Concorrenza, una firma per salvare FlixBus

Non sembrava vero, per milioni di italiani, di potersi muovere liberamente e con facilità all’interno della Penisola e non solo, per di più a prezzi popolari. Milano-Roma con 10 euro, Torino-Milano con 7 e così via. Tutto ciò grazie all’ingresso nel mercato di alcune grandi compagnie internazionali che si occupano di trasporti tra cui la tedesca Flixbus che ha preso assorbito la principale rivale: Megabus. Le cose, tuttavia, potrebbero cambiare.

Infatti, il Parlamento italiano, nel decreto “Milleproroghe”, ha approvato una misura secondo la quale al mercato dei servizi di linea interregionale a competenza statale potranno accedere solo raggruppamenti d’impresa la cui capogruppo svolga come attività principale il servizio di trasporto su strada. Le società hanno tempo fino alla fine del mese di maggio per adeguarsi, e il tempo stringe.

flixbus una firma per salvare

Flixbus è proprio una di queste società e il rischio è che debba ritirarsi dal mercato italiano. Il problema, nello specifico, è che non svolge direttamente il servizio di trasporto, ma ha costruito un network di piccoli e medi partner diffusi su tutto il territorio che forniscono i veicoli. La qualità del servizio offerto e la competitività dei prezzi ha fatto sì che FlixBus in un anno e mezzo trasportasse più di 3,5 milioni di persone in oltre 120 stazioni. Accorciando sensibilmente le distanze che separano i poli dell’Italia.

I più colpiti dal Milleproroghe sono studenti fuori sede e giovani lavoratori. Infatti, secondo quanto reso pubblico dall’azienda, sono proprio loro gli utenti “tipo” di FlixBus. Ma non solo i soli. Roberto, un ingegnere torinese intervistato da La Stampa, spiega perché sceglie di viaggiare con i bus: “Due ore e mezza di viaggio a 9 euro a 90. In treno avrei impiegato lo stesso tempo, ma speso quasi il triplo. E il bus alternativo costava 25 euro”. Un vantaggio non da poco per chi ha poco tempo o poca disponibilità economia.

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che il suo Governo cancellerà la norma, salvando di fatto FlixBus. Tuttavia la scadenza entro il quale le società devono adattarsi al Milleproroghe si avvicina e non è ancora stato fatto un passo. Per questo motivo, la rivista Strade ha lanciato una raccolta firme, indirizzata proprio alla Presidenza del Consiglio affinché la promessa di salvare FlixBus non cada nel dimenticatoio. Hanno già aderito, tra gli altri, Pierluigi Battista, Oscar Giannino e il direttore dell’Istituto Bruno Leoni, Alberto Mingardi, ma i promotori auspicano di poter coinvolgere anche molti degli utenti della Ryan-air della strada per poter far sentire la propria voce. “La conferma della norma “anti-Flixbus” – secondo la redazione di Strade – rappresenterebbe inoltre un grave danno per l’Italia, perché mostrerebbe quanto sia incerto e instabile il suo quadro di regole: se basta un piccolo emendamento nascosto per alterare e bloccare la concorrenza, nessuno vorrà investire nel nostro Paese.”

 

 

Angela Caporale

Giornalista pubblicista dal 2015, ha vissuto (e studiato) a Udine, Padova, Bologna e Parigi. Collabora con @uxilia e Socialnews dall’autunno 2011, è caporedattrice della rivista dal 2014. Giornalista, social media manager, addetta stampa freelance, si occupa prevalentemente di sociale e diritti umani. È caporedattore della rivista SocialNews in formato sia cartaceo che online, e Social media manager. 

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