In ricordo di Nadine Gordimer: le sue opere vivranno in eterno

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Uccisa dal cancro al pancreas all’età di 90 anni la scrittrice vincitrice di premio Nobel per la letteratura; ci lascia le sue opere.

 

Nadine Gordimer, (1923-2014), fonte google.it

Nadine Gordimer, (1923-2014), fonte google.it

C’è chi la ricorda per aver sentito parlare di Lei, chi invece per aver letto i suoi libri che ammontano a più di trenta. Nata a Johannesburg (East Rand) in provincia di Gauteng, il 20 novembre 1923 muore il 14 luglio 2014 in casa sua, sempre nel paese in cui è nata. Nel 1991 Le è stato conferito il premio Nobel per la letteratura, perché “con la sua scrittura epica magnifica è stata di notevole beneficio all’umanità”. Legata da profonda amicizia con Nelson Mandela, come lui attiva nella lotta contro la discriminazione raziale, in particolare con l’African Nationa Congress, con cui entra in contatto frequentando gli studi universitari presso la University of Witwatersrand, che però non porta a termine. Esordisce nella letteratura con un racconto per bambini dal titolo The Quest for Seen Glod pubblicato su «Children’s Sunday Express» nel 1937. Dopo dedica le sue opere a fatti razziali in cui denuncia le lotte morali e psicologiche vissute dai Sudafricani. Sosteneva che “uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere” ma, il 20 marzo del 2014 rilascia un’intervista a «La Repubblica» in cui comunica di dover interrompere la sua attività di scrittrice a causa di un cancro al pancreas che non le lascia più energie. Ci lascia le sue opere che rimarranno in eterno e tocca ai lettori non smettere mai di leggerle. Tra i romanzi: I giorni della menzogna (The Lyving Days) del 1953; Un mondo di stranieri (A World of Strangers) del 1958, edito con la Feltrinelli nel 1961; Occasione d’amore (Occasion for Loving) del 1963, Feltrinelli 1984; Il mondo tardoborghese (The Late Bourgeois World) del 1966, Feltrinelli 1989; Un ospite d’onore (A Guest of Honour) del 1970, Feltrinelli 1985, vincitore del James Tait Black Memorial Prize; Il conservatore (The Conservationist) del 1979, edito dalla Mondadori nel 1987; La figlia di Burger (Burger’s Daughter) del 1979, edito dalla Mondadori nel 1979; Luglio (July’s People) del 1981, Rizzoli 1984; Una forza della natura (A Sport of Nature) del 1987, Feltrinelli 1987; Storia di un figlio (My Son’s Story) 1990, Feltrinelli 1991; Nessuno al mio fianco (None to Accompany Me) 1994, Feltrinelli 1994; Un’arma in casa (The House Gun) 1998, Feltrinelli 1998; L’aggancio (The Pickup) 2001, Feltrinelli 2002; Sveglia! (Get a Life)2005, Feltrinelli 2006; Ora non più (No Time Like The Present) 2012, Feltrinelli 2012. Ci lascia anche racconti, saggi, opere minori e un’opera teatrale. Leggere le sue opere è il miglior modo per poterLa salutare e ringraziare!

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