Sylos Labini: “L’identità di un popolo é un abbraccio a culture diverse dalla nostra”

“Una platea di teatro. Con le poltrone rosse, belle. L’immagine più bella è quella che ti trovi di fronte quanto entri in un teatro vuoto e dal palcoscenico guardi la platea. È un luogo, per un artista, quasi mistico”, questa è la foto scelta dall’attore (e non solo) Edoardo Sylos Labini che sarà impegnato al Teatro Golden di Roma, dal 24 ottobre al 19 novembre 2017, con “Uno sbagliato”.

Take a picture! l’ha incontrato per voi, in una chiacchierata su temi di comune pubblico, come l’identità di un popolo …

Com’è cresciuto nel tempo Edoardo Sylos Labini?

“Il grande lavoro fatto sui personaggi storici mi ha fatto cambiare idea sul tipo di lavoro che volevo fare. Non mi sono piegato a prodotti commerciali, facendo solo quello che volevo e sentivo”

Quanto è importante per un attore “mandare dei messaggi sociali”?

“È importantissimo. L’arte, come il teatro, raccontano il momento storico del tempo. L’opera d’arte rimane nei secoli. Il messaggio, quindi, che può dare è molto importante. L’arte può migliorare la nostra società!”

Cosa si intende per identità di un popolo?

“L’identità vuol dire anche abbracciare chi è diverso da noi. Soltanto se sappiamo chi siamo, possiamo veramente aprirci a chi è differente da noi. Da sempre l’identità di un popolo è stato sinonimo di un abbraccio con culture diverse. Noi siamo un paese di grande identità, perché ogni singola comunità italiana ha la sua identità, appunto. L’identità difende le proprie tradizioni ed è proprio nella diversità che ci può essere l’abbraccio tra culture diverse, non certo in un modo globalizzato dove viene cancellata la storia di un popolo. L’Italia è un paese che accoglie, ha sempre accolto!”

Come nasce la Rete “Cultura identità”?

“Nasce tra artisti e singoli cittadini che hanno a cuore il nostro futuro. Noi siamo il paese della bellezza che dovrebbe puntare soprattutto sul patrimonio artistico culturale, ma ciò non viene fatto.  Le classi politiche che ci hanno governato non l’hanno fatto.”

Richiamando la tua anima “Futurista”, se dovessi immaginare il futuro dell’Italia?

“Cento anni fa Marinetti capì l’importanza della cultura applicata alla politica. Fondò, infatti, il partito Futurista cha aveva come compito di portare gli artisti al potere. Un paese dove ci sono gli artisti che portano le proprie idee, è un Paese più bello!”

 

Elisangela Annunziato

Elisangela Annunziato nasce a Salvador de Bahia in Brasile, ma da piccola viene adottata da una famiglia italiana. Ha effettuato diversi corsi tra cui un corso di formazione in “Organizzazione Eventi Culturali” a Firenze. Dopo la laurea conseguita presso l’università Federico II di Napoli, a ventidue anni, lascia tutto e va per motivi di lavoro negli Emirati Arabi Uniti. Tornata in Italia collabora con diverse associazioni nell’organizzazione di eventi culturali, editoriali e musicali. Da sempre impegnata nel sociale – è stata anche volontaria in Africa- idea e crea “Ti preparo un caffé”, blog che vuole raccontare l’incontro con “il diverso” (da te). E’ la sua scommessa. Oggi é una giornalista pubblicista, autrice del libro Il sogno di Francesca che tratta il tema dell’adozione. 

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