Truffe: sedicenti guru e finti santoni

Centinaia sono i raggiri che ogni anno, in Italia, vengono messi in atto da sedicenti santoni e guaritori. Si tratta di professionisti dell’inganno che adescano le loro vittime tra soggetti deboli, persone con drammi personali alle spalle che, per ignoranza o debolezza, si rivolgono loro per colmare un vuoto nella propria vita o cercando una soluzione ai propri problemi. Ma niente, in questi casi, viene concesso gratuitamente. Infatti, in cambio del loro aiuto vengono chiesti soldi o favori di ogni tipo.

I casi di sette guidate da finti guru o veggenti sono sempre più numerosi. La cronaca italiana è colma di storie fatte di abusi e vite distrutte a causa di questo tipo di truffe. Sono molti coloro che si avvicinano a questi mondi oscuri fatti di promesse e finte speranze, delle realtà in cui le vittime, molte volte, rimangono imprigionate.

Il business dei finti santoni

Coloro che mettono in atto queste truffe sono, in genere, persone carismatiche che promettono la felicità, il benessere o la guarigione da una malattia incurabile, utilizzando il loro potere sui seguaci tramite il convincimento e la falsa promessa. In molti casi l’argomento religioso viene utilizzato come mezzo per mettere in atto i raggiri. Non è difficile infatti, ricercare casi di presunti uomini di fede che hanno utilizzato concetti del mondo cristiano come visioni, finte apparizioni o miracoli, per indurre i seguaci a credere in loro e convincendoli a pagare soldi o a concedere favori in cambio del loro aiuto, arrivando anche in determinati casi ad abusi sessuali.

Una volta entrati nella setta pseudo-religiosa però, è quasi impossibile uscirne. A quel punto infatti ricatti e minacce prendono il sopravvento. Le vittime non solo vengono spogliate dei loro averi, ma nel caso in cui volessero abbandonare “la setta” vengono generalmente additate come “demoni” e allontanati dai familiari. Le loro vite vengono distrutte sotto ogni aspetto.

Paolo Catanzaro, “Il mistico”

Tra i casi che recentemente hanno maggiormente scandalizzato la società italiana c’è quello di Paolo Catanzaro, conosciuto come “il mistico”, diventata donna in seguito ad una lunga e costosa operazione con il nome di Sveva Cardinale e recentemente denunciata dai suoi ex seguaci. Ora è indagata per truffa dalla magistratura.  

Aveva 17 anni Paolo quando ha raccontato di vedere la Madonna. Il fenomeno, amplificato dai mezzi di informazione anche nazionali, ha fatto sì che il finto santone potesse raccogliere migliaia di seguaci. Ogni 24 del mese i fedeli si raccoglievano in una piccola chiesetta dove “il mistico” raccontava di avere apparizioni della Madonna. In questa occasione Paolo compiva “miracoli e guarigioni” attirando la benevolenza della gente. Oggi è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa in quanto avrebbe raggirato la famiglia di un malato facendosi consegnare 150 mila euro in quattro anni con la motivazione di distribuire croci, considerate sacre, realizzate da un falegname di Bassano del Grappa e inviate da una suora, risultata poi inesistente, più altro denaro per le spese della comunità. Solo così Paolo avrebbe fatto guarire il padre o comunque gli avrebbe assicurato il Paradiso. Stando alle testimonianze, questa non sarebbe l’unica truffa messa in atto ma anzi Paolo, per anni, avrebbe ingannato persone in difficoltà promettendo miracoli e protezione divina in cambio di soldi.

Piero Capuana, “l’ultimo amico di Gesù”

Un altro caso che ha fatto molto discutere e che ha provocato orrore e disgusto è quello di Piero Capuana, capo della sedicente congregazione religiosa “Cultura ed ambiente” di Catania, arrestato con le accuse di associazione per delinquere e violenza sessuale aggravata ai danni di ragazze minorenni che frequentavano il gruppo composto da circa 5000 adepti. Piero Capuana, 73 anni, oggi agli arresti domiciliari, era considerato un leader, una persona molto carismatica all’interno della comunità di cui era a capo. L’ inchiesta condotta dalla Polizia Postale, denominata “12 apostoli” e partita in seguito alla denuncia di una madre facente parte del gruppo, ha fatto emergere una realtà spaventosa. Capuana infatti, secondo le indagini avrebbe dato vita ad un vero e proprio ciclo di abusi ai danni delle minorenni dell’organizzazione, un fatto rimasto nell’ombra per quasi 25 anni. Il sedicente santone si definiva come “l’ultimo amico di Gesù” e, approfittando della fede di queste ragazze, le convinceva che l’unico modo in cui lui avrebbe potuto avvicinarle a Dio era quello di avere dei rapporti sessuali con lui, abusi che spacciava per “atti con valenza religiosa”.

Il fenomeno delle sette pseudo-religiose è ormai una realtà che non si deve e non si può trascurare. Chiunque, infatti, può essere una vittima. Secondo il Questore di Catania Giuseppe Gualtieri si tratta di un utilizzo distorto della religione, un fatto sempre più diffuso e frequente. In questi casi le vittime sono plagiate al punto tale da credere che ciò che subiscono sia in qualche modo giustificato. Fortunatamente, molte sono le associazioni e le squadre anti-sette che danno sostegno e aiuto a coloro la cui vita è sconvolta dall’esperienza della “setta”. Marco Strano, criminologo, direttore scientifico dell’Icaa, l’International Crime Analysis Association nel 2001 ha aperto un ambulatorio anti-sette, situato a Roma e a Cagliari, che fornisce gratuitamente consigli di tipo psicologico, legale e medico per i reati ad alto impatto psicologico, tra cui le vittime delle pseudo-sette.

Secondo Lorita Tinelli del Cesap (Centro Studi Abusi Psicologici) lo Stato sottovaluta queste organizzazioni pseudo religiose. Tuttavia, bisogna ricordare che, sebbene la pratica di chiromante o veggente non sia vietata, la truffa, l’estorsione o la circonvenzione d’incapace, invece, sono illeciti sanzionati dalla legge. I truffatori che mettono in atto questo raggiri agiscono con crudeltà e disonestà a discapito di persone che cercano in loro solo una speranza ma che, alla fine, rischiano di vedere la loro esistenza totalmente distrutta.

Serena Bolzonella

Mi chiamo Serena Bolzonella, sono nata il 02-06-1993 a Camposampiero. Ho frequentato il Liceo Scientifico ed ora, studio all'Università di Padova. Mi interesso prevalentemente di cinema, attualità e problemi sociali. Per me, il termine "diritti umani" indica un macro- contenitore, dove poter inserire tutti quei diritti riconosciuti e garantiti ad ogni essere umano. Non solo. A questi bisogna aggiungere quei diritti che sono sottovalutati e quelli che, invece, sono oggetto di violazione. Per me "i diritti umani" sono un monito che ci ricorda che dobbiamo continuare ad agire affinché questi diritti diventino, effettivamente, di tutti. 

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