Perchè Brittany Maynard ha deciso di morire.

di Valentina Tonutti

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«Non sono una suicida. Se lo fossi, avrei consumato tutta la mia scorta di medicine già molto tempo fa. Non voglio morire. Ma sto morendo. E lo voglio fare a mio modo.»

Il primo novembre, infatti, pochi giorni dopo il compleanno di suo marito, Brittany Maynard morirà nella sua camera da letto, accanto alle persone che ama, all’ora che preferisce, con la musica che preferisce in sottofondo.

Brittany Maynard è una ragazza di Portland a cui lo scorso inverno—all’età di 29 anni—è stato diagnosticato un glioblastioma multiforme, un tipo di cancro al cervello tanto invasivo quanto raro. La ragazza è stata operata subito chirurgicamente. I medici hanno cercato di ridurre la massa tumorale ma il tumore è stato più veloce di loro, e Brittany Maynard si è ritrovata sventolarsi davanti la faccia una prognosi passata da un paio d’anni, ad un paio di mesi.

In seguito ad una vacanza in Alaska, Brittany decide di trasferirsi insieme a parenti e marito in Oregon, uno dei 5 stati degli USA dove è concesso il diritto a morire. Death with dignity, dicono gli americani, morte assistita, diremmo noi.

Che si sia d’accordo o meno, Brittany Maynard ha fatto al sua scelta e non ha paura di dimostrarla e raccontarla al mondo attraverso un video su YouTube in cui racconta la sua storia e la sua battaglia per morire con dignità.

«Il pensiero che attraversa la tua mente quando sai di avere ancora così poco da vivere» dice la Maynard «è di dire tutto quello che ti senti di dire alle persone che ami. […] Quando hai 29 anni, sentirsi dire che ti mancano ancora sei mesi da vivere è come sapere che morirai domani.»

Nonostante ciò, la Maynard non ha mai smesso di lottare e si è impegnata da subito a sostenere Compassion&Choises, organizzazione che da anni combatte per estendere i suoi servizi di assistenza alla morte ad un più ampio numero di cittadini americani possibile.
La fondazione costituita da Brittany Maynard rientra tra le iniziative portate avanti dall’organizzazione al fine di sensibilizzare il popolo americano sulla questione.

Cosa te ne fai, a soli 29 anni, della consapevolezza di avere ancora un paio di mesi da vivere?
Combatti per vivere al meglio quelli che ti rimangono, senza pensare al futuro.
Un po’ come dovrremo fare sempre tutti, a quanto raccontano gli artisti, vero?
Carpe diem. Live fast die young. Non fare programmi. Non pensare troppo. Viva la vita giorno per giorno.
Tutti clichè che ti arrivano serviti nei panni di raccomandazioni spassionate nel caso in cui le cose non vadano per il verso giusto. Brittany in questo caso però non ha scelta, non fa programmi sul futuro perchè non avrà futuro, non coglie l’attimo fuggente perchè glielo dice un film ma perchè di attimi ne ha ancora cinque e vuole viverli tutti, finchè non sarà lei a deciderlo.

«All’inizio pensavo fosse tutto un grande errore, che avessero sbagliato le macchine a diagnosticare il tumore a mia figlia» spiega invece la madre «Il tuo cervello inizia a fare cose veramente strane quando non vuoi credere a qualcosa. Se ne viene fuori con delle favole.»

«Spero di godermi tutti i giorni che mi restano da vivere su questo fantastico pianeta, insieme alle persone che amo. Spero di morire in pace. Una ragione di vita è quella di non perdersi niente quindi cogli l’attimo e pensa: cosa è importante per te?

Persegui i tuoi sogni, lascia perdere il resto.»

http://www.thebrittanyfund.org/

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