Non possiamo dimenticare che l’alcolismo è la più rilevante e comune forma di tossicomania. Le principali vittime sono i giovani, che da un lato possono essere indotti dall’esempio di genitori alcolisti e dall’altro sono soliti associare il consumo di droghe e di alcol al divertimento, alla discoteca, alla musica e alla trasgressione
L’alcol è la droga più conosciuta, la più antica e diffusa nel mondo, nonostante la sua elevata tossicità. Il vasto ruolo che la produzione e il consumo di bevande alcoliche hanno nell’economia e nella vita del nostro Paese, non possono farci dimenticare che l’alcolismo è il problema più rilevante di tutte le forme di tossicomania. Infatti, sebbene l’alcol sia legale e socialmente accettato, provoca molti più danni rispetto alle cosiddette “droghe d’abuso”: basti pensare che la guida in stato d’ebbrezza è una delle cause primarie di incidenti stradali in Italia.
Le principali vittime della tossicodipendenza sono i giovani, che sono soliti associare il consumo di droghe e di alcol al divertimento, alla discoteca, alla musica e alla trasgressione. La voglia di emergere, di sentirsi “grandi” e accettati dal gruppo degli amici, li spinge a sottovalutare i rischi che l’assunzione di sostanze tossiche comporta.
Aiutare gli alcolisti ad uscire dal tunnel della dipendenza è il proposito dei “Club Alcolisti” presenti in Italia. Per conoscere meglio queste associazioni, la loro attività e i loro obiettivi abbiamo contattato Monique Crettaz, insegnante-servitrice nel Club Alcolisti di Lestizza (provincia di Udine), responsabile delle famiglie degli alcolisti per la Scuola territoriale e membro della commissione dell’A.R.C.A.T. Codroipese, associazione che si occupa del recupero delle persone con problemi alcol – correlati seguendo il metodo di V. Hudolin.
Secondo questa metodologia, il Club degli Alcolisti in Trattamento è una comunità multifamiliare inserita nella comunità locale, che si occupa del trattamento dei problemi alcol-correlati, ma che si apre anche alla multidimensionalità della sofferenza umana, e alla possibile combinazione tra problemi alcolcorrelati e consumo di altre sostanze, disturbi psichiatrici, persone senza dimora e inferiore ai 30 anni o con comportamento autodistruttivo o violento.
<<Il Club di Lestizza – spiega la signora Monique – accoglie persone con problemi di alcolismo per aiutarle a smettere di bere, cercando di coinvolgerne anche le famiglie perché siano di supporto al proprio familiare. Il Club, che ha sede a Sclaunicco, si riunisce una volta alla settimana per un’ora e mezza e attualmente vi fanno parte 8 – 9 famiglie, alcune delle quali non frequentano regolarmente le riunioni. Molte di queste persone vengono emarginate dalla società a causa dei loro problemi di alcolismo e durante gli incontri del Club riescono a poco a poco a ritrovare la serenità di cui hanno bisogno per superare le loro difficoltà e ricominciare a condurre una vita il più possibile normale. Questo avviene grazie all’apporto di solidarietà che vi trovano, alla possibilità di parlare liberamente dei loro problemi e di trovare insieme una soluzione. Si cerca di individuare le cause che hanno spinto una persona a bere fino a diventare dipendente, e che possono essere identificate nella depressione, nei problemi familiari ecc. Molti giovani iniziano a bere perché vengono influenzati negativamente dai genitori alcolizzati, che sono di cattivo esempio. Il Club, inoltre, promuove serate di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai ragazzi, per invitarli ad entrare nel club nel caso in cui non riescano a limitare il bere durante le serate con gli amici, in discoteca o nei pub, oppure nel caso in cui un familiare sia alcol – dipendente. Campagne di sensibilizzazione, inoltre, sono rivolte anche ai genitori dei bambini delle Scuole Elementari territoriali per esortarli ad essere un esempio positivo per i figli, evitando di assumere alcol in loro presenza. I bambini, infatti, prendono a modello le azioni e i comportamenti dei genitori e cercano per quanto possibile di imitarli.
<<Non mancano le difficoltà, che chi entra a far parte del Club si ritrova a dover affrontare: spesso viene isolato dalla cerchia di amici che era solito frequentare e con cui si ritrovava per bere. Per questo le persone che decidono di smettere si sentono sole ed il Club fa il possibile per offrire loro il calore e l’affetto di cui hanno bisogno. Nonostante ciò, tuttavia, il nostro sostegno non è sempre sufficiente a far uscire definitivamente una persona dalla dipendenza. Ci sono stati infatti dei casi in cui, malgrado i soggetti fossero bene inseriti nel Club, e fossero consistentemente supportati dalla famiglia, l’isolamento cui erano sottoposti da parte della collettività li ha spinti verso una ricaduta o addirittura al suicidio.
Questo ci dimostra quanto sia determinante l’appoggio della comunità nei confronti delle persone in “trattamento”. Nella nostra regione in particolare il consumo di alcolici viene associato al piacere di stare insieme e di relazionare con gli altri, per questo motivo chi non beve in compagnia viene emarginato ed il suo atteggiamento viene considerato un torto alla collettività. Da qui si capisce come la società non veda di buon grado le associazioni che combattono l’alcolismo.>>
Monique riferisce che il Club accoglie e dà aiuto anche a soggetti che hanno problematiche diverse dall’alcolismo, quali possono essere ad esempio l’anoressia, la depressione o altre patologie che coinvolgono la sfera psicologica e che portano inevitabilmente all’isolamento.
L’associazione necessita, comunque, di un maggiore apporto di volontari a sostegno della propria attività e nel contempo ringrazia le altre associazioni, come l’A.N.A. e la Protezione Civile comunale che sono di continuo sostegno al Club.
Si rivolge, infine, un appello soprattutto ai ragazzi, perché evitino di guidare dopo aver bevuto alcolici. Molte, infatti, sono le vittime di incidenti stradali causati da conducenti in preda ai fumi dell’alcol, che si lanciano sulle strade a folle velocità e che spezzano, senza volerlo, la loro vita e quella di altre persone.
Micaela Marangone
BOX
Il Club degli Alcolisti in Trattamento è al servizio della Comunità secondo poche regole semplici, il Club è composto al massimo da 12 famiglie; si moltiplica quando arriva la tredicesima; viene mantenuta la riservatezza su quanto detto al Club. Esso non appartiene ad alcuna istituzione o associazione, ma con esse può fattivamente operare in uno spirito di cooperazione e di rispetto delle reciproche autonomie. I programmi alcologici territoriali dei Club pongono particolare attenzione alla spiritualità antropologica, all’etica, ai diritti dei cittadini e dei popoli, alla pace, allo sviluppo dei legami di amicizia, amore e solidarietà. La partecipazione al Club da parte delle famiglie è gratuita. Il servitore-insegnante presta la sua opera nel Club volontariamente e gratuitamente. A livello locale, le Associazioni dei Club organizzano inoltre le scuole alcologiche territoriali itineranti.
Ogni famiglia si impegna attivamente nello sviluppo dei programmi facendo conoscere i Club ad altre famiglie. Questo allo scopo di favorire l’ingresso diretto nei Club delle famiglie della comunità, evitando, quando possibile, il passaggio attraverso i servizi pubblici (Sert, Salute Mentale). Le Associazioni si impegnano a diffondere sul loro territorio le informazioni mediante pubblicazioni o giornalini, mentre a livello nazionale vengono pubblicate le riviste “Informaclub” , “Camminando Insieme” e “Alcolismi”.