Una valigetta piena di sogni

“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”

Citando William Shakespeare Elisangela Annunziato, scrittrice e autrice napoletana, inizia a parlarci del suo nuovo libro per bambini “La formichina Jo”, edito da La Rondine Edizioni, collana Sorrisi. Il libro, che uscirà a maggio in tutte le librerie e sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino, è stato in realtà scritto tanti anni fa e parla dei sogni e della loro realizzazione, nonostante “la strada piena di sassi che è la vita”, ci racconta Elisangela. La storia nasce da un percorso personale dell’autrice, che all’epoca era una stagista con “una valigetta piena di sogni da realizzare”, come tenere una propria rubrica televisiva, diventare cooperante internazionale, lavorare per un giornale. Ed è proprio quando i suoi sogni si realizzano, dopo tantissimi sacrifici, che per il libro arriva il momento di uscire finalmente fuori dal cassetto. Pare che l’attesa non sia stata affatto vana, perché c’è tanta fame di sogni oggi, e troppi sassi attorno.

La protagonista del libro, una formichina di nome Jo – come nonna Giovanna –  parla ai bambini e agli adulti che vogliono ritrovare il bambino che è in loro e che sa qualcosa in più. Con delicatezza, insegna ad inseguire e lottare per i propri sogni senza perdere mai la speranza, e ad ignorare aspri e vili scoraggiamenti che arrivano da chi ha sognato davvero poco. In un mondo in cui ci sono pochi sorrisi e tanta prepotenza e arroganza, la formichina Jo insegna ad essere gentili e aiutare chi è in difficoltà. Proprio aiutando un gabbiano ferito si scatena una serie di eventi che porteranno poi alla realizzazione del sogno più grande della formichina Jo, volare. E volerà quando tutte le speranze erano ormai perdute, quando non era rimasto nemmeno un sogno a cui aggrapparsi e non restava altro che arrendersi e tornare a casa, vinta da una tristezza che lasciava poco spazio alla speranza. “Ogni percorso – ci racconta Elisangela – è come un sentiero con i sassi, che sono le persone che ti deridono e ti dicono che non è possibile, che devi tornare indietro. Tutte queste cose scoraggianti la formichina le riceve e quando torna a casa sua, senza più nessuna speranza, il suo sogno diventa realtà.” Questo è il messaggio principale di un libro scritto per i sogni, come ci confida Elisangela: non smettere mai di sognare. Tantissime volte l’unica via d’uscita è quella di abbandonare la propria casa per realizzare i propri sogni, andare lontano come sinonimo di coraggio. E di sassi se ne incontrano davvero tanti, proprio come quelli che ha incontrato Jo quando tanti animali le dicevano che non ce l’avrebbe mai fatta, che non sarebbe mai stata capace di volare. E invece Jo ce l’ha fatta.

“Noi viviamo in un mondo in crisi, – ci racconta l’autrice – se non c’è lavoro non c’è neanche la dignità di una persona. Per questo, oggi più che mai, c’è bisogno di parlare di messaggi positivi come la realizzazione di un sogno. Dopo un percorso pieno di sacrifici si devono vedere dei frutti, altrimenti è deprimente. Noi siamo fatti di sogni, sono loro che aiutano a crescere. Ci si deve continuamente reinventare, rinnovare, adattandosi anche a quello che l’assetto sociale e politico del paese in cui vivi. A volte manca proprio il terreno su cui coltivare e ci si sente in gabbia.” Ed è da quella gabbia che la formichina Jo vuole insegnarci a scappare, uscire fuori. “Vivere, insomma. Quando meno te l’aspetti devi essere bravo a cogliere l’essenza della vita, cavalcare la vita come un surfista che cavalca l’onda con la tavola da surf” – ci racconta l’autrice, citando se stessa con una frase di Anesfra, suo libro pubblicato lo scorso anno.

Un libro scritto per i sogni doveva essere dedicato anche a chi ci insegna a sognare. L’autrice lo dedica ai nonni, ma in particolare a nonna Giovanna che adesso non c’è più a causa di una malattia. È stata molto importante nella formazione della persona che è oggi l’autrice e per questo la protagonista che da maggio farà sognare grandi e piccini non poteva che chiamarsi Jo. “Con queste malattie la speranza è tutto, un libro che parlava di speranza e di sogni doveva chiamarsi Jo.”

 

 

Luana Targia

Luana Targia nasce a Palermo nel 1993. Studia lingue, e nel 2016 si laurea in Scienze della comunicazione per i media e le istituzioni all'Università degli studi di Palermo. L'incertezza per il futuro la porta a Londra per due mesi, dove lavora come ragazza alla pari e vive la Brexit in diretta. Torna a casa consapevole che non ci rimarrà per molto, e infatti pochi mesi dopo si trasferisce a Bologna per intraprendere il percorso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d'impresa. Ama leggere e scrivere, è appassionata alle cause perse, ai diritti umani, alla lotta alla mafia. Probabilmente scrivere è l'unica arma che possiede. 

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