Hollywood incontra gli Odone: “L’olio di Lorenzo”, 1992, recensione.

locandina

Fonte: mymovies.it

L’Olio di Lorenzo – Atto d’amore, USA 1992

Regia: George Miller

Interpreti principali: Nick Nolte e Susan Sarandon

Genere: Drammatico

Durata: 135′

Distribuzione: Universal Pictures

Quando andiamo al cinema, siamo abituati a provare emozioni di fronte ad una storia inventata, una fiction, costruita ad arte per intrattenere, commuovere, spaventare, vi sono tuttavia alcuni intrecci che nemmeno il più esperto degli sceneggiatori avrebbe saputo immaginare, quelle narrazioni così dense da lasciare senza fiato anche il più scettico degli spettatori: faccio riferimento alle Storie, quelle realmente accadute, quelle che vengono trasportate sullo schermo esattamente come sono.

Una di queste è appunto quella di Augusto e Michaela Odone, interpretati con la giusta dose di emozione da Nick Nolte e Susan Sarandon, e di loro figlio Lorenzo, colpito da una malattia ereditaria rarissima, l’adrenoleucodistrofia (ALD): quando viene diagnosticata l’ALD al bambino sono i medici stessi i primi a riconoscerne la gravità e prevedono una speranza di vita per il piccolo ridotta al minimo, un paio d’anni al massimo. I genitori, pur presi dallo sconforto, non si abbattono e attingono a tutte le risorse che hanno a disposizione al fine di trovare una maniera per alleviare il calvario del loro bambino. Augusto e Michaela fanno l’unica cosa che possono: diventano tra i principali esperti mondiali della patologia. Le loro ricerche hanno esito positivo, infatti “inventano” una medicina alternativa, l’Olio di Lorenzo appunto, un composto formato da olio d’oliva (acido oleico) e olio di colza (acido erucico) che ferma l’avanzare della malattia, senza poter risolvere nessuno dei danni precedenti.

Il regista George Miller con “L’Olio di Lorenzo” riesce nella non facile impresa di raccontare la malattia senza cedere agli schemi narrativi cinematografici tipici e mette la sua esperienza di ex medico a servizio del cinema manovrando “la cinepresa come un bisturi e i suoi interpreti come un generale che ha predisposto la strategia della battaglia, evitando quasi sempre le trappole di un melodramma ospedaliero strappalacrime per spettatori algofiliaci” (Il Morandini). Il film risulta, di conseguenza, costruito non per raccogliere incassi, ma per divulgare una storia di speranza, di dolore, di vita: tant’è che oltre a critiche positive riceve anche due nomination agli Oscar (Susan Sarandon come Migliore attrice professionista, George Miller e Nick Enright per la Migliore sceneggiatura originale) e una ai Golden Globes sempre per la Sarandon.

Nonostante la parabola della vita di Lorenzo sia segnata sin dalle prime scene, la storia degli Odone non si esaurisce nella scoperta dell’Olio: i due genitori infatti non voglio perdere i risultati della loro estenuante ricerca medica e decideranno di fondare il “Progetto Mielina” per finanziare la ricerca affinché nessun bambino, nessuna famiglia colpita dall’ALD o da altre malattie simili possa sentirsi sola.

Un film che sa sfiorare temi estremamente attuali tanto quanto profondi come la morte, la malattia, la ricerca e lo fa senza ricorrere alle logiche holliwoodiane, ma semplicemente raccontando, affidando il messaggio alla quella potenza propria dell’incontro di immagini e parole.

 Angela Caporale

Collaboratrice di SocialNews

Angela Caporale

Giornalista pubblicista dal 2015, ha vissuto (e studiato) a Udine, Padova, Bologna e Parigi. Collabora con @uxilia e Socialnews dall’autunno 2011, è caporedattrice della rivista dal 2014. Giornalista, social media manager, addetta stampa freelance, si occupa prevalentemente di sociale e diritti umani. È caporedattore della rivista SocialNews in formato sia cartaceo che online, e Social media manager. 

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