Le obbligazioni, ben spiegate

Nel nostro precedente appuntamento abbiamo parlato di Volatilità e propensione al rischio sottolineando la rischiosità di vari prodotti ed evidenziando come ognuno di noi abbia un atteggiamento diverso nei confronti del rischio.

Oggi parleremo di obbligazioni; un prodotto tradizionale e spesso molto amato dagli italiani, ma che a volte nasconde dei grossi pericoli nonostante il nome rassicurante.

Che cosa sono le obbligazioni?

E’ un titolo di credito che rappresenta una parte di debito acceso da un emittente che si impegna a restituire l’ammontare ottenuto ad una determinata scadenza e dopo il pagamento di un interesse.

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I principali rischi di un’obbligazione

L’emittente

Un indebolimento economico dell’emittente può compromettere la restituzione del capitale investito ed il pagamento degli interessi. Fondamentale quindi che l’emittente abbia un rating molto elevato al momento dell’investimento, ma occorre anche, e direi soprattutto, seguire gli eventuali cambiamenti del rating nel tempo. Questo è un aspetto decisamente fondamentale sottolineato, spesso, da pochi o per lo meno sottovalutato. Non posso permettermi di acquistare un’obbligazione a 10 anni e non interessarmene più per un decennio. Nel frattempo l’emittente potrebbe aver dei problemi, il rating potrebbe scendere con ripercussioni negative sui prezzi e rendimenti. Potrei ricevere sempre il pagamento delle cedole, mentre il prezzo di mercato dell’obbligazione si è dimezzato compromettendo, potenzialmente, il rimborso a scadenza… Quello che si poteva fare un tempo ora è proibitivo.

La scadenza

Solitamente, più lunga sarà la scadenza maggiori saranno i rischi per il possessore dell’obbligazione. In effetti, lo scenario mondiale muta in continuazione e, a maggior ragione, il conto economico di un emittente o di un’azienda. Prestare del denaro ad aspettarsi un rimborso fra 1 anno o fra 30 anni è ben diverso.

La cedola

La cedola rappresenta per l’investitore il compenso per aver prestato del denaro e per il rischio che corre. In effetti, un’obbligazione emessa da un emittente molto sicuro pagherà delle cedole molto basse in quanto il rischio emittente è molto contenuto, vedi le obbligazione tedesche Dbr con un rating AAA. Invece, l’emittente (Stato, società, …) che propone un’obbligazione con un rating molto basso dovrà offrire una cedola decisamente elevata per invogliare e convincere gli investitori a prestarli del denaro, che potrebbe non essere restituito. Pertanto una cedola elevata è spesso sinonimo di rischio elevato, anche se ci sono altre variabili da prendere in considerazione come il rating, la scadenza, le aspettative sui tassi, e così via. Ma come dico sempre; “nessuno regala nulla”.

Il rendimento

Il rendimento dell’obbligazione non è ricavato unicamente dal rendimento della cedola. Le spese di negoziazione abbasseranno, a volte anche di molto se la scadenza è corta, il rendimento effettivo dell’obbligazione e non occorre ommettere di prendere in considerazione anche il discorso relativo alla tassazione che in Italia è discretamente elevata. Anche un prezzo di acquisto superiore o inferiore al prezzo di rimborso potrebbe penalizzare il rendimento reale dell’obbligazione.

Per sintetizzare, abbiamo dunque il rischio di credito collegato all’emittente, il rischio di liquidità dipendente molto della scadenza (ma anche dell’emittente e da dove è quotata l’obbligazione; MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) o solo tramite Market Makers per esempio) ed il rischio di interesse relativo alla cedola (ma anche dalle aspettative sui tassi che potrebbero penalizzare il prezzo delle obbligazioni, principalmente, a tasso fisso).

Pertanto, prima di investire in un’obbligazione dobbiamo scegliere un emittente con un rating soddisfacente per la nostra propensione al rischio e seguire gli sviluppo del rating nel tempo, scegliere una scadenza che non ci faccia preoccupare più del dovuto prendendo in considerazione la velocità di cambiamento dello scenario economico, scegliere una cedola fissa o variabile in funzione delle attese sui tassi e, per finire, prendere i considerazione tutte le spese e la tassazione per ottenere il rendimento reale dell’investimento. Ci sarebbero molte altre cose a dire, ma per lo meno queste sono quelle fondamentali.

Nel prossimo intervento analizzeremo i rischi collegati ai 4 tipi di obbligazioni subordinati ed osserveremo qualche caso reale.

Giovanni Maiani

Giovanni Maiani

Appassionato di matematica e statistica da quando era sedicenne approfondisce l’analisi finanziaria (analisi tecnica, fondamentale e macroeconomica) sino a proficue collaborazioni professionali nell’editoria nazionale ed internazionale quali, dal 1994, Borsa&Finanza per il quale ricopre il ruolo di supervisore dell’ufficio studi, Dow Jones Telerate, Finanza&Mercati e pubblica studi originali su Stock&Commodities, Patrimoni, Investire, Fondi&Sicav e molte altre testate locali. Da alcuni anni è collaboratore di un importante istituto di credito, cura un suo blog personale http://giovannimaiani.blogspot.com/ e pubblica alcuni studi propri sul quaderno ufficiale della Siat per la quale è riferimento locale per San Marino. 

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