Tra i fattori che hanno generato l’emergenza acqua ci sono il forte aumento della popolazione e il livello di inquinamento raggiunto. I residui di abitazioni, industrie e agricoltura invadono fiumi, laghi e mari. E occorrono politiche che intervengano sul problema a livello globale
L’acqua è la risorsa più importante per gli esseri viventi. L’acqua salata rappresenta circa il 97% del totale e solo il 3% è dolce. Di quest’ultima percentuale solo una piccola parte (meno dello 0,5%) è utilizzabile dall’uomo, mentre la parte rimanente è costituita principalmente dalle calotte polari. Le risorse idriche non sono distribuite in modo omogeneo tra i diversi Paesi della Terra ed è anche per questo che non bastano a coprire i bisogni di tutti. Oltre alla carenza d’acqua c’è anche un altro aspetto importante da considerare: la capacità di autodedepurazione del sistema, a causa dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, è notevolmente diminuita. Soprattutto nei Paesi in via di sviluppo mancano anche dei veri e propri sistemi di depurazione e la conseguenza è l’insorgere di malattie gravi come la tubercolosi, le infezioni intestinali, le epatiti. Inoltre, meno acqua vuol dire anche meno cibo. Quali sono i fattori che hanno generato “l’emergenza acqua”? In primo luogo, negli ultimi decenni vi è stato un forte aumento della popolazione mondiale. Per il futuro la domanda di acqua sarà sempre più elevata rispetto alla sua disponibilità, che sarà sempre più scarsa. In secondo luogo, bisogna riflettere sull’aumento dell’inquinamento.
I residui delle abitazioni e delle industrie e i prodotti nocivi (ad es. i pesticidi) utilizzati in agricoltura inquinano i fiumi e i laghi. Un altro fattore è rappresentato dal cambiamento climatico. Infatti, negli ultimi anni le temperature sono aumentate in maniera preoccupante. Molti studiosi sostengono che la responsabilità principale è del gas serra. Bisogna ricordare che questo gas è fondamentale per la vita degli esseri umani; solo quando la sua concentrazione supera determinati valori esso provoca seri danni: i ghiacciai si sciolgono, il livello del mare aumenta, la desertificazione interessa aree sempre più vaste, eventi disastrosi come alluvioni, siccità si verificano più spesso rispetto al passato. Se le cose non miglioreranno, le aree della fascia temperata si trasformeranno in zone tropicali e la conseguenza sarà l’insorgenza, anche alle nostre latitudini, di malattie tropicali causate da virus e insetti. Quali strategie possiamo adottare come cittadini? Alcune sono davvero semplici: mentre svolgiamo operazioni quotidiane – lavare i denti, fare la doccia, pulire i piatti – sarebbe opportuno chiudere il rubinetto quando l’acqua non è necessaria. Quando utilizziamo la lavastoviglie o la lavatrice, usiamole sempre a pieno carico. Facciamo attenzione allo scarico del water, riducendo i litri d’acqua utilizzati, predisponendo lo scarico differenziato. è necessaria, sia da parte dei cittadini che dei governi, la volontà di proteggere l’ambiente, salvaguardando le foreste e i boschi, impiegando fonti di energia “più pulita”, utilizzando maggiormente la rete ferroviaria per il trasporto delle merci al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica ecc.
A proposito delle strategie da mettere in campo, ci si potrebbe rifare a una bellissima favola: un uccellino va avanti e indietro, dal fiume al bosco in fiamme, per spegnere l’incendio. Gli altri animali lo prendono in giro dicendogli che con quel suo piccolo becco, non potrà spegnere le fiamme. Ma lui risponde: io sto facendo la mia parte. La morale è che, se riteniamo che con le nostre azioni come singoli individui non cambieremo lo stato delle cose, è sicuro che l’emergenza acqua non rientrerà da sola.Questa emergenza assumerà via via i contorni di un problema globale che colpirà principalmente le popolazioni più povere, ma non risparmierà nemmeno quelle più ricche. L’Italia è uno dei Paesi più consumatori di acqua, se si calcolano i metri cubi di prelievo annuo pro-capite; ma non tutti hanno uguale accesso all’oro blu anche per la scarsa manutenzione degli acquedotti o per gli sprechi quotidiani. Esistono anche in Italia i problemi di desertificazione, specialmente nel meridione e di scarsità d’acqua non solo nel periodo estivo. Sono necessarie delle politiche condivise non solo a livello nazionale ma anche su scala globale, che mettano in moto interventi a medio – lungo termine altrimenti ci ritroveremo con più di due terzi della popolazione che fra due decenni, soffrirà penuria d’acqua.
Cristian Vernucci
Formatore professionale Enaip FVG