Le sfide della sostenibilità

Una delle tante sfide dell’attuale sviluppo turistico è trovare delle strategie di crescita alternative a quelle attuali, capaci di gestire e tutelare le risorse ambientali e naturali.

L’attuale crescita economica registrata dallo sviluppo turistico ha fatto sì che esso sia considerato uno dei più dirompenti fenomeni sociali ed economici. Negli ultimi dieci anni, le conseguenze dell’impatto del turismo con il territorio si sono manifestate in maniera sempre più evidente: la qualità dell’ambiente e il futuro stesso del turismo sono diventati un’emergenza causata da una scarsa pianificazione e controllo delle potenziali risorse dell’ecosistema terra. Lo sviluppo del turismo ha prodotto mutamenti sia qualitativi, sia quantitativi sull’ambiente caratterizzando, per molti aspetti, l’evoluzione e la trasformazione della nostra società. Il turista, infatti, spinto dalla motivazione del fare esperienza, dal perseguire i propri desideri in modo quasi narcisistico, tende unicamente a soddisfare i propri interessi. La natura radicale di simili cambiamenti, a volte anche irreversibili, ha indotto studiosi e operatori del settore turistico ad avvertire l’esigenza di dover tutelare quei valori universali quali l’ambiente naturale, la cultura, le tradizioni popolari, che rappresentano il patrimonio comune dell’umanità e all’interno dei quali sono racchiusi non solo la qualità ed il benessere della vita quotidiana, ma soprattutto il vero senso dell’esperienza turistica. Natura e cultura sono due elementi inscindibili dell’esperienza turistica. Ogni turista va alla ricerca di contenuti unici capaci di suscitare intense esperienze emotive, traendo molti benefici dalla presenza di incontaminate risorse territoriali ambientali, culturali e paesaggistiche. Ovviamente, non sempre queste dimensioni assumono un valore “negativo”. In alcuni casi si è visto che il turismo costituisce una forma di incentivo per recuperare e salvaguardare i beni culturali e ambientali, contribuendo anche a trovare le risorse economiche che occorrono per raggiungere tali obiettivi. Naturalmente, l’altra faccia della medaglia, quella negativa, è rappresentata dai problemi connessi allo sviluppo turistico, ossia l’aumento del traffico, il peggioramento della qualità della vita e, nei casi più estremi, la distruzione del sistema turistico stesso.

Queste dinamiche generano delle vere e proprie contrapposizioni tra gli interessi immediati dei vacanzieri e degli operatori turistici e quelli della comunità ospitante. Ciò comporta la difficoltà di soddisfare da una parte l’esigenza sempre più crescente di qualità ambientale e dall’altra gestire il processo di creazione di nuove infrastrutture al fine di garantire una migliore qualità dei servizi turistici. Il turismo è caratterizzato da diverse forme di contraddizioni: da una parte c’è il vantaggio economico; dall’altra, molto spesso, c’è un sostanziale e graduale degrado dell’ambiente e della sua identità in termini di tradizioni e cultura. Tale degrado è stato enfatizzato dal turismo di massa, il quale ha favorito in misura maggiore il fattore economico a discapito della qualità dello sviluppo e della protezione delle aree a vocazione turistica. La consapevolezza di questa condizione di incuria dovrebbe sensibilizzare gli operatori del settore a trovare delle strategie di sviluppo alternative a quelle attuali, per la realizzazione di un turismo rispettoso dell’ambiente e allo stesso tempo salvaguardare le motivazioni che spingono i turisti ad intraprendere l’esperienza della vacanza. Tale esigenza di rinnovamento nasce dalla consapevolezza che un ambiente degradato perde le sue potenzialità attrattive causando la scomparsa del turismo, poiché nessun vacanziere sarebbe disposto a scegliere località prive di interessi significativi. Si impone, pertanto, una riflessione più attenta sull’importanza di dover mettere in atto delle strategie di controllo e di pianificazione dello sviluppo turistico. Tali interventi devono mirare a salvaguardare quelle aree, ancora non “industrializzate” dal punto di vista turistico, che in assenza di processi di sviluppo di massa sono immuni dal degrado ambientale e che negli anni più recenti stanno subendo le conseguenze di queste nuove forme di colonizzazione dovute alla continua espansione del fenomeno turistico. Una prima conclusione che si può trarre da queste brevi considerazioni iniziali è che il turismo, essendo divenuto una realtà economica di grande importanza, in assenza di un sistema di gestione e controllo ambientale, rischia di distruggere il patrimonio ambientale che è l’elemento principale del suo stesso sviluppo.

