Una mostra su Nikola Tesla a Trieste, prospettive tra ieri e domani

white concrete statue near white concrete building during daytime

Dal 18 settembre al 10 ottobre si è tenuta la mostra “Nikola Tesla: un uomo dal futuro” al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste. Si tratta un’iniziativa dell’Associazione Culturale Giovanile Serba, realizzato in collaborazione con il Museo Nikola Tesla di Belgrado e co-organizzato con il Comune di Trieste.

Ecco l’intervista alla curatrice della mostra Maja Berovic e alla communication manager Tijana Delic, sulle impressioni postume al termine del progetto.

Una mostra di Tesla oggi …

Trieste rappresenta la città della scienza; è stata scelta dal Premio Nobel per la fisica di quest’anno, Giorgio Parisi, per tenere la sua prima conferenza dopo l’annuncio del Premio.

Perciò, Trieste rappresenta la cornice più adatta per un’iniziativa dedicata a uno scienziato; è sempre stata fonte di conoscenza scientifica e luogo di ritrovo della comunità scientifica.

Anche se tutti sanno cos’è uno scienziato, quasi nessuno sa cosa effettivamente esso fa nel concreto; dal canto suo, lo scienziato non fa molto per comunicare il suo lavoro. Manca quindi questo collegamento: la città e il mondo scientifico che parlano tra loro, concretamente, e soprattutto in questi tempi del cambiamento climatico, di pandemie, turbolenze tecnologiche, sfide mediche, limiti energetici, quando è di grande importanza comprendere i concetti di accompagnamento e avere fiducia negli scienziati e nella scienza, al fine di comprendere il problema e creare una soluzione comune. E a livello globale, per il bene di tutti, come propagava Tesla, che nei tempi in cui viveva era sempre un passo davanti agli altri.

(Maja Berovic)

Una mostra di Tesla a Trieste e in Porto Vecchio …

Le ragioni sono molteplici. In primo luogo, perché questa è la città della scienza; a questo si aggiunge il fatto che qui si trova la sede del Consolato generale della Repubblica di Serbia (che fa riferimento al territorio del TriVeneto) e la comunità serba di Trieste è nota per essere una delle più numerose in Italia. Infine, la città stessa, con la sua storia e il suo passato, rispecchiano molto bene l’ambiente e l’epoca in cui Tesla visse, sviluppò le sue teorie e fece le sue scoperte. Lo scienziato, quindi, a mio avviso rappresenta la figura perfetta in grado di unire tutti questi elementi: da un lato in quanto scienziato, e dall’altro poiché rappresenta una sorta di ‘collante culturale’ per i membri della comunità stessa. In parole semplici: è quel personaggio che per la sua storia e i suoi importanti contributi scientifici è in grado di mettere tutti d’accordo.

Il Porto Vecchio ha ospitato molteplici eventi di natura culturale e scientifica negli ultimi anni, ed essendo uno spazio ampio e accessibile, è stato il luogo perfetto (fornitoci gentilmente dal Comune di Trieste) dove svolgere una mostra a scopo scientifico-divulgativo.

(Tijana Delic)

Una mostra di Tesla come progetto di una persona …

Negli ultimi anni, il nome Tesla è stato sentito molto più frequentemente, grazie a Elon Musk. Infatti, la scelta di nominare l’auto in onore di Nikola Tesla, un ingegnere elettrico che un tempo era famoso come il prototipo di un geniale inventore, ha contribuito a un certo revival di Tesla; a tutti piace la figura di Nikola Tesla, ma raramente si parla di lui per parlare di scienza. Noi con questo progetto vogliamo riportare al centro proprio questo aspetto, ovvero il suo enorme contributo al mondo scientifico, facendo conoscere lui e le sue scoperte ai cittadini.

(Maja Berovic)

Ci si può chiedere quale sia il messaggio che vuole che rimanga alle persone con questo progetto …

L’intenzione è coerente con quella che era la filosofia di Tesla, ovvero ‘scienza per tutti’. Con questo progetto c’è infatti anche la volontà di creare una sorta di ‘ponte’ tra la scienza e il cittadino, tra i quali spesso non c’è comunicazione, e se c’è è spesso incomprensibile ai ‘non addetti ai lavori’. E chi può essere candidato migliore di Tesla per parlare del dialogo tra scienza e società?

