Associazione Nazionale “Crescere Insieme”

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All’ultimo minuto di attività della XIV Legislatura l’affidamento condiviso dei figli di genitori separati diventa legge dello stato. Dodici anni dopo che l’associazione nazionale Crescere Insieme, autrice e promotrice del progetto,  lo aveva per la prima volta fatto presentare in Parlamento. Arriva impoverito e saccheggiato, meno coerente, meno rispondente al principio ispiratore,  a causa delle notevoli manipolazioni subite alla Camera, dove è stato compiuto uno splendido lavoro di mediazione politica – che ha portato all’approvazione unanime del luglio 2005 – pagata però all’alto prezzo di dolorosi tagli, di oscurità e ambiguità.  Un prezzo che si sperava definitivo, non facendo i conti con le ambizioni degli avversari della riforma che al Senato hanno cercato di approfittare delle innegabili lacune aggiungendo alla loro correzione ulteriori stravolgimenti del testo e mirando, attraverso emendamenti che la Camera non avrebbe potuto confermare, a sbarrare del tutto le porte alla riforma. Patetico, in questo senso, l’ultimo comunicato degli operatori del conflitto, che alla vigilia del voto finale hanno sparato l’ultima disperata raffica mettendo insieme un mucchio di fantasiose assurdità.
Tuttavia il principio, con le sue più significative regole di supporto, è passato, grazie alla paziente ed abile opera dei. relatori. Ai figli è riconosciuto il diritto a una relazione piena e significativa con entrambi i genitori, che conserveranno entrambi – se entrambi idonei – la responsabilità di educarli e prendersene cura: nel quotidiano, non solo nelle emergenze. Le madri spezzeranno l’isolamento e la solitudine, e la fatica in più avrà il suo giusto riconoscimento.  I principali cambiamenti della situazione – trasferimenti, introduzione di nuovi partner nella vita del figlio, ecc. – vedono riconosciuta già nella legge la necessità di un riesame, di una possibile ridefinizione delle regole: ma senza gli automatismi ipotizzati da un tendenzioso allarmismo. E le famiglie già separate non sono escluse dai benefici della legge, come qualcuno voleva. Come già accadde per il divorzio, il primo positivo risultato della riforma sarà proprio quello di consentire una rilettura delle situazioni mal risolte. Certo, come allora ci sarà una iniziale ondata di ricorsi, eredità della legge precedente. E sicuramente qualcuno ne approfitterà per tuonare che la nuova legge fa crescere il contenzioso, e di lì muovere pretestuosamente al contrattacco. Per questo Crescere Insieme non depone le armi, non cessa di vigilare. Indietro non si tornerà. Promesso.

Prof. Marino Maglietta
Presidente

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