Per evitare il verificarsi di degradi ambientali irreversibili, le attività turistiche devono adottare delle politiche sostenibili molto più efficaci ed evidenti di quelle finora applicate. Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano e si mantengono nel lungo periodo, non alterano l’ambiente e non ostacolano altre attività, sia sociali, sia economiche [1]. Mentre questa definizione fornisce una visione chiara del problema, il significato e l’applicazione in termini pratici del concetto di turismo sostenibile sono molto più difficili e complessi da attuare. È pur vero che il turismo sostenibile tiene conto dello sviluppo economico, ma solo all’interno dei parametri della conservazione delle risorse ambientali. Attorno ai temi del turismo sostenibile si è sviluppato un intenso dibattito scientifico che ha prodotto numerosi studi e la formulazione di diverse definizioni, rendendone difficile l’applicazione al contesto reale. Non vi è dunque un unico punto di vista sul tema della sostenibilità ambientale, ma diversi sono gli approcci finora individuati. Un altro limite è che molte di queste ricerche hanno un alto valore teorico, mentre la sostenibilità ambientale ha delle forti implicazioni e ramificazioni pratiche che interessano sia l’aspetto sociale, sia quello economico. È importante, pertanto, cominciare ad attribuire al concetto di sostenibilità un preciso e applicabile significato, in modo che si possano individuare delle dimensioni applicative reali. Se ciò non avviene, è difficile che vi saranno dei veri progressi in termini di sostenibilità ambientale. Questa è sicuramente una delle sfide che la comunità scientifica, assieme agli operatori del settore turistico, deve affrontare al più presto, prima che il turismo, nel senso più ampio del termine, riduca ulteriormente le risorse ambientali disponibili. Il concetto di sostenibilità, infatti, implica che ambiente e territorio non siano in grado di sopportare una crescita illimitata del turismo. Il quale, come tutte le attività produttive, consuma risorse e produce rifiuti.

Nella maggior parte dei casi, queste forme di inquinamento non sono immediate e conosciute a livello nazionale e internazionale, ma rimangono confinate solo nel contesto dell’ambiente turistico. Queste forme di isolamento producono spesso un maggiore degrado sociale e ambientale, se la gran parte dei proventi del fenomeno turistico è destinata verso altre forme di sviluppo che contribuiscono ancora di più a danneggiare il territorio. Questo circolo virtuoso di ambiente-turismo rischia di trasformarsi in un sistema perverso, la cui instabilità produrrà delle conseguenze non prevedibili. Il turismo sostenibile si presenta, pertanto, come la chiave di volta che mira a rispettare e preservare, il più a lungo possibile, tutte le risorse che contribuiscono allo sviluppo economico e al benessere delle persone che operano e vivono negli spazi all’interno dei quali si realizza l’attività turistica. Questa necessità deriva dal fatto che occorre proteggere la qualità del territorio per mantenere più a lungo inalterato l’ambiente e poter così sostenere uno sviluppo economico continuato nel tempo. I principi alla base del turismo sostenibile possono essere racchiusi nei seguenti aspetti: aumentare la qualità e non la quantità delle esperienze di viaggio dei turisti; individuare e applicare nuove strategie di promozione e di sviluppo delle ricchezze naturali e culturali del territorio, allo scopo di divulgare altre attrattività che possono essere di interesse, attirando l’attenzione dei turisti ottimizzando la capacità di carico delle singole località; individuare nuove opportunità di crescita che il turismo sostenibile possa offrire allo sviluppo economico locale e all’ambiente; migliorare la qualità della vita delle comunità ricettive, realizzando nuove opportunità di lavoro e di crescita per le popolazioni residenti

Due sono i motivi principali che giustificano l’importanza dei suddetti punti: il primo concerne le risorse tangibili o punti di attrazione, come gli insediamenti storico-culturali e le nuove costruzioni (musei, centri per le conferenze, teatri, ecc.), che contribuiscono a formare o distorcere l’immagine mentale del luogo nel turista. Il secondo riguarda la gestione dei flussi turistici, per cercare di soddisfare le esigenze dei turisti con la costruzione di nuove infrastrutture. Esse rappresentano un’opportunità di miglioramento delle destinazioni, se favoriscono l’impiego di tecniche rispettose dell’ambiente in termini di consumo energetico, impiego di energie rinnovabili, e innovative nel design, ossia che siano integrate all’interno del paesaggio culturale e naturale. Le politiche ambientali finora adottate sono orientate ad attuare programmi locali di risanamento dell’ambiente con un approccio di tipo preventivo piuttosto che in termini di pianificazione e di controllo. In tali casi, la programmazione diviene strategica, se orientata a promuovere lo sviluppo turistico verso obiettivi di sostenibilità ambientale e di tutela delle risorse naturali e paesaggistiche. Negli ultimi anni si è cominciato ad avvertire la necessità di misurare empiricamente l’impatto ambientale del turismo sulle risorse territoriali, sulle infrastrutture e sui servizi. I risultati di queste indagini permettono di attuare sistemi di gestione delle risorse ambientali in modo da lavorare alla delocalizzazione dei flussi turistici verso aree meno congestionate, contribuendo così alla crescita di aree poco sviluppate economicamente. Diventa dunque fondamentale definire e applicare delle politiche e dei piani di sviluppo turistico da integrare con le strategie che ciascuna regione ha individuato per gestire al meglio le proprie risorse ambientali. È bene che lo sviluppo delle politiche turistiche sia il risultato di un processo partecipativo che coinvolga sia i responsabili del settore privato sia di quello pubblico, in modo da progettare adeguati piani di sviluppo turistico sostenibile. Questo processo permette di raccogliere informazioni a differenti livelli in modo da poter formulare delle strategie di pianificazione efficaci. A tal proposito, è importante servirsi dei diversi contributi di esperti come sociologi, psicologi, urbanisti, ingegneri, architetti ed economisti. Naturalmente, le politiche del turismo sostenibile dovrebbero contribuire a mantenere un alto livello della soddisfazione turistica al fine di assicurare ai vacanzieri un’esperienza rilevante e completa. Dovrebbero, inoltre, elevare e promuovere la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale, evidenziandone i benefici sia culturali, sia ambientali.