(Maja Berovic)

Dopo il termine della mostra, l’avventura potrebbe concludersi oppure potrebbe sviluppare una possibile evoluzione …

Per ora vediamo che anche da parte delle diverse realtà e soggetti coinvolti nel progetto c’è molto entusiasmo e il riscontro è positivo; si è creata una bella rete e vediamo che c’è molta voglia di fare. Perciò, vorremmo utilizzare l’esperienza acquisita e il desiderio di fare qualcosa di ancora più nuovo per continuare i progetti su questo argomento e non solo.

In particolare, abbiamo acquisito molti contatti con varie case editrici, oltre che artisti, e in questo momento stiamo parlando della realizzazione di un fumetto su Nikola Tesla, nonché un laboratorio per bambini e la promozione di libri su questo argomento.

(Maja Berovic)

Tesla per lei e Tesla come nuovo significato per le persone …

Per me, Nikola Tesla significa la possibilità di partire da un paesino remoto e, con la perseveranza e il genio, progredire ai più alti livelli di una vocazione individuata e desiderata fin da piccoli; la capacità di adattarsi a nuove lingue di apprendimento ed espressione, nuove persone con cui interagire nella vita professionale e personale; infine, la passione di saper esprimere in contesti e a pubblici sempre nuovi la forza che ci fa andare avanti. Che sia essa carburata da scoperte scientifiche, desiderio di divulgazione di conoscenze, voglia di far scoprire la storia e i costumi del proprio popolo, o qualsiasi altra motivazione e forza motrice.

Spero che per le altre persone Nikola Tesla possa rappresentare una generosità scientifica assoluta – un grande uomo che invece di rimpiangere il fatto che non gli sono state attribuite delle invenzioni che in realtà lui ha creato, ha deciso di aprire le porte del suo laboratorio a scienziati che volevano apprendere da lui e ha osservato il loro conseguente progresso con interesse, in quanto comunque avrebbero contribuito al bene dell’umanità – che ci sia scritto sopra il nome di Tesla o meno. Vorrei che i cittadini sapessero che è proprio Tesla che ha pensato alla limitatezza delle risorse non rinnovabili e ha voluto sensibilizzare gli altri sulla direzione nella quale si stava dirigendo il pianeta basato sull’esagerato consumo di queste risorse. E’ andato addirittura un passo in avanti, suggerendo delle alternative che appena oggi vediamo parzialmente realizzate.

(Tijana Delic)

La mostra, scelte tra cosa mostrare e cosa no …

La mostra includeva esposizioni di varie installazioni sotto forma di modelli funzionanti delle invenzioni di Tesla, insieme a pannelli e contenuti digitali (filmati d’archivio e presentazioni multimediali), che seguivano cronologicamente la vita e l’opera di Tesla.

C’erano più fattori che guidavano la scelta dei contenuti: budget, dimensioni dello spazio espositivo, misure anti-COVID19, pubblico target. La scelta ottimale è stata la mostra che racconta in modo piacevole e cronologico la storia di Tesla a un livello comprensibile sia per un cittadino adulto senza esperienza in ingegneria e campi correlati, sia per un allievo, di cui sono arrivati molti con grande curiosità ed entusiasmo. Quindi l’obiettivo principale era uno storytelling accompagnato da modelli funzionanti interattivi. In particolare, la scelta dei modelli adatti a questo tipo di esposizione è stata fatta dal Museo di Nikola Tesla di Belgrado, che ha un team di professionisti il ​​cui compito principale è quello di allestire una mostra e formare il personale degli organizzatori ospitanti per guidare i visitatori attraverso la mostra e gestire i modelli funzionanti.

(Maja Berovic)

Rosario Pullano

Rosario Pullano è studente del Politecnico di Torino, dove frequenta il corso di laurea magistrale Physics of complex systems, percorso internazionale interateneo tra icpt, sissa e alcune università di Parigi. Nasce a Catanzaro l’8 febbraio 1997. All’età di 5 anni si trasferisce con la famiglia a Trieste. Si forma presso il Liceo Classico “Dante Alighieri” e, successivamente, studia all’università “La Sapienza” di Roma, dove consegue la laurea triennale in fisica. Si trasferisce a Bologna un anno, dove completa il corso di alta formazione in finanza matematica. Il 21 novembre 2016 è tra i vincitori nella categoria “Giovani Promesse” nella Sezione Poesia singola del “Concorso letterario internazionale Michelangelo Buonarroti”. Pubblica la raccolta di poesie “Memorie del futuro: sentimenti” nel 2019 con la casa editrice EuropaEdizioni. Ad oggi, continua a scrivere in ambito creativo e in ambito giornalistico e segue le sue ispirazioni imprenditoriali occupandosi di progetti di start up relativi al mondo dell'innovazione dei servizi digitali. 

Rispondi