Il Cile travolto dal terremoto come aiutarlo ora e nel tempo

Il terremoto che ha colpito il Cile è stato di un’intensità che molti di noi non riescono nemmeno a immaginare: un sisma di magnitudo 8.8 che ha ucciso oltre 800 persone e che è riuscito a spostare la città di Concepción di circa 3 metri. Quello cileno è sempre stato un popolo forte, che anche questa volta ha tutta la voglia di rimettersi in piedi. La sua Presidente, Michelle Bachelet, ha dichiarato proprio in questi giorni che saranno necessari circa 4 anni per ricostruire il Paese. Cestas, organizzazione di cooperazione internazionale nata più di 30 anni fa e attiva dal 1989 in Cile, in particolare proprio nella Regione del Bio-Bio, si è immediatamente messa a disposizione delle Istituzioni locali e di tutta la popolazione per rispondere all’emergenza e per pensare insieme alla ricostruzione. Una delle donne di Concepción, che purtroppo ha visto distrutta la propria attività commerciale nata grazie alla sua partecipazione al progetto Cestas per lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile, ci racconta come siano cambiati i rapporti di vicinato, una volta sicuramente più distaccati. Ora ognuno si mette a disposizione dell’altro, conosce meglio i propri vicini di casa: ci si sente una comunità e si uniscono le forze per pensare alla ricostruzione. C’è chi scopre solo ora come si chiama il figlio della persona che le abita di fronte, coetaneo del proprio figlio e spesso suo compagno di giochi: ci si conosce meglio nel momento in cui si uniscono le forze. Frutto della voglia di ripartire della gente di Concepción è la Campagna 1×1=ToDos, nata dalle macerie e dalle necessità della Regione. La Rete di operatori Cestas presente in loco, in collaborazione con la Rete delle Donne Imprenditrici dell’America Latina, le Istituzioni Locali e i Dirigenti del Centro di Salute di Nonguén, si è messa immediatamente in azione ed ha strutturato un programma di ricostruzione basato sulla mobilitazione civile e sociale e su un approccio di cooperazione allo sviluppo che in questi anni ha portato a risultati rilevanti ed estremamente positivi. Il Centro di Salute di Nonguén è ad esempio l’espressione di una collaborazione e di un’azione di sviluppo partecipata che ha sensibilmente migliorato le condizioni di salute e l’accesso ai servizi di assistenza e di prevenzione della popolazione locale, mettendo a disposizione servizi e strutture, indicate come best practicse per tutto il territorio cileno, e coprendo circa il 99.9% degli abitanti della zona. Il Centro è ritornato operativo dopo qualche giorno dal terremoto, è riuscito a rispondere alle richieste di cura della popolazione, ma necessita di aiuti per quanto riguarda soprattutto la fornitura di medicinali. La protratta assenza di energia elettrica, spezzando la catena del freddo, ha infatti causato la perdita di tutti i vaccini e di molti farmaci vitali. C’è urgenza ad esempio di insulina. Nell’area di Concepción tre donne appartenenti alla Rete delle Donne Imprenditrici dell’America Latina hanno visto andare distrutti i loro laboratori. La RED è un altro esempio vincente di azioni basate sul concetto dello sviluppo delle capacità: dopo un percorso di formazione e una fase di tutoring, quasi 100 donne di tutta l’America Latina hanno potuto concretizzare il loro sogno imprenditoriale. La partecipazione come protagoniste alla realtà economica della propria comunità rappresenta uno step essenziale per lo sviluppo di pari dignità e pari opportunità. Immediatamente dopo la prima forte scossa di terremoto, la Rete si è attivata a favore delle sue rappresentanti cilene, mettendo a disposizione solidarietà e sostegno. La situazione della popolazione locale è ancora in fase di monitoraggio. Gli operatori Cestas, e con loro anche il Presidente Uber Alberti giunto dall’Italia a Concepción per coordinare personalmente le azioni, stanno lavorando con le autorità locali per concludere un censimento dei danni subiti. Allo stesso tempo stanno riorganizzando i gruppi di lavoro presenti in zona e distribuendo gli aiuti immediati alle oltre mille persone che già partecipavano ai programmi Cestas volti a favorire l’integrazione sociale delle persone particolarmente emarginate, l’inserimento nel mondo lavorativo dei giovani e l’istituzione di gruppi basati sull’esperienza ormai consolidata del microcredito.

Silvia Trentini
Resposabile Comunicazione
CESTAS – Organismo di Cooperazione Internazionale

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