Europee, chiamata alle urne per 46 milioni di italiani. Stavolta voti?

Europee alle porte. I 28 tasselli statali che compongono la corona stellata sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti in seno al Parlamento, prassi che si verifica ogni cinque anni dal 1979. L’election day si protrarrà dal 23 al 26 maggio a seconda del Paese e interesserà 400 milioni di elettori in tutt’Europa.

In Italia l’appuntamento con l’Europa è fissato per domenica 26 maggio: le urne rimarranno aperte dalle 7 alle 23 per poco più di 46 milioni di cittadini che hanno compiuto il diciottesimo anno d’età, requisito per poter accedere al voto. Se in Italia spesso il partito trionfante è quello dell’astensionismo questa volta le previsioni di voto segnano un margine di miglioramento. Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis sarebbero 18 milioni gli elettori determinati a non votare, 4 milioni gli indecisi, 27 milioni la stima dei potenziali votanti. Dato basso ma di circa 5 punti superiore alle ultime elezioni del 2014. Un’affluenza prevista oscillante tra il 55% e il 63%, una porzione di cittadini che ha ben chiara la fondamentale importanza di quest’opportunità di scelta.

Spesso il ridotto peso attribuito a questa tipologia di voto è dovuto alla distanza percepita tra la dimensione locale e quella sovranazionale: il cittadino europeo non percepisce sulla propria pelle gli effetti dell’azione giuridica dell’Unione Europea quanto quelli di natura nazionale che plasmano e condizionano la vita di ogni giorno. In realtà occorre sottolineare che il Parlamento Europeo insieme al Consiglio dell’UE e alla Commissione Europea esercita un potere decisionale di primo piano nell’adozione delle norme che entreranno a far parte dell’ordinamento giuridico di ogni stato membro influenzando la quotidianità di tutti i cittadini. Votare significa quindi agire in modo diretto sulla propria vita. (Per saperne di più sulle funzioni del Parlamento Europeo visita il sito (http://www.europarl.europa.eu/about-parliament/it )

La composizione dell’istituzione è uno specchio fedele della torta demografica di ogni paese membro: i paesi con più abitanti eleggono un maggior numero di rappresentanti a partire da un minimo di 6 ad un massimo di 96 deputati per un totale di 751 deputati. La fetta italiana è costituita da 73 deputati a cui se ne aggiungeranno 3 quando il Regno Unito uscirà dall’Unione.

Nonostante i dettami del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, pilastro normativo dell’organizzazione, non esiste ancora uniformità sulle modalità di elezione degli eurodeputati così ogni singolo stato ha dato vita ad un sistema composto da regole europee e nazionali. In Italia la legge elettorale (24 gennaio 1979, n.18) è di tipo proporzionale e prevede la suddivisione del territorio italiano in 5 circoscrizioni, composte da più regioni, a cui viene assegnato un numero di seggi proporzionale al numero di abitanti totali. Ogni lista di ciascuna circoscrizione presenta i propri candidati. Capoluoghi di circoscrizione, Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo.

1. Italia nord-occidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia): 20 seggi assegnati

2. Italia nord-orientale (Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna): 14 seggi assegnati

3. Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio): 14 seggi assegnati

4. Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria): 17 seggi assegnati

5. Italia insulare (Sicilia, Sardegna): 8 seggi assegnati

Come si vota. Una volta dentro l’intima e segreta dimensione della cabina elettorale ci si troverà di fronte ad una scheda strutturata come nell’immagine sotto. Il colore della scheda cambierà in base alla circoscrizione di appartenenza.

Risultati immagini per fac simile scheda elettorale europee 2019

15 contrassegni di lista concorrenti, ogni simbolo rimanda a precisi programmi politici. A questo punto l’elettore può esprimere fino a 3 preferenze che devono riguardare candidati di sesso diverso, in caso contrario si rischia di far annullare sia la seconda che la terza preferenza. I partiti devono superare la soglia di sbarramento del 4% per aver posto in Parlamento e in proporzione al numero dei voti ricevuti ogni lista avrà più o meno seggi. Determinato il numero dei seggi per lista in ciascuna circoscrizione, sono eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza.

Memorandum. Portate con voi un documento d’identità valido, tessera elettorale (controllate che gli spazi non siano esauriti altrimenti recatevi presso l’ufficio elettorale del vostro comune di residenza) ma lasciate a casa il cellulare di cui è espressamente vietata l’introduzione in cabina elettorale per contrastare la fraudolenta prassi del voto di scambio. Rispettare le regole a partire dal piccolo seggio elettorale è sintomo di grande civiltà.

Federica Governanti

Classe 1987. Palermitana di nascita, cosmopolita nel sangue e ambientalista nell’animo. Alla passione per i diritti umani e le discipline politologiche devo la mia laurea in Relazioni Internazionali, alla curiosità per la cultura a tutto tondo, i miei interessi che spaziano dalla musica alla poesia, dal cinema alla letteratura specie di viaggio. D’indole sognatrice e idealista, ho sposato l’utopia e indosso una fede laica per le cose impossibili. 

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