Diana Bancale, il coraggio di cambiare vita per inseguire la propria passione

In Viaggio da Sola, di Diana Bancale, non è solo un blog ma è un vero e proprio mantra. È una scelta di vita. Una scelta coraggiosa, contro corrente, ma che ha premiato la protagonista di questa intervista. Un’intervista che cerca di andare ben oltre alla bellezza e all’immagine della viaggiatrice napoletana e residente a Parma che allieta il popolo del web e dei social con i suoi incantevoli viaggi.

Ad oggi la travel blogger Diana Bancale è candidata al Premio #MIA2017 – Macchianera Italian Awards 2017, il premio più prestigioso per i blogger italiani.

fonte: inviaggiodasola.com

Cara Diana, prima di entrare nel vivo di questa breve intervista ci puoi raccontare chi è la vera Diana, quali sono le cose che le sono sempre piaciute e quali reputa davvero importanti nella vita lontana dai social e dal blog?
Domanda difficile per iniziare un’intervista…in effetti definirsi non è semplice. Sono una ex bambina timidissima con una forte personalità. Introversa eppure amante delle persone, riservata ma egocentrica. Insomma, sono uno strano ibrido.
Le cose che mi piacciono da sempre? Amo gli animali, amo viaggiare e scrivere. Adoro la buona educazione e le maniere gentili. Tengo molto ad avere sempre una parola buona per tutti e a far sentire a suo agio chi si rapporta con me.
Sono molto legata alla mia famiglia, anche se viviamo lontani (loro sono a Napoli) e al mio cane.

La tua notorietà nasce dal successo del tuo blog e dalla scelta lavorativa drastica che hai fatto. Forse una scelta che molti vorrebbero fare. Ci puoi descrivere in che modo hai maturato questa decisione, le valutazioni che hai fatto prima di licenziarti dal cosiddetto “posto fisso” e se c’è stata la goccia d’acqua che ti ha fatto dire “basta, ora si cambia!”?
Un episodio banale è stato quello che mi ha fatto iniziare a pensare che cambiare vita fosse possibile.
Qualche anno fa una conoscente mi chiese se mi piacesse il mio lavoro. Le dissi che non era la mia massima aspirazione, e lei: “Cosa ti piacerebbe fare invece?”. Mi sono resa conto che avevo smesso di chiedermelo e che invece era giusto verso me stessa provarci, altrimenti avrei vissuto sempre nel rimpianto.
Per prima cosa mi sono creata un “piano B”, una fonte di guadagno che mi permettesse di mantenermi prima di realizzare il mio sogno di vivere con il mio blog. Mi sono iscritta a un master con stage garantito in modo da avere un lavoro appena finito di studiare.
E intanto ho continuato a fare lavori extra per assicurarmi di avere delle entrate. Il blog inizialmente è nato come hobby e piano piano, con gli anni, sono riuscita a trasformarlo nel mio lavoro.

fonte: inviaggiodasola.com

Leggendo le tue parole, in molti ti ammireranno e saranno ancora di più quelli che ti invidieranno, ma sappiamo che ogni lavoro ha dei pregi e dei difetti. Ogni impegno comporta anche dei piccoli sacrifici. Nel tuo caso quali sono quelli che li reputi un costo del mestiere?
Secondo me dipende molto dal carattere di ognuno di noi. Io ho sempre vissuto un po’ alla giornata quindi l’insicurezza del futuro non mi ha mai turbato particolarmente.
Però non avere dei guadagni fissi, per qualcuno potrebbe essere motivo di ansia. Un mese magari hai un sacco di lavori, quello dopo ne hai pochissimi. Devi imparare quindi a gestire i tuoi soldi senza la sicurezza dello stipendio.
E poi, anche programmare impegni diventa difficile. Se ti chiamano per un viaggio all’improvviso, devi andare se vuoi lavorare.
Molte volte sei via per lungo tempo, quindi famiglia, amici, fidanzati e cani hai poco tempo per vederli.
E infine il fatto di dover essere sempre con cellulare e macchina fotografica alla mano per documentare tutto. I viaggi di lavoro sono lavoro, non sei spensierata col naso all’insù a fare la turista. Devi sempre scattare, scrivere, raccontare in tempo reale e quando arrivi in hotel catalogare, modificare e pubblicare foto.
Insomma, è una bellissima attività ma è pur sempre un lavoro e come tale richiede impegno.

 

“In viaggio da sola” è sempre più cliccato e seguito anche sui social dove posti le tue esperienze nelle strutture sparse per il mondo. Il titolo di questo progetto di vita è una vera e propria dichiarazione di autonomia e indipendenza, sarà una scelta per la vita o pensi possa trovare una versione a 2 mani magari?
Questa è una bella domanda…
Per me viaggiare da sola non si riferisce solo ai viaggi. È una scelta di vita, che ricalca un po’ il mio carattere indipendente e solitario, la mia volontà di gestirmela sempre da sola.
A volte viaggio anche in compagnia, ma il progetto resterà sempre “in viaggio da sola”. Perché quella sono io, abituata sempre a sbrigarmela da me e capace di apprezzare la vita anche in solitaria.

 

Prima di ringraziarti per averci raccontato il lato più nascosto della bella e sorridente blogger che dona ai suoi lettori momenti di svago e da sogno attraverso video, recensioni ed esperienze che non tutti posso permettersi quotidianamente, ti vorrei chiedere quale viaggio, Paese, popolazione, ricordi con maggior enfasi e nostalgia e se ci puoi anticipare quale sarà la prossima meta di questa estate 2017.
Posso dire senza falsità che mi innamoro di quasi tutti i paesi che visito. Ogni volta mi immagino come sarebbe vivere là e inizio a fantasticare su una mia ipotetica nuova vita in una terra diversa.
Il mio viaggio più bello è stato forse quello da sola tra Canada e Hawaii. Al di là delle bellezze dei posti è stata per me una prova di forza in un momento particolare e delicato della mia vita.
In generale amo la Grecia e la sua popolazione, che sento molto vicina a me. Ho vissuto su un’isola greca per un intero inverno e ho avuto modo di conoscere tante persone che hanno confermato questa mia idea.
Prossime mete? Un po’ a Napoli a trovare la famiglia e poi New York, Filippine e…il resto è ancora da decidere!

 

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