Luca Carraro

Luca Carraro nasce nel 1977 a Mestre. Coltiva la passione per la fotografia da lungo tempo e i viaggi diventano pretesto per catturare immagini sempre nuove. Il viaggio si fa mezzo per scrivere nuovi diari della memoria dove depositare, in maniera indelebile, spazi dell’anima. Personalità impulsiva e attenta, osservatore curioso e sognatore instancabile, ma soprattutto amante della Vita, della Natura dove trova sempre quegli attimi di magia da immortalare. 

I viaggi di Luca Carraro contribuiscono a farlo sentire parte integrante di questo mondo. Durante questi viaggi lui non cerca solo attimi e luoghi giusti da fermare nella pellicola, ma ogni scatto diventa una sorta di tela sulla quale depositare, attraverso un gioco di colori, le personali sfumature emotive, consegnando al fruitore un modo di viaggiare con lui e provare una parte della sua esperienza.

Le sue foto si portano dietro suoni, profumi, sforzi e appagamenti che si sedimentano nel suo intimo in maniera famigliare. Attraverso la fotografia Luca cerca di immortalare quegli attimi di magia che solo certe panoramiche o certe espressioni di uomini e bambini possono rendere unico lo scatto e che lo renderanno eterno, prima di tutto dentro di sé. La fotografia permette a tutti noi di rivivere momenti e persone che sono passate nella nostra vita, è un mezzo per ripescare nei cassetti della memoria ricordi impolverati e sono nostro patrimonio personale.

Le foto riferite in particolare a questo ultimo viaggio ci consegnano una sorta di metafora della Vita con tutti i suoi simbolismi. Lo scorrere lento e suadente del tempo, in certe vedute il tempo è immoto, metafisico quasi surreale, accensioni di colori azzurri, bianchi, talvolta stagliati da gialli oro o colori della terra, trasparenze di cieli disturbati e arricchiti dal peso apparentemente inconsistente di nuvole, cariche di bianco e immaterialità e poi, l’ascesa verso la vetta, alla ricerca del divino, meta ultima della scalata. Tutto ciò si mescola al piacere degli incontri, con personalità così diverse, segnate dal tempo, dalla fatica, ma anche dall’amore e da una profonda dignità data dall’esperienza. Luca, vivendo il territorio lo conosce e ne interiorizza il suo spirito (il genius loci di cui parlavano i latini).

La montagna diventa così simbolo e icona in un ponte tracciato tra spiritualità e narratività, gli spettacolari effetti visivi delle vette, fermati in una sinfonia di sordi suoni e squillanti colori, arricchiti da spettacolari effetti visivi e affettivi, ci consegnano lo sguardo sublime del momento di Luca che, per un istante, è stato parte del Tutto dentro la Natura, la montagna e l’animo delle persone.

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