L’esperienza di Barbara Contini in Darfur

Sono circa quattro mesi ormai che la Cooperazione Italiana ha dato inizio a questo programma di aiuti per il Darfur, ma soprattutto aiuto e collaborazione a quelle fantastiche persone che lavorano per le ONG italiane.

Massimiliano Fanni Canelles in Riunione operativa con Barbara Contini

Da Nyala a Kass, da Kulbus ad Al Geneina, da Garsila a Forobaranga, ragazzi, volontari persone che con un immenso e stupefacente spirito umanitario portano una speranza, un sorriso, il loro grande impegno tra questa gente.

Lo fanno con una professionalità stupefacente, con una dedizione particolare.

Lottano giornalmente contro tutto e tutti, con il solito sguardo sereno, dove la fatica sembra non appartenere al mondo umano, dove sedersi per un attimo di riposo equivale alla più grande ricompensa.

Lli ho conosciuti tutti, sono stata con loro, in mezzo a loro, ho visitato i campi dove trascorrono la maggior parte della giornata, mi sono fermata a parlare con la gente che loro aiutano, ho dormito, viaggiato e ho diviso il loro lavoro e il loro pasto.

Molte sere passate a discutere con loro sui progetti, sulle emergenze sul fabbisogno impellente per alcune aree.

Apprendere e nello stesso tempo dare un consiglio, un aiuto. Ma soprattutto allontanarsi da loro con la certezza che la loro sfida la vinceranno, il loro fare è giusto, il loro successo indiscutibile.

Siamo gente diceva qualcuno che non ha bisogno di essere nominata, portata alle cronache per il fare del bene, questa volta allora voglio essere io a citarli,  come tanti dovrebbero fare, dando solo quella giusta cornice di  rilevanza che credetemi ripaga solo un po’ della rilevanza che loro danno all’Italia tutta.

Arrivando qui, ho trovato già organizzazioni italiane all’opera, INTERSOS con la sua fantastica responsabile Magda, oltre a Marco, Andrea,Federico, Fabio, Enzo. Con le loro quattro basi logistiche e con importanti progetti, come il monitoraggio degli sfollati in Darfur e dei rifugiati in Ciad, progetti sanitari, la protezione delle donne vittime di violenze o rimaste vedove, la scolarizzazione e l’approvvigionamento idrico e la gestione dell’intero campo di Garsila insieme alla Cooperazione Italiana.

Il CESVI, con Francesco, Marco e Federica impegnati nella zona di Kass con grandi opere nel settore idrico, scavo di pozzi, distribuzione di sementi, e l’acquedotto della città di Kass con la Cooperazione.

COSV, con all’opera Irene, Francesco e Martino con il progetto straordinario cofinanziato dalla Cooperazione Italiana per l’ospedale di Kulbus e l’educazione igienico sanitaria.

E come tutte le grandi famiglie la Cooperazione Italiana ha accolto altre due organizzazioni che operano in Darfur, COOPI, con Paolo, si occuperà di diritto e protezione dell’infanzia, oltre ad un futuro progetto idrico, sanitario.

ALISEI con Benny, rieducazione ed igiene e progetti sanitari.

Oltre a questo non ho dimenticato il grande lavoro della Cooperazione Italiana a Kassala dove si inizierà la strutturazione di padiglioni ospedalieri e la messa in opera di 5 ambulatori sanitari.

Mi sono permessa dunque di fare un veloce check di questi quattro mesi, tante cose sono state fatte moltissime dovranno essere fatte, spesso qui a Nyala nei momenti liberi, mi piace ascoltare le esperienze vissute dalla piccola comunità religiosa presente, sono sorelle della carità e padri comboniani che da molti anni aiutano questo popolo con la stessa energia del primo giorno.

Questa volta dunque, sicura di farmi portavoce di tutti gli italiani, vorrei ringraziare chi giornalmente è impegnato a prestare l’opera di aiuto verso questo immenso, stupendo e triste paese.

 

Barbara Contini
Inviata Speciale del Governo Italiano
per il Darfur

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