E’ importante che coloro che si occupano di istruzione e formazione si prendano il tempo di riesplorare i contesti in cui portano il loro contributo come specialisti. È questo il percorso intrapreso dall’istituzione “G. F. Minguzzi” in stretto raccordo con l’assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna
La presenza di allarmi che gravano costantemente sul mondo della scuola in ordine ai dati inerenti agli insuccessi scolastici, ai fenomeni di disagio, alle denunce ripetute di fenomeni di aggressività di diversa natura, apre all’esigenza di mettere fra parentesi le diverse etichette e di intraprendere nuovi percorsi di esplorazione. Questo modo di trattare le informazioni alimenta le rappresentazioni sociali del fenomeno del disagio scolastico vissuto come emergenza, dimenticando come esso sia molte volte conseguenza di un’ ampia serie di fattori, propri del sistema di riferimento, che devono essere presi in considerazione. Invece di partire da una visione prevalentemente riparativa che ha come obiettivo la riduzione del disagio del singolo, riteniamo utile mettere al centro la promozione del benessere dell’organizzazione scuola e di tutte le componenti scolastiche che la abitano, attivando tutte le risorse e potenzialità presenti.
Adottiamo questa prospettiva di intervento per diverse ragioni, poiché la scuola:
1. è il luogo di vita dove le nuove generazioni affrontano compiti di sviluppo, dove instaurano rapporti affettivi ed emotivi importanti per lo sviluppo psico-sociale;
2. rappresenta il contesto dove le nuove generazioni fanno un’esperienza prolungata con un’istituzione formale, un’esperienza che probabilmente fornisce le basi per la comprensione dei ruoli e del funzionamento di altri sistemi formali
3. è un luogo dove agire e interagire la promozione della salute.
Promuovere il benessere a scuola come prospettiva delle azioni finalizzate a fronteggiare le diverse fenomenologie di disagio che lì si manifestano, compromettendo le funzioni di presa in carico dell’istruzione/formazione delle nuove generazioni, significa dunque:
• puntare sulla promozione della salute e della qualità di vita dei singoli soggetti del contesto scolastico
• scommettere sul protagonismo e le risorse dei singoli attori che “abitano” la scuola
• non connotare il bisogno con una valenza negativa, ossia come carenza, piuttosto come stato di tensione tra la persona e il suo ambiente
• assumere la scuola come comunità relazionale definita da legami interpersonali e senso di appartenenza, o da comunanza di scopi, interessi, valori, cultura
• scommettere sulla possibilità di migliorare la qualità delle performance del sistema scolastico, senza rinunciare all’idea di una scuola che produce bene pubblico
• valorizzare quelle strategie/metodologie di lavoro che consentono di ripensare la scuola come sistema organizzativo, la cui forma emerge dalle connessioni fra relazioni, azioni, linguaggi, saperi, storicizzazione e prospettive
• assumere un’ottica di intervento che vede nella scuola dell’autonomia un’organizzazione che si pensa e si progetta
• non occultare le emergenze/urgenze ma inserirle in un contesto di riferimento, che ripercorre la storia della scuola e del suo piano di offerta formativa ma anche della comunità sociale nella quale è inserita
• sapere che è di importanza vitale valorizzare, migliorare ed implementare le relazioni che esistono fra scuola e territorio, anche attraverso un diverso modo di interpretare e definire il piano per l’offerta formativa, il patto formativo siglato fra docenti e studenti.
Quest’ultimo, se adeguatamente valorizzato, rappresenta un prezioso strumento che possiedono tutte le scuole.
Promuovere il benessere a scuola significa anche scoprire o ri-scoprire, attraverso la ricostruzione delle diverse azioni intraprese, che spesso la realtà scolastica non è solo rappresentabile attraverso immagini con tinte fosche ma piuttosto dalla serie di colori che compongono l’arcobaleno. Vero è però che è importante che le singole scuole, ma anche coloro che si occupano di istruzione/formazione, possano prendersi il tempo di ri-esplorare i contesti che abitano o nei quali portano il loro contributo come specialisti. È questo il percorso intrapreso dall’Istituzione “G. F. Minguzzi” in stretto raccordo con l’Assessorato all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Provincia di Bologna. Diversi i temi sui quali cimentarsi con questa nuova prospettiva, fra questi uno che riguarda soprattutto i docenti e le famiglie dei discenti: come ricostruire alleanze vitali per permettere alle nuove generazioni di far fronte a compiti di sviluppo educativo e formativo in un ambiente sociale che, volenti o nolenti, è sempre più complesso e complicato per le continue trasformazioni che sta vivendo.
Cinzia Migani
Responsabile Aneka,
servizi per il benessere a scuola
dell’Istituzione G.F. Minguzzi
della provincia di Bologna