feriti 300 mila. Hanno meno di 30 anni la maggior parte delle vittime dal momento che i sinistri automobilistici sono la prima causa di morte per una fascia d’età che va dai 15 ai 29 anni. Più della metà dei ragazzi deceduti a 18 anni muore in questo modo e proprio l’incidente stradale risulta essere la prima causa d’invalidità grave dei giovani

La sicurezza stradale è tema di grande attualità e di interesse generale che richiede peraltro un approccio multidisciplinare. La situazione dell’incidentalità stradale nel nostro Paese ha assunto il carattere di una vera e propria emergenza nazionale. Sull’onda di tale constatazione il recentissimo Decreto-Legge 3 agosto 2007 n.117, (Legge 2 ottobre 2007 n. 160) ha introdotto “Disposizioni urgenti modificative al Codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione” inasprendo in modo sensibile le sanzioni per alcune infrazioni comuni e pericolose, responsabili di un gran numero di incidenti mortali: dal superamento dei limiti di velocità alla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti. Più severe anche le sanzioni per l’utilizzo dei telefonini durante la guida. I dati collegati al fenomeno sono preoccupanti. Ogni anno in Italia, a seguito di incidente stradale, muoiono mediamente circa 5 mila persone, il numero dei disabili gravi è di 20 mila e quello dei feriti ammonta a 300 mila. La maggior parte delle vittime è concentrata in una fascia d’età giovanile: i sinistri stradali, infatti, sono la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 29 anni. Più della metà dei ragazzi deceduti a 18 anni muore a seguito di incidente stradale; che risulta essere altresì la prima causa di invalidità grave dei giovani. Per avere un’idea precisa di cosa questo significhi sul lungo periodo, basta pensare che dal 1970 ad oggi sono deceduti per incidente stradale circa 125.000 giovani (100.000 maschi e 25.000 femmine) che avevano meno di trenta anni. Accanto a questi, circa 315.000 giovani della stessa fascia di età hanno riportato in seguito al sinistro invalidità di grande rilievo (in particolare per trauma cranico grave e trauma spinale).

Le principali cause degli incidenti sono evidenziate nel rapporto ISTAT del 2007 sulla sicurezza stradale. Fattore principale risulta un comportamento scorretto del conducente, in particolare il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata (50% dei casi). Per la gravità degli incidenti provocati e per il fatto che essi coinvolgano di più i giovani, va segnalato lo stato psico-fisico alterato, anche se rilevato in percentuale non elevata sul totale dei casi (2%). Le cause principali delle alterazioni psico-fisiche accertate sono: l’ebbrezza da alcool, pari al 70% della categoria con 4.107 casi; il malore improvviso, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno (che con 1.551 casi pesano per il 26%). Sempre dai dati Istat, che l’Arma dei Carabinieri alimenta mensilmente, è la notte il momento in cui gli incidenti presentano il più elevato tasso di mortalità, anche se il numero di sinistri è più basso. In questo arco temporale, l’indice di mortalità registra il valore massimo intorno alle ore 5 del mattino (6 morti ogni 100 sinistri). Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pari al 44,3% del totale dei sinistri notturni; analogamente, i morti e i feriti del venerdì e sabato notte rappresentano, rispettivamente, il 45,0% e il 47,1%. L’indice di mortalità degli incidenti avvenuti durante la notte è pari al 4,4% contro il 2,4% della media nazionale. Tale indice assume valore massimo in corrispondenza del venerdì notte (4,7%). Dall’analisi dei dati per giorno della settimana, il venerdì registra il maggior numero di incidenti, il sabato il valore massimo di feriti e la domenica la frequenza più elevata di morti. Il Ministero della Salute ha stimato che l’elevata mortalità giovanile per incidente stradale è correlata ad abuso di alcool per più del 40% dei casi e rappresenta la causa di più del 46% del totale dei morti di età compresa tra 15 e 24 anni. Una realtà che richiede perciò adeguati interventi per prevenire questi danni e per promuovere comportamenti e stili di vita coerenti con il mantenimento di un buono stato di salute. L’alcol in generale è, peraltro, da tempo considerato il terzo più importante fattore di rischio per la salute (dopo il tabacco e l’ipertensione) e le conseguenze di tali fenomeni interessano non solo il mondo sanitario, ma anche quello sociale ed economico, con perdita di anni di vita e di lavoro, sofferenza delle famiglie e degli individui, violenza, disadattamento sociale. Cresce, inoltre, il numero dei giovani consumatori e, in particolare, delle donne di 18-19 anni e di 20-24 anni. Particolarmente preoccupante appare il dato relativo ai giovani tra gli 11 e i 15 anni, per i quali vige il divieto di somministrazione di alcolici, tra i quali ben il 19,5% dichiara comunque di averne assunti nel corso dell’anno.

