Quali sono le caratteristiche e i reali vantaggi della rete rispetto ai tradizionali sistemi di comunicazione di massa? Uno di questi elementi è senz’altro il feedback, cioè “il ritorno” dai fruitori del mezzo al comunicatore iniziale: su internet l’utente è attivo, tutto ciò che fa all’interno del web è un’azione positiva e costruttiva che molto spesso va a completare e integrare l’informazione iniziale
Dall’Agorà – la piazza politica per eccellenza di un tempo – all’uso di internet del nuovo millennio, la comunicazione politica ha sempre usato i mezzi più efficaci per raggiungere le persone. In modo imponente, il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha fatto di internet lo strumento principale della propria campagna elettorale e tutt’ora, dopo le elezioni, continua a servirsene per comunicare ed interagire con il popolo della rete. Ma quali sono le caratteristiche e i reali vantaggi della rete rispetto ai tradizionali sistemi di comunicazione di massa? Uno di questi è senz’altro il feedback, “il ritorno” dai fruitori del mezzo al comunicatore iniziale: su internet, l’utente è attivo. Tutto ciò che fa all’interno del web è un’azione costruttiva, non passiva, che, attraverso commenti, forum o sondaggi, molto spesso integra o completa l’informazione iniziale. In questo modo, l’ascoltatore si sente valorizzato e il suo grado di coinvolgimento raggiunge livelli estremamente superiori rispetto a quelli prodotti dagli altri media. Per un politico, la comunicazione attraverso internet rappresenta un’importantissima risorsa e, sull’onda di questa riflessione, si è fatto strada, negli ultimi anni, con velocità e dimensioni d’espansione immense, il fenomeno dei social network. Myspace, Facebook, Twitter, LinkedIn, non sono altro che strumenti che hanno preso gli aspetti vincenti del web e ne hanno fatto la loro caratteristica principale, creando così dei veri e propri fenomeni di massa. Non esiste personaggio pubblico, tanto meno politico, che non abbia la propria pagina.
Chi ha saputo cogliere per tempo questo straordinario vantaggio, ne ha già raccolto i frutti. Grazie alla possibilità di condivisione offerta dalla rete, molte persone, soprattutto giovani, possono portare nuove idee e un rinnovamento del panorama politico, raggiungendo in poco tempo decine di migliaia di persone. Si promuove così un voto cosciente ed informato, si favorisce l’emergere dei fenomeni legati al voto d’opinione e si scardinano quei clientelismi tipici della vecchia politica campanilistica, retta sullo scambio diretto di favori o sulla conoscenza personale. Le prospettive che si aprono partendo da queste considerazioni rappresentano, perciò, una vera e propria rivoluzione per la politica. Tutti questi benefici sono contrastati da due problemi: il digital divide, che non permette a tutti di accedere alla rete, ed il conflitto di interessi di alcuni illustri politici che, controllando i maggiori mezzi di comunicazione tradizionale come TV e giornali, vedono il loro potere d’influenza sempre più ridimensionato dalla prospettiva sopraesposta. Dopo il Decreto “Prodi-Levi”, frettolosamente ritirato dopo le proteste sollevate da blogger e politici, sono arrivate, con l’attuale governo presieduto da un imprenditore del settore come Silvio Berlusconi, i provvedimenti restrittivi che prevedono sanzioni pesantissime per i blogger che non rettifichino per tempo eventuali notizie errate apparse sui loro siti. Mai, quindi, come in questo momento storico, proprio internet può venire in aiuto di quei cittadini che vogliono affermare la loro volontà di mantenere libera la rete.
Alessandro Corazza, consigliere regionale Friuli Venezia Giulia