ECCELLENZA ITALIANA ANCHE NELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

Sono molte le aziende attive nel Belpaese uniformatesi. Hanno fatto dell’Italia uno dei primi Paesi al mondo per numero di imprese certificate.

La lista completa delle aziende aderenti all’iniziativa è consultabile sul sito della SAAS, il cui compito è quello di supervisionare il lavoro degli organismi indipendenti che concedono la certificazione all’impresa.

Tra queste, De Cecco, famosa nel settore alimentare, ha ottenuto la certificazione nel 2005. La po- litica per la responsabilità sociale oggetto dell’im- pegno è disponibile on-line. De Cecco puntualizza in maniera chiara la propria posizione rispetto ai requisiti previsti dallo standard SA 8000. Ad esempio, manifesta il proprio dissenso all’impie- go, mai avvenuto nel tempo, di lavoro minorile o forzato e di pratiche discriminatorie ai fini dell’in- quadramento professionale e delle progressioni di carriera. Dichiara, inoltre, di selezionare i propri fornitori sulla base dei loro comportamenti, scegliendo coloro i quali offrono le maggiori garanzie di rispetto dei requisiti previsti dallo standard SA 8000.

Adecco Italia Spa, sussidiaria dell’agenzia multi- nazionale svizzera occupata nella selezione del personale, ha ottenuto la certificazione nel 2017.L’impresa si è dotata di un codice di condotta e so- stiene i progetti di educazione al lavoro a favore dei soggetti svantaggiati sostenuti dalla Fonda- zione Adecco per le pari opportunità. Dal 2008, inoltre, sviluppa diversi progetti finalizzati all’integrazione dei migranti e si impegna a sensibilizzare sul tema altre imprese.

Molto importante è anche lo standard ISO 26000, posto a supporto di organizzazioni e imprese per un approccio responsabile verso lo sviluppo sostenibile. Pubblicato nel 2010 dall’Organizzazione internazionale della normazione con il coinvolgimento di gruppi d’interesse e di rappresentanti dei maggiori standard internazionali, è un insieme di linee guida, anch’esse volontarie, che ruota- no attorno a sette temi principali:

1. governo dell’organizzazione; 2. diritti umani; 3. rapporti e condizioni di lavoro; 4. ambiente; 5. corrette prassi gestionali; 6. aspetti specifici relativi ai consumatori; 7. coinvolgimento e sviluppo della comunità.

Per quanto riguarda la certificazione ambientale, rileva, invece, la norma ISO 14000, definita Sistema di Gestione Ambientale. Prerequisito è il rispetto delle leggi in vigore in materia ambientale partendo dall’analisi dell’impatto sull’ecosistema.

Lo scorso anno, al Ministero dello Sviluppo Eco- nomico, è stato presentato il VII Rapporto di inda- gine sull’impegno sociale delle aziende in Italia, effettuato dall’Osservatorio Socialis. È emerso che l’impegno sociale delle imprese italiane sta rag- giungendo livelli record, arrivando ad un investi- mento pari a 1 miliardo e 122 milioni di euro nel 2015. Gli ambiti maggiormente sostenuti sono il coinvolgimento dei dipendenti, il welfare azienda- le, la lotta agli sprechi e l’ottimizzazione dei con- sumi energetici. Il Rapporto ha evidenziato che gli stessi consumatori sono intenzionati a pagare un differenziale di prezzo per acquistare dalle azien- de impegnate nel sociale.

Intanto, nel gennaio del 2017, in Italia è entrata in vigore la Direttiva UE 95/2014. Stabilisce nuove re- gole e nuovi obblighi di rendicontazione in mate- ria ambientale e sociale, con specifico riferimento al rispetto dei diritti umani e alla lotta alla corru- zione attiva e passiva.

Alice Pagani

Alice Pagani, nata a Verona il 21/06/95. Attualmente studente di Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Diritti Umani presso l'Università degli Studi di Padova. Da sempre lettrice accanita, amante di lingue, culture e nuovi posti da scoprire. SocialNews mi permette di coltivare la passione per la scrittura, applicando, allo stesso tempo, gli studi universitari. Cosa sono per me i diritti umani? Tutti quei diritti che spettano a ognuno in quanto essere umano presente sulla Terra, non sono ammesse discriminazioni. 

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