Il contributo delle Forze di Polizia ed in specie dell’Arma dei Carabinieri
La situazione sopra esaminata, caratterizzata da enormi costi umani e sociali, oltre che intuitivamente economici, presuppone uno studio complesso di tipo olistico per intervenire modificando i fattori di rischio. Operando nell’ambito delle competenze dell’Arma dei Carabinieri (e più in generale delle Forze di Polizia) la materia esige risposte adeguate in termini di efficacia, essenzialmente attraverso:
a. l’attività preventivo-repressiva e di segnalazione delle pattuglie sulla strada;
b. alcune iniziative sotto il profilo etico-culturale, rivolte soprattutto ai giovani, che promuovano la cultura della legalità e la consapevolezza dei valori sociali per modificare stili di mobilità rischiosi, come pure scoraggiare il consumo di alcol e sostanze stupefacenti mentre si guida. Per quanto attiene al primo ambito (sub a.), è interessante consultare la tabella Servizi e attività contravvenzionale svolta da Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri nel periodo Gennaio-Giugno del 2006 e del 2007 (vedi figura pag. 19) ove spicca, all’interno di un generale miglioramento dei risultati, il considerevole incremento delle persone controllate con etilometri/precursori (+86,8% a favore dell’anno in corso) nonché dei soggetti contravvenzionati per guida in stato di ebbrezza (+30,2%) e guida sotto influenza di droga (+17,8%). Significativi anche i dati sull’Attività infortunistica rilevata da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri sempre nello stesso periodo (fig. 2 pag. 24), che segna una diminuzione del numero degli incidenti (quest’anno -4,6 %) e dei deceduti a seguito degli stessi (-5,8%). Si soggiunge che l’iniziativa delle Forze di Polizia è stata in particolar modo diretta a contrastare il fenomeno delle cosiddette “stragi del sabato sera” attraverso l’esecuzione di mirati servizi notturni durante tutti i fine settimana. Per quanto concerne le iniziative di cui al punto b., giova premettere che il nuovo Codice della Strada (D.L. 30/4/92 n°285) all’art. 230 prevede l’educazione stradale obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado. In tale contesto si sono inserite alcune attività delle FF.PP. svolte, in particolare, durante la “Settimana della sicurezza stradale” istituita dall’ONU dal 23 al 29 aprile 2007. Con attinenza alla provincia di Trieste, il Comando Provinciale dei Carabinieri, d’intesa con il Comando Generale dell’Arma, la Prefettura e l’Ufficio scolastico locali, ha organizzato presso le caserme e/o le scuole degli incontri con numerosi alunni/studenti delle primarie e secondarie della provincia. Con l’ausilio di supporti audiovisivi, illustrando le norme fondamentali in materia di codice della strada e mostrando direttamente alcune specifiche apparecchiature tecniche (ad es.: autovelox ed etilometro), i giovani – che hanno tutti dimostrato vivo interesse – sono stati orientati alla cultura della responsabilità e della legalità, a vantaggio loro e dell’intera collettività.

Massimiliano Pigato
Tenente colonnello e capo ufficio del comando
provinciale dei Carabinieri di Trieste

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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