Ovviamente, l’idea di un turismo alternativo si scontra con un’altra questione: alternativo a cosa? Molti concordano con l’idea che le nuove forme di turismo debbano essere alternative a quelle di massa. Considerato in quest’ottica, il turismo sostenibile diventerebbe una nicchia di mercato, fatto che per molti versi è già quello che sta avvenendo. Esso si presenta come varietà di temi che in questi ultimi anni stanno attirando l’interesse di molti vacanzieri: ecoturismo, turismo verde, turismo naturale, solo per citarne alcuni. Dalla loro nascita, solo pochi di essi sono diventati parte integrante del sistema turistico. Comunque, rispetto ai precedenti anni, nel turista sta maturando sempre più la consapevolezza di voler trascorrere un periodo della propria vita a contatto con le bellezze naturali e paesaggistiche di luoghi ancora incontaminati. A tutt’oggi, da una parte sono poche le aree rurali e culturalmente sensibili disposte ad accogliere queste nuove forme di turismo alternative e dall’altra non sempre molte di queste aree sono disposte a rinunciare al fenomeno turistico, anche se mal gestito. Questi nuovi modelli turistici spesso si contrappongono all’idea di sviluppo sostenibile, poiché il turismo di massa, pur creando tanti problemi ambientali e sociali, continua ad esistere indisturbato. Il turismo sostenibile dovrebbe essere percepito come un problema etico piuttosto che un prodotto economico, e l’ideale della sostenibilità dovrebbe penetrare con più forza all’interno dell’intero sistema turistico, incoraggiandone il cambiamento. Sicuramente, una più accurata attenzione verso le dinamiche di gestione ambientale è un segno che qualcosa sta per cambiare all’interno del settore turistico. Un primo passo applicativo verso il cambiamento arriva da associazioni di operatori turistici, catene di Hotel e compagnie aeree, che hanno creato un’associazione internazionale denominata “Tour Operators’ Initiative for Sustainable Tourism Development” [2], il cui scopo comune è contribuire allo sviluppo di un sistema turistico sostenibile. Coloro che aderiscono a questa associazione condividono l’idea che occorra lavorare alla creazione di nuove forme di turismo capaci di dare all’ambiente un contributo positivo e culturale.

Il loro intento è generare dei benefici per le comunità ospiti senza mettere a repentaglio le risorse ambientali che rappresentano il principale mezzo di sussistenza delle popolazioni locali. In conclusione, possiamo affermare che l’attuazione di un progetto di sviluppo basato sull’idea di turismo sostenibile dipende dalle seguenti sfide:
1 – Promuovere una più profonda comprensione del valore delle risorse ambientali. In quest’ottica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione dovrebbero essere usate per favorire la divulgazione delle risorse turistiche.
2 – Dare maggiore attenzione agli effetti dello sviluppo regionale, in modo da avere un controllo locale sullo stato delle infrastrutture da destinare ai servizi turistici.
3 – Sfruttare gli strumenti della programmazione e del controllo per monitorare la qualità delle risorse turistiche in termini di sostenibilità ambientale.
4 – Potenziare la formazione degli operatori del settore turistico. Il processo di globalizzazione del turismo impone la presenza di operatori qualificati sul piano scientifico e culturale in modo da poter valorizzare, nel rispetto della sostenibilità, le risorse turistiche locali.
In ultimo, il turismo sostenibile deve rappresentare una vera e propria sfida, poiché con la sua affermazione sarà possibile eliminare o contenere le minacce di degrado che incombono sull’ambiente e, allo stesso tempo, favorire lo sviluppo turistico nel rispetto delle potenzialità offerte dal territorio. Rispetto alle prerogative dei prodotti turistici, la psicologia ambientale e del turismo può dare un forte contribuito all’affermazione di nuovi modelli di sviluppo turistico eco-sostenibili, poiché entrambe sono interessate a studiare il rapporto tra soggetto-turista, ambiente e comportamento. Oltretutto, queste discipline hanno la competenza di integrare modelli e costrutti teorici presi in prestito da diverse branche della psicologia. In definitiva, lo sviluppo turistico eco-sostenibile non può prescindere dallo studio dei processi percettivo-cognitivi, motivazionali ed emotivi, poiché questi aspetti favoriscono la comprensione del comportamento dei turisti intesa come risultato della relazione tra soggetto e ambiente.

[1] World Commission on Environment and Development (1987). Our Common Future. Oxford: Oxford University Press.
[2] http://www.toinitiative.org/ (visitato il: 29-06-09).

Rocco Servidio
Ricercatore di Psicologia generale, Dipartimento di Linguistica – Università della Calabria

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