Il minore in carcere

La circolare “Organizzazione e gestione tecnica degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni”,  prot.5351 del 17 febbraio 2006, ridefinisce, alla luce delle nuove normative, il modello organizzativo e le finalità istituzionali degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni.  Si valorizzano, inoltre,  gli obiettivi di riferimento, tra cui: la promozione del benessere e dello sviluppo dell’adolescente, la promozione degli interventi nella comunità locale, l’implementazione delle interazioni e delle sinergie tra sistemi.
Si propone un breve stralcio della circolare riguardante le finalità istituzionali  del Servizio Minorile.

FINALITA’ ISTITUZIONALI

Nel quadro dei compiti istituzionali previsti dalla normativa vigente ed in particolare dalla legge istitutiva del Tribunale per i Minorenni, Legge 1404/34, da quella istitutiva del Servizio Sociale per i Minorenni, Legge n.1085/62, dall’Ordinamento Penitenziario, Legge n.354/75, dal relativo Regolamento di Esecuzione, D.P.R. 230/2000, dalle Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni, D.P.R. n. 448/88 e dalle relative norme di attuazione, D. Lgs 272/89, il Servizio Sociale interviene con piena autonomia tecnico-professionale nell’ambito della competenza penale del Tribunale per i minorenni secondo gli orientamenti e le direttive di questo Dipartimento, concorrendo alle decisioni dell’Autorità giudiziaria minorile e alla loro attuazione nonché alla promozione e tutela dei diritti dei minorenni.

Gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (di seguito USSM)  operano per la prevenzione ed il recupero della devianza minorile, svolgono la funzione di garante dell’unitarietà e personalizzazione  del progetto socio-educativo, nei diversi istituti giuridici.

Concorrono all’attuazione degli interventi di protezione giuridica del minore e di prevenzione e recupero della devianza in applicazione della normativa vigente.

Esplicano il loro intervento in favore di tutti i minori sottoposti a provvedimenti penali nell’ambito del territorio di specifica competenza:

assicurando l’attività di assistenza in ogni stato e grado del procedimento;

attivando percorsi di crescita e di responsabilizzazione attraverso la valorizzazione delle risorse personali, familiari, sociali ed ambientali;

modulando gli interventi in funzione delle esigenze educative del minore;

garantendo la continuità di trattamento in relazione al programma operativo attivato sino al 21° anno di età;

elaborando progetti d’intervento ai sensi dell’art. 28 D.P.R. 448/88, anche in riferimento alle sentenze della Corte di Cassazione, circa l’estensione di tale misura a soggetti maggiorenni, citate nella Circolare prot. 17990/3 del 4/6/97;

effettuando su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, interventi in materia di sottrazione internazionale dei minori ai sensi della L. 64/94;

assicurando al minorenne vittima di abuso sessuale assistenza come previsto dall’art. 11 della L. 66/96 e agevolandone l’invio ai Servizi specialistici del territorio.

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