Ricerca, al Sant’Orsola di Bologna 4,4 milioni dal Ministero della Salute

Ai ricercatori bolognesi attivi al Policlinico di Sant’Orsola e negli IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli e ISNB, Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, sono andati complessivamente 8,6 milioni di euro  (senza considerare il progetto cofinanziato nell’ambito del programma di rete) che consentiranno nei prossimi anni di compiere significativi passi avanti nell’acquisizione di nuove conoscenze (theory enhancing) e nella ricerca clinico-assistenziale (change promoting).

Il Bando del Ministero della Salute aveva messo a disposizione in tutta Italia più di 135 milioni di euro con cui sono stati finanziati complessivamente 54 progetti su 1.569 presentati. L’Emilia-Romagna è la regione che ha ottenuto il risultato migliore: può contare un totale di 34 progetti per oltre 14 milioni di Euro, a cui si aggiunge un progetto di rete interregionale coordinato, per una sezione, dal Sant’Orsola.

Di questi 34 progetti ben 20 sono stati proposti da Bologna, una testimonianza inequivocabile del valore della ricerca che viene sviluppata anche in ambito sanitario grazie alla forte collaborazione delle Strutture sanitarie con l’Università di Bologna. Undici progetti arrivano dal Policlinico di Sant’Orsola (4,4 milioni di euro). È inoltre del Policlinico di Sant’Orsola il coordinamento di una sezione di un Programma di rete cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna con Lazio, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte e dal Ministero. 

“La ricerca biomedica e clinico-assistenziale sul territorio bolognese – commenta il rettore dell’Alma Mater Sturdiorum Francesco Ubertini – si conferma all’avanguardia per competenze, capacità e professionalità: si tratta di un risultato di cui non possiamo che essere estremamente soddisfatti. Un risultato che nasce dalla sinergia di realtà universitarie e ospedaliere: una ricetta collaudata, che punta sulla collaborazione e la condivisione, ma anche sulla valorizzazione delle singole eccellenze e specificità”.

Tra gli 11 progetti finanziati al Sant’Orsola ci sono tre progetti presentati da giovani ricercatori, relativi alla diagnosi molecolare di metastasi da neoplasie sconosciute, la cura della leucemia mieloide cronica e della steatosi epatica non alcolica. Gli altri 8 progetti spaziano dai trapianti alla cardiochirurgia, dall’ematologia all’oncologia per individuare percorsi di cura sempre più efficaci anche contro le recidive e le neoplasie resistenti alle terapie.  Il programma di rete cofinanziato dal Ministero e dalle Regioni  riguarda strategie per migliorare la pratica sanitaria in vari setting clinici: la ‘sezione’ coordinato dal Sant’Orsola è finalizzato a migliorare le cure per il  diabete mellito di tipo 2 e nell’ insufficienza cardiaca cronica.

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