Lettera al direttore 1

Non credo d’aver mai raccontato la storia di Giada, una ragazza di 26 anni morta lo stesso periodo di mia nonna. All’epoca, quando me l’hanno riferito, facevo finta che non me ne importasse un cavolo, a quante disgrazie dovevo pensare? Invece, solita debole, ci sono rimasta malissimo. Non la conoscevo da molto ed era pure tantissimo tempo che non la vedevo ma mi è venuto un mezzo colpo e so che potevo fare la stessa fine.

La conobbi 4 anni fa, circa, quando passavo le mie giornate a stordirmi di xanax e tavor. In lei avevo trovato una compagna di disgrazia: era magra come uno stecco e sbatteva la testa perché si sentiva grassa, era pure una bella ragazza, ma non so come, passava le giornate chiusa in camera, imbottita di farmaci , per uscire solo quando c’ero io.

 Viveva con il suo ragazzo da anni e lui si occupava di lei cercando di  accontentarla, ma allo stesso tempo controllarla in ogni modo, era un santo con lei.  Ogni volta che la ricoveravano in ospedale perché era riuscita a procurarsi qualche farmaco, lui si sentiva un fallito e non sapeva che fare..è arrivato pure a chiedere consiglio ed aiuto a me. Non è che a me avanzasse molto di dar consigli e poi avevo solo 17 o 18 anni e sopratutto ero stordita come un ebete..eppure diceva che lei mi considerava un amica, non come le altre a cui rispondeva male o non voleva proprio vedere, quando sentiva parlare di me era felice e se sapeva che arrivavo lo sbatteva fuori casa ed iniziava a prepararsi per la mia visita. Caffè, latte e marmellata dietetica…non scorderò mai!   Dio mio quanto era dolce quella ragazza, mi un dava un fastidio enorme vederla in quelle condizioni e sentire quella gente ignorante permettersi di dire che era suonata e che sarebbe  dovuta finire in manicomio. Come se loro fossero chissà chi..ora staranno di certo derubando qualche vecchietta! Non lo so, sarò anch’io anormale, ma le giuro che me la sarei portata a casa…ci stavo proprio bene..e non solo perché potevo imbottirmi d’ansiolitici senza prediche ma proprio perché era dolce. Pensi che nonostante non si alzasse quasi mai dal letto, correva ad aprirmi la porta ed ogni mattina si recava dalla mamma, che l’aveva sbattuta fuori casa 6anni prima, per farsi offrire un caffè.

Ogni volta che il suo ragazzo mi diceva che aveva fallito nuovamente perché era riuscita a scavare qualche scatola di psicofarmaci mi sentivo male perché era una settimana che non le facevo visita.

Lo so benissimo che non sarebbe cambiato nulla ma mi sentivo male lo stesso e mi sentivo ancora più male a presentarmi a casa sua con quella faccia rincoglionita e gonfia.

Alla fine ero lei anni prima e non mi feci più vedere perché ero rinchiusa a casa pure io…che squallore,  non ero di sicuro ai suoi livelli perché non mi sono mai intossicata al punto di rischiare la vita..ma sono sicurissima che ho avuto una gran fortuna a fermarmi prima. Mi ricordo benissimo, e giuro non lo farei più,  che un giorno dalla disperazione d’essere una cretina (le dirò più avanti il perché, non glielo avevo mai detto perché sarebbe venuto fuori un casino) dopo aver ingerito più di mezza boccetta di xanax, non contenta, mi sono data alla pazza gioia con il tavor ed il valium.. che gran festa, da farmi i complimenti! Lo sa una cosa? Alle volte non ci credo neppure io d’essere qua e soprattutto così.”

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