Le associazioni della Rete Provinciale Anti-violenza

“Da donna a donna”: dal 1997 contro la violenza sulle donne

Da donna a DONNA è una O.N.L.U.S costituita nel 1997.

Dal 2001 dispone di un Centro Antiviolenza con sede a Ronchi dei Legionari.

L’obiettivo è quello di far conoscere, combattere e prevenire la violenza di genere.

L’impegno principale è quello di garantire sostegno ed assistenza alle donne che subiscono violenza in tutte le sue forme: fisica, sessuale, psicologica, economica, stalking.

L’Associazione da donna a DONNA si prefigge di:

accogliere donne che hanno subito maltrattamenti e violenze per sostenerle attraverso colloqui individuali, gruppi di auto-aiuto e consulenze legali che permettano loro di comprendere e superare il disagio.

ospitare temporaneamente in una struttura protetta le donne e i loro figli che si trovino in condizione di emergenza e pericolo a causa della violenza subita.

stimolare le risorse esistenti sul territorio, interne ed esterne all’Associazione, per promuovere progetti e servizi utili alle donne in difficoltà e strutturare interventi di prevenzione della violenza.

attivare una collaborazione con Enti Locali, Servizi sociosanitari (in modo prioritario il Consultorio Familiare e il Servizio di Pronto Soccorso), Autorità Giudiziarie, Forze di Polizia, Associazioni di Volontariato e altre Associazioni di donne.

promuovere le pari opportunità, la riflessione sulla condizione e la crescita culturale delle donne, stimolare la creazione di luoghi di aggregazione ed espressività femminili e sostenere iniziative culturali per ridurre e contenere situazioni di disagio.

stimolare il mondo maschile ad un confronto e ad una riflessione su di sé, sul proprio modo di essere, che parta dalla reciprocità, anziché dalla contrapposizione.

Raccontare le donne “femminilmente”

 Associazione di Volontariato Culturale “Femminilmente”

L’Associazione di Volontariato Culturale denominata Femminilmente persegue scopi di solidarietà sociale senza fini di lucro, né diretto, né indiretto, con l’azione diretta personale e gratuita dei propri aderenti. Opera nel settore della cultura e dell’arte. Ha lo scopo di valorizzare il pensiero delle donne, la loro storia, la loro cultura, la loro creatività e la loro esperienza.

Per perseguire tali finalità opera mediante l’attuazione di propri progetti autonomi oppure attraverso progetti di Enti Pubblici o Privati in linea con le finalità dell’Associazione stessa.

Le iniziative i percorsi di riflessione sono atti a promuovere e diffondere lo spirito dell’Associazione, costituita al fine di valorizzare il mondo e i saperi attraverso lo sguardo delle donne.

Femminilmente è partner nella rassegna “Il giardino degli incontri. Percorsi di vita e di arte” fin dalla prima edizione. Ha affrontato temi legati a: percorsi storico antropologici sulle testimonianze del sacro e dell’energia creativa femminile con Luciana Percovich; Krivapete con Aldina de Stefano; storia del femminismo italiano con Pinuccia Barbieri e Flaminia Cardini; tessitura come arte presente nelle culture di ogni civiltà con Marina Giovannelli, Gina Morandini e Anna Di Giannantonio; cancro al seno con le letture dei libri di Ada Burrone; migrazioni e memoria delle donne con Melita Richter; invecchiamento con Marina Piazza e altro ancora.

Contatti (sede, referente, indirizzo, mail, sito internet) sede: Gorizia, Via Faiti 68/C1; referente: Maria Buffin; e-mail: femminilmente@gmail.com; sito: associazione-femminilmente.blogspot.com

La Presidente della Associazione “Femminilmente”

Maria Buffin

 L’importanza di far uscire allo scoperto le storie

Lorena Persoglia, presidente dell’associazione UNIQUE

Insieme alla mia socia, Valentina Sivec, mi occupo di organizzazione eventi, in particolare nel mondo della moda. Da tre anni collaboriamo anche con la Provincia di Gorizia e trattiamo tematiche che toccano l’universo femminile. Al proposito, abbiamo organizzato una due giorni di conferenze in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza Sulle Donne (25 Novembre 2013), nonché la tappa di Grado per Il Giardino Degli Incontri (edizione V e VI).

