Chirurgia robotica: il futuro è già qui

La regione toscana ha precorso i tempi, riccorrendo alla robotica, ma ha scelto anche di governarla: il comitato tecnico-scientifico per la chirurgia robotica ha il compito di garantire la sua buona applicazione

Stefania Saccardi

Per la nuova sanità, la chirurgia robotica rappresenta un settore fondamentale. La chirurgia del futuro sarà sempre meno invasiva e l’utilizzo del robot per interventi ad alta complessità costituirà in misura sempre maggiore lo standard negli ospedali.
In Toscana abbiamo voluto riorganizzare la chirurgia robotica attorno ad un’idea guida: fare della robotica
una sorta di grande istituto, da governare come struttura unica. Abbiamo ricostituito il Comitato scientifico
del Polo robotico regionale con il compito di dettare le linee guida per una maggiore appropriatezza d’uso e per verificare e monitorare i risultati.
Nella nostra Regione sono in funzione apparecchiature robotiche in ciascuna delle tre aree vaste. Oltre che
permettere un’ottimizzazione della resa, e quindi un contenimento dei costi, la distribuzione uniforme di sistemi per la chirurgia robotica sul territorio regionale è importante perché definisce un nuovo assetto organizzativo.


Di fatto, ciò garantisce omogeneità delle prestazioni su tutto il territorio e, quindi, la possibilità, a
favore di tutti i cittadini, di usufruire di una chirurgia mininvasiva.
Con il robot si possono eseguire interventi complessi, non gestibili in sicurezza con la tecnica mininvasiva tradizionale.
Con la chirurgia robotica è possibile raggiungere aree remote del corpo che risultano difficoltose
con la tecnica tradizionale, cosiddetta “a cielo aperto”, garantendo radicalità nel caso dei tumori e la massima precisione in interventi ricostruttivi, ad esempio in cardiochirurgia. Per questi motivi, in Toscana abbiamo deciso di utilizzare la robotica.
La Regione Toscana ha precorso i tempi, ricorrendo alla robotica, ma ha scelto anche di governarla: il Comitato tecnico-scientifico per la chirurgia robotica ha il compito di garantire, appunto, la buona applicazione della chirurgia robotica e il monitoraggio degli “outcomes”clinici nelle varie sedi.
In Toscana, i sistemi robotici per l’attività di chirurgia sono 10 + 1 (alla Scuola internazionale per la didattica di Grosseto): 1 ad Arezzo, 3 a Careggi, 1 a Villa Ragionieri (Sesto Fiorentino), 1 a Grosseto, 3 al Cisanello di Pisa, 1 alle Scotte di Siena. A breve, un altro robot Da Vinci XI verrà installato alle Scotte in comodato d’uso.
Nel 2015, gli interventi di chirurgia robotica eseguiti in Toscana, tutti sottoposti a rigidi criteri di appropriatezza, sono stati, complessivamente, 2.810, nelle specialità di chirurgia generale, chirurgia toracica, urologia, ginecologia ed otorinolaringoiatria. Sono stati 963 a Careggi, 1.006 nell’azienda ospedaliero-universitaria pisana, 190 in quella senese, 424 ad Arezzo e 227 a Grosseto.
All’ospedale Misericordia di Grosseto, dal 2000 ad oggi, sono stati eseguiti con il robot oltre 1.400 interventi.
All’ospedale Misericordia di Grosseto ha sede anche la Scuola internazionale di chirurgia robotica e mininvasiva, fondata nel 2003 dal professor Pier Cristoforo Giulianotti, pioniere di questa tecnica e uno dei massimi esperti al mondo. La scuola ha un proprio robot, interamente dedicato alla didattica. Primo centro didattico in Italia, e uno dei più importanti a livello internazionale, la Scuola di Grosseto ha formato oltre 800 chirurghi provenienti da 26 Paesi diversi grazie al team di professionisti della Regione e alla collaborazione con altri centri italiani e stranieri che hanno messo a disposizione la docenza dei maggiori esperti al mondo in questo campo.
È stata, inoltre, il primo centro in Europa a mandare in onda interventi interamente registrati in 3D. La
Scuola di Grosseto è anche sede della Scuola speciale di robotica dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), che qui organizza i propri corsi.
Ecco, dunque, che la Toscana, per tutte le ragioni esposte, si pone come Regione all’avanguardia nel campo della chirurgia robotica, mantenendo sempre, però, un’attenzione all’appropriatezza e cercando, come sempre, di ottenere il meglio per la salute dei cittadini.

Stefania Saccardi, Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana

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