L’ascesa della cina

L’uomo saggio impara molte cose dai suoi nemici (Aristofane), ma oggi l’occidente sembra aver perso la capacità di farlo. Si parla con lungimiranza quando si evidenzia come l’Islanda abbia valorizzato il rispetto per la natura, l’energia pulita, l’innovazione tecnologica. Si critica aspramente la Cina per le modalità con cui si è arricchita e gestisce il proprio territorio. Esempi difficili da paragonare anche solo per la differenza di popolazione coinvolta, in Islanda vivono 367mila persone mentre la Cina ha quasi un miliardo e mezzo di abitanti. La repubblica popolare infatti benché violi costantemente i trattati internazionali, i diritti umani, la libertà di stampa e di comunicazione è riuscita a sollevare in poco tempo 800 milioni di persone dallo stato di povertà fino ad arrivare in orbita con la sua stazione spaziale. D’altro canto nell’ovest e nel sud-ovest della Cina ci sono ancora sacche di popolazione sotto la soglia di povertà, non incluse nel circuito finanziario nazionale dove vige ancora lo scambio in forma di baratto. Per questo motivo Pechino sta investendo in maniera massiccia su progetti lungimiranti a medio e lungo termine non solo nel proprio territorio. In Africa, in antitesi al fallimentare aiuto occidentale, ha investito sulla costruzione di infrastrutture adottando un valido modello di urbanizzazione. La Belt & Road Initiative, “lanciata” nel 2013, ha accelerato il processo di sviluppo di regioni come Tibet, Mongolia cinese e Xinjiang. Decine di milioni di lavoratori cinesi stanno passando progressivamente dal lavoro rurale a ruoli urbani e in particolare a settori industriali orientati all’esportazione. La valuta digitale cinese, e-yuan, già in circolazione in alcune città come Shenzen e Shanghai, permetterà lo scambio di valore in zone dove non è mai arrivato il contante e nemmeno il concetto di banca. Ovviamente tutti questi progetti permettono anche risvolti di potere non indifferenti. In Africa l’obbiettivo è ottenere il monopolio delle risorse minerarie e delle terre rare indispensabili all’elettronica e di crearsi un sistema di alleati indissolubile. La nuova via della seta, sia quella terrestre che marittima, attraversa tutta l’Asia e le regioni lungo l’Oceano Indiano fino ad arrivare al Mediterraneo. La popolazione coinvolta in questi scambi commerciali rappresenta il 64% della popolazione mondiale e il 30% del PIL mondiale. Il commercio e le relazioni con l’estero stanno fornendo sempre più accessi a tecnologie straniere altrimenti inaccessibile e a consistenti livelli di valuta estera; la Cina oggi detiene gran parte del debito pubblico statunitense. Riguardo all’introduzione della criptovaluta di stato questa permetterà di mantenete il monopolio della banca centrale che la rivoluzione tecnologica della blockchain sta mettendo in crisi in tutto il mondo. Ovviamente l’introduzione dello e-yuan risponde anche ad una esigenza di controllo totalitario delle masse, fenomeno in cui la Cina è all’avanguardia. 

Questo Stato con tutte le sue contraddizioni sta emergendo al vertice dello scacchiere internazionale e prenderà il posto dell’Unione Sovietica come principale concorrente degli Stati Uniti al ruolo di potenza globale egemone. Per tutto questo la Cina rappresenta e rappresenterà sempre più la nostra antitesi, il nostro nemico, che dovremmo studiare ed approfondire maggiormente per imparare a capirlo e, in alcuni casi, a copiarlo. 

Tratto da “La Ragione”.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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