Siamo entusiaste di partecipare ai progetti promossi dalla Provincia di Gorizia. Pensiamo di poter arrivare ai giovani e di toccare la loro sensibilità utilizzando i loro stessi mezzi di comunicazione. Parliamo la loro lingua e viviamo in mezzo a loro. Siamo giovani e dinamiche e cerchiamo di sensibilizzare e responsabilizzare i futuri adulti.

Il primo evento organizzato in collaborazione con la Provincia di Gorizia è avvenuto il 25 novembre 2013. In quell’occasione, abbiamo coinvolto le scuole D’Annunzio e Max Fabiani di Gorizia in un concorso. L’aspetto letterario richiedeva un componimento che toccasse il tema della violenza; la parte artistica richiedeva, invece, un’opera che la descrivesse. Sono pervenuti solo due testi, ma uno dei due ha straziato il cuore dell’intera platea. Narrava, in modo freddo e profondo allo stesso tempo, la violenza assistita da una ragazzina di 16 anni nei confronti della propria madre. L’autrice ne parlava in pubblico per la prima volta e nemmeno i suoi insegnanti immaginavano una simile situazione familiare…

In quel momento ci siamo rese conto che il nostro obiettivo era stato raggiunto: far uscire allo scoperto una storia di violenza e poter offrire gli strumenti e il supporto necessari grazie all’aiuto dei centri anti-violenza.

UDI Una storia lunga 70 anni

 Mariarosa Marcuzzi, responsabile di sede per UDI – Unione Donne in Italia

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L’UDI – Unione Donne in Italia è un’associazione di donne di promozione politica, apartitica, sociale e culturale senza fini di lucro (art. 1 Statuto).

Possiede una lunga storia di impegno sociale e di battaglie per la difesa dei diritti delle donne.

Poggia le sue basi storiche sui gruppi di Difesa della Donna e per l’assistenza ai combattenti per la libertà che si formarono nel novembre del 1943 nell’Italia settentrionale. I GDD riunivano gruppi femminili e donne antifasciste di diversa provenienza politica allo scopo di mobilitare le masse femminili contro l’occupazione neofascista e combatterono nella Resistenza con diversi ruoli, diretti ed indiretti.

L’UDI si è costituita ufficialmente nell’ottobre del 1945 a Firenze con il suo I° Congresso dei Gruppi di Difesa della Donna (1944), oppostisi alla dittatura, all’occupazione e alla guerra, per la ricostruzione di un’Italia democratica, dando, così, avvio ad un grande processo di emancipazione e libertà delle donne.

Nata come Unione Donne Italiane, nel 2003, con il XIV Congresso, l’UDI ha mantenuto l’acronimo, ma ha cambiato la denominazione in Unione Donne in Italia per sottolineare l’attenzione anche verso le donne che, pur nate altrove, vivono ora in Italia.

E’ stata una delle madri della Costituente e della Costituzione.

La sua storia è lunga e ricca di battaglie: diritto di voto, ricostruzione nel dopoguerra e pacifismo, parità di salario, riconoscimento del lavoro femminile e divieto di licenziamento delle donne sposate, denuncia del doppio lavoro delle donne, caporalato e lavoro a domicilio, leggi a tutela delle lavoratrici madri, istituzione di asili nido, consultori e servizi sociali, legge sul divorzio e relativo referendum, nuovo diritto di famiglia.

Ancora, negli anni ’70, la legge su una maternità responsabile (l. 194/78) e la proposta di legge contro la violenza sessuale, il diritto all’AUTODETERMINAZIONE come modo per guardare la realtà e la vita dalla parte della donna.

L’UDI ha iniziato ad interessarsi fattivamente di violenza di genere nell’ormai lontano 1977, ai tempi del delitto del Circeo, nel quale due ragazze vennero violentate ed una di loro uccisa dopo una festa sul litorale laziale.

