L’educazione ambientale può svolgere un ruolo determinante nello sviluppo personale e nella crescita dei bambini e dei ragazzi. Solo in tempi relativamente recenti si è iniziata ad avvertire la necessità di teorizzare una carta dei principi per l’educazione ambientale (in Italia è stata redatta a Fiuggi il 24 Aprile 1997). Negli ultimi decenni si è infatti verificato un progressivo allontanamento dell’uomo dalla natura: si sono ridotte le situazioni e le occasioni di contatto e di esperienza e spesso i ragazzi non riconoscono l’ambiente naturale come qualcosa di proprio, a cui appartengono, ma come un ambito estraneo, ostile, irto di pericoli. Le abitudini familiari hanno sicuramente un peso notevole nel determinare questo tipo di approccio: lavorando con i ragazzi, assistiamo spesso ad una situazione che ci sembra paradossale. I ragazzi appartengono ad un mondo per molti aspetti automatizzato ed in cui la tecnologia offre una facilitazione alla soluzione di lavori ed incombenze che in tempi più antichi erano svolti manualmente.
Ma sono abbastanza impreparati al rapporto con l’ambiente naturale, sono eccessivamente preoccupati di sporcarsi, del contatto con la terra, l’erba, il fango, gli insetti, gli odori della natura. Non si preoccupano troppo di respirare i gas di scarico del traffico cittadino, ma vivono con fastidio e disagio l’odore del bestiame.Questo atteggiamento è testimonianza di una perdita dell’armonia fra le persone e l’ambiente. Un’armonia fondamentale, per il benessere personale in primo luogo e, conseguentemente, per le scelte e la gestione su larga scala. L’uomo ed il suo ambiente vivono in stretta relazione e qualunque cambiamento subisca l’uno, si rifletterà sull’altro. L’uomo influisce anche pesantemente sull’ambiente e sulla qualità delle sue trasformazioni: lo sviluppo perseguito deve apportare il benessere per tutti gli esseri umani in modo compatibile con le risorse a disposizione, che non devono essere impoverite a scapito delle generazioni future.
In un ottica di questo tipo, la scuola ricopre un ruolo fondamentale: spesso, le attività che promuove costituiscono l’unica occasione di cui i ragazzi dispongono per fare esperienza di natura. Nel proporre progetti di educazione ambientale, strutturati come una semplice uscita sul campo, oppure come percorsi più ampi, che accompagnino i ragazzi nel corso del loro iter formativo, cerchiamo allora di contribuire a risvegliare il senso della bellezza dell’ambiente naturale e del rapporto con esso in relazione all’armonia personale. Approfondendo le conoscenze, si percepisce la limitatezza delle risorse naturali, l’irreversibilità di uno sfruttamento privo di regole e criteri. Attraverso un approccio multidisciplinare, viene favorita la consapevolezza della responsabilità individuale, in quanto ognuno è parte integrante di un sistema ampio e interconnesso. Si stimola la volontà di partecipazione ed azione allo sviluppo dell’ambiente. Solo così i ragazzi non si sentiranno spettatori passivi di una realtà che viene proposta ed imposta, ma potranno pensare di poter apportare il proprio contributo alla collettività.
Paola Travan
Socio fondatore e responsabile per l’educazione ambientale de “L’Ape Giramondo”