Crew Dragon, il primo lancio per SpaceX, un altro passo per l’uomo

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“Revolutionizing access to space” così si presenta SpaceX di Elon Musk, fin da quel 2002 dove si affacciò al mondo con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte.

Sono passati ben 18 anni e SpaceX non si è ancora fermata: alle 19:27 (anzi alle 1:27 ora italiana) di oggi la missione SpaceX Crew-1 è decollata dal Kennedy Space Center dell’agenzia in Florida, la prima missione operativa della Nasa nello spazio partita dagli Stati Uniti con una navicella privata.

Questa società si è distinta per un approccio innovativo alla tecnica: il gruppo ha un obiettivo e tutti insieme devono lavorare per raggiungerlo, non è importante il fallimento, l’unica cosa che conta è come ci si muove all’unisono verso il focus comune.

La forma mentis in questione, “marchio di fabbrica” caratteristico delle compagnie di Elon Musk, ha lasciato dietro di sé una scia di traguardi raggiunti negli anni: nel 2008 il primo razzo privato, il Falcon 1, ha raggiunto l’orbita. Due anni dopo è stata la lanciata la navicella spaziale privata Dragon con l’obiettivo di metterla in orbita e recuperarla. Inoltre, SpaceX fu la prima compagnia privata a inviare una navicella spaziale alla Stazione Spaziale Internazionale nel 2012, ad effettuare il primo atterraggio propulsivo per un razzo, il Falcon 9, nel 2015 e a riutilizzarlo nel 2017.

Ciò che colpisce non è solo il costante progresso che dimostrano anno per anno nei confronti della tecnologia, ma è l’ironia con cui affrontano le proprie ricerche. Nel settembre 2017 sul proprio canale Youtube SpaceX pubblicò un video che fa del sarcasmo verso tutti gli atterraggi andati male del Falcon 9.

Oggi è la prima compagnia privata a mandare astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

La capsula, denominata Crew Dragon, è stata lanciata da Cape Canaveral con un equipaggio internazionale di quattro membri, dopo il rinvio di sabato per maltempo. Si tratta della prima missione operativa della Nasa, dopo il lancio di prova dello scorso maggio. Dopo nove anni dallo Space Shuttle, gli Stati Uniti tornano a lanciare una navicella spaziale con un razzo made in Usa dal suolo americano. A bordo della capsula vi sono tre americani della Nasa, un astronauta giapponese e, ad attenderli sulla stazione spaziale, vi sono un ingegnere americano e due cosmonauti russi.

La missione durerà sei mesi con lo scopo di svolgere diversi esperimenti scientifici. Per esempio, si studierà gli effetti della microgravità sui tessuti cardiaci e si coltiverà ravanelli, per capire come produrre cibo durante le future missioni di esplorazione dello spazio profondo. Questo evento, in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, rappresenta una boccata d’aria.

Elon Musk, a causa tra l’altro di un probabile contagio da coronavirus, ha assistito al lancio tramite via telematica.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha pubblicato le sue congratulazioni su Twitter “È una testimonianza della potenza della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, ingegnosità e determinazione”.

Anche il presidente uscente Donald Trump si è congratulato poco dopo sulla medesima piattaforma.

L’importanza di questo evento non riguarda solo il primato o le conseguenze che potrà avere sull’economia in un periodo come questo.

La missione di SpaceX va ben oltre.
Del resto, è la figlia della personalità di Elon Musk, imprenditore e innovatore nato in Sud Africa. A 10 anni impara a programmare, a 12 vende il suo primo videogioco, studia fisica ed economia e poi lascia il dottorato in fisica applicata per i suoi interessi imprenditoriali. È tra i fondatori di PayPal, che verrà poi venduto per 1.5 miliardi di dollari ad eBay nel 2002. Musk investe tutto il risultato di quell’acquisto per la fondazione di tre società: Tesla (auto elettriche di ultima generazione), Solarcity (energie rinnovabili) e, appunto, SpaceX.

È naturale associare lo spirito e l’innovazione che caratterizza questa società la persona stessa che l’ha fondata. Infatti, è importante, soprattutto ora che è difficile guardare oltre il momento di difficoltà che la civiltà umana sta vivendo, che la ricerca vada avanti e continui a farlo, nonostante tutto.

È ancora più importante il concetto che si va ad esprimere con le innovazioni continue in questi anni. Tutti gli sforzi di SpaceX sono concentrati a rendere lo spazio familiare. Ridurre, per esempio, i costi per i lanci verso la stazione spaziale internazionale non è solo una questione economica, si tratta invece di render quotidiano il fatto che si possa avere un’attività spaziale, di far sì che esista un collegamento sempre più a portata tra la terra e lo spazio.

In un modo o nell’altro, la questione spazio andrà affrontata. Problemi come il sovraffollamento, la gestione delle risorse e il nutrimento inducono necessariamente a pensare che un giorno le soluzioni andranno trovate oltre il nostro pianeta. SpaceX fa questo, prima del tempo cerca di prevenire e andare a preparare il terreno, nel caso arrivi il momento in cui tutto ciò sarà necessario.

Il lancio di oggi non è solo un primato per la società, ma è un segnale che anche un uomo, come privato cittadino, può avere accesso allo spazio, può permettersi di pensare al di là di ciò che calpesta.

Rosario Pullano

Rosario Pullano è studente del Politecnico di Torino, dove frequenta il corso di laurea magistrale Physics of complex systems, percorso internazionale interateneo tra icpt, sissa e alcune università di Parigi. Nasce a Catanzaro l’8 febbraio 1997. All’età di 5 anni si trasferisce con la famiglia a Trieste. Si forma presso il Liceo Classico “Dante Alighieri” e, successivamente, studia all’università “La Sapienza” di Roma, dove consegue la laurea triennale in fisica. Si trasferisce a Bologna un anno, dove completa il corso di alta formazione in finanza matematica. Il 21 novembre 2016 è tra i vincitori nella categoria “Giovani Promesse” nella Sezione Poesia singola del “Concorso letterario internazionale Michelangelo Buonarroti”. Pubblica la raccolta di poesie “Memorie del futuro: sentimenti” nel 2019 con la casa editrice EuropaEdizioni. Ad oggi, continua a scrivere in ambito creativo e in ambito giornalistico e segue le sue ispirazioni imprenditoriali occupandosi di progetti di start up relativi al mondo dell'innovazione dei servizi digitali. 

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