Lo sdegno e la condanna per questi fatti portarono, nel 1978, ad una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale, alla quale l’UDI partecipò attivamente.

La legge contro la violenza sessuale fu oggetto di un lungo iter parlamentare e venne approvata dopo quasi venti anni, nel 1996.

Nel frattempo, le donne non potevano stare a guardare. Soprattutto, non potevano tollerare che si facesse finta che il fenomeno della violenza sulle donne non esistesse.

Per far emergere e contrastare il fenomeno, presso la sede dell’UDI di Gradisca d’Isonzo, Gorizia, nell’ottobre del 1989 è iniziata l’esperienza di Telefono Rosa, trasformatasi, nel 2001, nel Centro antiviolenza SOS Rosa, operativo nelle due sedi di Gorizia e Gradisca d’Isonzo.

Poi, nel 2007, la Campagna “50 e 50.. ovunque si decide” per l’affermazione della cittadinanza duale e della Democrazia paritaria.

Nel 2009 la “Staffetta di donne contro la violenza sulle donne – lunga un anno, ha attraversato tutta l’Italia – per parlare di violenza e femminicidio.

Il 25 novembre 2012, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, l’UDI ha presentato la piattaforma NO MORE, un patto per prevenire e contrastare la violenza contro le donne e il femminicidio in Italia.

L’UDI è l’unica associazione in Italia titolare di importanti archivi del femminismo riconosciuti a livello europeo e fonte di studio da parte delle giovani generazioni.

La raccolta più completa ed organizzata si trova presso la sede nazionale dell’UDI a Roma, in Via della Penitenza n. 37. Ulteriori notizie sul sito www.udinazionale.org e su facebook.

A Gradisca d’Isonzo l’UDI ha sede presso la Casa del Popolo, sita in Piazza Unità n. 14 (tel. 0481/960260; e-mail udigradisca@gmail.com; orari: martedì 16.00-18.00; venerdì 10.00-12.00).

Negli anni scorsi, l’Associazione ha collaborato con la Provincia di Gorizia. Anche quest’anno la partecipazione prosegue nell’organizzazione della VI edizione del “Giardino degli Incontri 2015 – percorsi di vita e di arte”, un momento di riflessione sul tema della violenza sulle donne.

Scrittrici e scrittori dialogheranno con la giornalista Margherita Reguitti presentando le proprie opere incentrate sul tema della violenza di genere.

A Gradisca d’Isonzo l’appuntamento è fissato per giovedì 25 giugno 2015 alle ore 18:00 presso il giardino interno di Palazzo Torriani, sede municipale, sito in via Ciotti 42.

La scrittrice Sabrina Rondinelli presenterà il suo libro “Il contrario dell’amore”, una storia di violenza psicologica, di stalking, un incubo in cui la protagonista è caduta suo malgrado, vittima di un uomo che ha preso la parola “amore” e ne ha stravolto il significato.

Parteciperà come testimonial al positivo la regista Rai Daniela Picoi.

La serata sarà arricchita da musiche medioevali – madrigali scritti da donne – a cura dell’Ensamble Dramsam di Gradisca d’Isonzo.

Saranno, inoltre, esposte opere in mosaico dell’artista-mosaicista Michela Marcon.

SOS ROSA: un centro di ascolto e anti-violenza per tutte

     L’associazione SOS ROSA Onlus con sede a Gorizia è nata nel 2001, mutuando il lavoro di Telefono rosa di Gradisca d’Isonzo, attivo dal 1989. Da subito l’Associazione ha iniziato a riunirsi a Gorizia e a prendere contatti con le istituzioni, facendosi conoscere in  tutte le occasioni pubbliche che si occupavano  di pari opportunità, di violenza di genere, di servizi alle donne lavoratrici e altro.

Nel 2002 si è costituita formalmente SOS ROSA, che attualmente ha due punti di ascolto, uno a Gorizia in via Diaz, 5 e  uno a Gradisca d’Isonzo in Piazza Unità,14.

