Loredana Riavini

Loredana Riavini nasce e vive a Trieste. Diplomatasi all’Istituto Statale d’Arte “Nardio” di Trieste, dove ha avuto modo di sperimentare varie tecniche artistiche, inizia nei primi anni Sessanta le sue esposizioni in Italia e all’Estero conseguendo sempre grandi consensi. L’attuale pittura narrativa e nostalgica della Riavini è eseguita per lo più ad acrilico steso a spatola poi tamponato con la gommalacca, esclusi i bianchi, su tavole di legno preparate a gesso di Bologna e colla Caravella. A Loredana piace il contatto diretto con la natura, difatti la sua produzione è perlopiù eseguita en plein air e i luoghi che lei più ama sono Grisignana, Buie, Portole e Sisano in territorio Sloveno. Ma quali sono i temi trattati dalla Riavini?

Paesaggi Carsici e della Dalmazia, ma in particolare le loro architetture ancorate nel terreno roccioso, calcareo che si estende dal Nord-Est dell’Italia, dai piedi delle Alpi Giulie al mare Adriatico Loredana è speleologa di superficie tanto è meticolosa la sua attenzione nella ricerca dei particolari della vita dei paesaggi ritratti. La forza dell’erosione nelle rocce carsiche è pari all’erosione del tempo che inesorabilmente invecchia le case e tende a far dimenticare il vissuto.

Ogni passaggio di persona nelle case della Riavini è documentato meticolosamente, i muri muffiti dal tempo lasciano trasparire le mille cromie di intonaci staccati e ci comunicano le varie passate di colore a riverberare i diversi gusti dei locatari.

Appare il sasso, accuratamente tagliato e adattato alle necessità dell’edificio e l’usura del tempo dato dalle sue naturali crepe, quelle fenditure così simili alle caratteristiche del suolo Carsico. Ed ancora tutto si sottende entrando nei quadri dell’artista, le chiacchiere che animavano i borghi, i pettegolezzi delle vecchie, le gioie e i dolori, i pianti e le urla festose dei bambini e gli sguardi volti all’infinito dei vecchi. Le tracce dell’uomo sono ancora visibili e l’artista inserisce come ornamento oggetti dimenticati dai vecchi abitanti come: panni stesi, forche, vasi, annaffiatoi e piante, vite americana, glicini fioriti, buganvillea, vari ornamenti vegetali dal timbro postimpressionista.

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