Hamas

Semplificando forse troppo possiamo dividere il mondo islamico in tre “universi” contrapposti: i sunniti wahhabiti e salafiti che fanno capo all’Arabia Saudita, i fratelli mussulmani, sunniti, che fanno capo a Turchia e Qatar, e il mondo sciita che si riferisce all’Iran. Oltre alle questioni di dottrina religiosa queste strutture si dividono il controllo dei più grandi giacimenti energetici fossili: il petrolio prevalentemente saudita e il gas diviso fra fratellanza mussulmana e sciismo iraniano. La filosofia jihadista nasce negli anni 60/70 dall’estremizzazione wahhabita/salafita filo Saudita che si concretizza nelle organizzazione terroristiche di Al Qaeda in Afghanistan e dell’Isis in Siria/Iraq; ma anche da alcune frange dei Fratelli Mussulmani che sviluppano prevalentemente in Palestina l’organizzazione Hamas. E proprio Hamas adesso è alla ribalta per il riaccendersi del conflitto Israelo-palestinese. Le origini di Hamas nascono ancora quando il controllo della striscia di Gaza era sotto l’influenza egiziana e quando in Egitto la fratellanza mussulmana controllava ancora i rapporti di potere. Nel 1987 nacque quindi Hamas, a tutti gli effetti, l’ala palestinese della fratellanza musulmana. Per alcuni, Iran, Russia, Cina, Norvegia, Svizzera, Brasile, Turchia e Qatar, Hamas rappresenta soltanto un partito. Per altri, come Unione europea, Stati Uniti, Israele, Canada, Egitto e Giappone, è a tutti gli effetti un’organizzazione terroristica.
Come detto in particolare il Qatar e la Turchia mantengono il controllo economico e politico sulla fratellanza musulmana e quindi anche verso le truppe terroristiche di Hamas: le Brigate Ezzedin al Qassam. Bisogna però aggiungere che un appoggio considerevole arriva anche dall’Iran sciita che vede Hamas come elemento funzionale a provocare una scissione nel mondo sunnita. L’odio dell’Iran verso Israele trascende infatti le divergenze tra sciiti e sunniti. L’ideologia jihadista promulgata da Hamas  spinge quindi la comunità islamica su posizioni che non sono solo antisraeliane, ma anche antisemite. Yusuf al Qaradawi, il leader spirituale della fratellanza mussulmana ha sottolineato come quello tra Hamas e Israele sia un conflitto religioso contro gli israeliani in quanto ebrei. È celebre il suo discorso in cui dichiarava di voler morire “finendo il lavoro non completato da Hitler”.  A questo punto viene spontaneo chiedersi quanto Michela Murgia abbia approfondito gli equilibri del complesso mondo islamico prima di formulare le sue opinioni sulla questione israelo palestinese.

Tratto da “La Ragione”.

Massimiliano Fanni Canelles

Viceprimario al reparto di Accettazione ed Emergenza dell'Ospedale ¨Franz Tappeiner¨di Merano nella Südtiroler Sanitätsbetrieb – Azienda sanitaria dell'Alto Adige – da giugno 2019. Attualmente in prima linea nella gestione clinica e nell'organizzazione per l'emergenza Coronavirus. In particolare responsabile del reparto di infettivi e semi – intensiva del Pronto Soccorso dell'ospedale di Merano. 

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