L’associazione opera a livello provinciale ma ha un raggio d’azione corrispondente al territorio dell’ambito socio assistenziale dell’Alto Isontino. Opera su tutto il territorio con convegni, formazione, informazione. E’ in rete con Comuni, Provincia di Gorizia, Azienda Sanitaria, Polizia, Carabinieri, Associazioni locali e Nazionali (Di.RE rete nazionale dei centri anti violenza).

     Il centro antiviolenza è aperto a tutte le donne che hanno subìto violenza di genere: si tratta di violenza psicologica, la quale implica la mancanza di rispetto che offende e mortifica la donna, che di conseguenza perde la propria autostima e autonomia; di violenza fisica sulla persona, il suo corpo, da cui conseguono ematomi, ferite, fratture, ustioni, traumi di vario genere; di violenza sessuale conseguente al coinvolgimento in attività sessuali senza il consenso della donna, da cui derivano gravidanze indesiderate, disturbi ginecologici e della sfera sessuale, infezioni e altre malattie a trasmissione sessuale; infine di violenza economica derivante dal controllo sul denaro, sul lavoro, sull’autonomia economica e la conseguente e concreta dipendenza economica della donna dal partner. Va rilevato che l’85-90% dei casi di violenza alle donne  si verifica proprio in famiglia.

     La donna che decide di venire al centro ha già fatto un  atto di grande coraggio e preso una decisione sofferta:  compito dell’associazione è quello di aiutarla a intraprendere questo difficile percorso, sempre nel rispetto del suo volere, nell’assoluta segretezza.

     Le 22 operatrici volontarie,  che svolgono attività di ascolto telefonico e di accoglienza personale nei punti di ascolto, danno informazione e rispondono alla richiesta delle donne anche in collegamento con il servizio sociale dell’Ambito e, se richiesto, di accompagnamento  presso uffici e servizi pubblici, sono supportate dal lavoro costante, necessario e specialistico di due consulenti psicoterapeute e di una consulente legale.         

     Nel 2014 sono state accolte 98 donne, 83 italiane e 15 straniere; 60 accolte per la prima volta, 52 italiane e 8 straniere; l’età media è di 47 anni; 38 donne hanno continuato il percorso già intrapreso. Va rilevato anche il supporto delle socie sostenitrici, che  attualmente sono 87.

     Dal 2005 presso la sede di Gorizia è attivo ogni giovedì un gruppo di Auto Mutuo Aiuto guidato da una psicoterapeuta.

     E’ disponibile una casa di accoglienza per le donne che hanno bisogno di essere allontanate dal violento per un periodo adeguato alla loro protezione e un nuovo inserimento sociale.

     SOS ROSA promuove nella Provincia di Gorizia anche un programma di sensibilizzazione e formazione tramite manifestazioni di vario tipo atte a far conoscere i tipi di violenza e come si possa uscirne chiedendo aiuto alle organizzazioni specializzate.

     Giunto alla seta edizione, Il Giardino degli incontri, percorsi di vita e di arte è un ciclo di  6  incontri (nel mese di maggio e giugno), finalizzato alla conoscenza delle problematiche al femminile e a quelle ad esse legate. La serie degli eventi è resa possibile grazie alla collaborazione con l’assessorato e gli Uffici Welfare – pari opportunità della provincia di Gorizia, con i centri antiviolenza e altre associazioni femminili,  con gli istituti musicali cittadini, i laboratori d’arte e gli enti e i singoli che si sono resi disponibili gratuitamente a partecipare. Gli incontri si svolgono in vari Comuni della Provincia di Gorizia in parchi e giardini particolarmente suggestivi. Il Giardino degli incontri è aperto a tutti coloro che intendono trascorrere dei pomeriggi dedicati all’informazione, alla condivisione e alla riflessione su problematiche sociali.

Altri progetti sono Animamente, Animamente va a scuola,  Scoprirsi uguali, le cui attività possono essere approfondite più avanti. 

Lucia Ernesta Sergiacomi – Vice Presidente, operatrice volontaria- 20 giugno 2015

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