I libri… e i loro eredi

di Antonio Irlando

Una delle ragioni più frequentemente addotte per preferire un libro tradizionale ad uno elettronico è che il libro cartaceo dà il senso di possesso dell’opera. Per il linguista Tullio de Mauro “una buona lettura, piacevole ed approfondita, richiede la fissità della carta”. Per l’editore Giuseppe Laterza “l’idea stessa di libro elettronico è da rifiutare, andrebbe considerata come una specie di ossimoro“. I libri elettronici, o ”e-books”, non devono ritenersi solo un’opzione tecnologica alternativa ai libri tradizionali, ma l’evoluzione di questi e, probabilmente, la loro forma di sopravvivenza. Gli e-books saranno i libri del futuro, ma anche il futuro del libro. Il modello-libro transita nel libro elettronico, il quale cerca di emularne tutti gli attributi, la confezione, la copertina, le pagine. Agli albori della storia, il libro è nato come modo per trasmettere informazioni, saperi e conoscenze al di fuori della ristretta cerchia di persone con cui si interagisce in modo diretto. Attraverso i secoli, ha subito tante trasformazioni: partendo dal “rotolo” di papiro del V-IV sec. A.C. e dal “codice manoscritto” di pergamena del II-IV sec. D.C., si arriva al libro a stampa, datato 1450-1550. Nessuno di questi passaggi è stato rapido, né indolore. Anche il libro elettronico ha un anno di nascita, il 1971. Con la possibilità di gestire e rielaborare testi in formato digitale, Michael Hart fonda il “Project Gutenberg” per costituire una biblioteca di versioni elettroniche di libri stampati e tenta un approccio sistematico alla digitalizzazione di testi letterari non più protetti da copyright. Attualmente, circa 30.000 libri fanno parte di questa raccolta. Da allora si è compreso che il libro elettronico garantisce vantaggi impressionanti rispetto alle tecnologie tradizionali: costi di produzione bassi, costi di distribuzione quasi nulli, ciclo di produzione breve, riproducibilità illimitata, conservazione facile, trasportabilità immediata, editabilità continua, ecc. Siamo in una fase di transizione, ma l’e-book appare già parte integrante delle nuove modalità di pubblicare e condividere le conoscenze. La rivoluzione è ancora in corso ed attraversa in maniera trasversale generazioni diverse. Il progresso delle nuove tecnologie ha permesso di dotare gli “e-book reader device” di uno schermo del tipo “e-paper“, non illuminato, ad alta definizione, che rende l’esperienza della lettura su video il più simile possibile a quella su carta. I soggetti con difficoltà visive possono cambiare le dimensioni del carattere a seconda delle proprie esigenze, le persone impossibilitate alla lettura possono trasformare un e-book in un audiolibro elettronico da ascoltare. È arrivata l’era del libro elettronico? I dati dei ricavi dell’ultimo romanzo di Dan Brown (“The lost symbol”) negli USA dimostrano che le vendite dell’edizione digitale superano quelle delle copie a stampa. Nel 2008, negli USA, i proventi derivanti dalle vendite di e-books arrivano a 793 milioni di dollari. Negli ultimi anni, anche il motore di ricerca più famoso al mondo, Google, ha lanciato il progetto Google Books Search, stabilendo accordi con grandi biblioteche americane per la digitalizzazione delle loro collezioni. Esperti del settore stimano che la portata dell’operazione riguarderà 30 milioni di volumi. A tale proposito, segnaliamo che la partecipazione del Ministero dei Beni Culturali Italiano all’iniziativa è stata annunciata nel 2009. E gli autori? La maggior parte di essi scrive i propri libri attraverso un editor elettronico di testi, li converte in file PDF o HTML, li invia alle case editrici, le quali, a loro volta, li trasformano in bozze, copie saggio, edizioni cartonate o economiche. Le stesse case editrici hanno finora gestito anche il copyright degli e-book, pubblicando anche nell’edizione digitale. Alcuni autori americani hanno ceduto alla “tentazione digitale“, dicotomizzando il copyright delle proprie opere: alle case editrici tradizionali, la stampa dei libri, alle “regine“ di Internet, gli e-book (che tra l’altro rendono quasi il doppio). La loro scelta si va diffondendo. Insomma, il futuro del libro e dei suoi eredi sarà bellissimo, ma ogni attore di questo processo affila le armi per ricavarne il massimo possibile.

Antonio Irlando
Dirigente medico Ass n°4

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