La mappa della mortalità per regioni e province
La mortalità evitabile non è uguale dappertutto e non migliora dappertutto allo stesso modo: secondo quanto emerge dall’Atlante, Marche, Liguria, Toscana, Calabria e Puglia sono le regioni con mortalità evitabile più bassa; Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sardegna quelle più penalizzate, quelle cioè dove sono relativamente più elevati i rischi di morire per tumore al polmone, infarto o cause violente quali gli incidenti stradali.
Le mappe provinciali sono ovviamente più dettagliate. Fra le aree dove la mortalità evitabile è meno elevata si segnala buona parte della Toscana, delle Marche e dell’Umbria e scendendo verso sud, Pescara (Abruzzo), Frosinone (Lazio) e Avellino (Campania), il territorio centrale della Puglia (Bari, Taranto e Brindisi), buona parte della Calabria (ma non il capoluogo) e infine Trapani e Messina, in Sicilia. Per quanto riguarda il nord le aree con la mortalità evitabile più bassa sono Varese, Lecco e Milano, tutte in Lombardia; l’area più ad est, che comprende Mantova (in Lombardia), Verona, Vicenza e Padova (in Veneto) e Modena (in Emilia Romagna), ad ovest l’area ligure comprendente Genova e La Spezia.
Nell’Atlante sono stati poi calcolati e vengono presentati oltre 1500 valori di giorni di vita potenziale persi nelle circa 200 USL e per i gruppi di cause evitabili: questa ricchezza informativa è un utile strumento per chi debba programmare interventi socio sanitari sul territorio.
Anna Mirella Taranto Istituto Superiore di Sanità