Quando il passato riemerge

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

Rinvenuti in questi giorni a Roma un complesso termale romano e a Cremona un mosaico databile al III secolo d.C. I lavori in mano alle Università di Tor Vergata e di Milano.

Giovane archeologo. Immagine. Fonte: google.it

Giovane archeologo. Immagine. Fonte: google.it

Sembra la trama di uno dei film di James Bond, eppure sono notizie dei nostri giorni, i primi di giugno c.m. a Roma, nelle prossimità di Tor Vergata è stato scoperto un complesso termale romano, in cui sono ancora presenti e ben delineabili stucchi dipinti. Echi di un passato che ancora gridano dalle macerie per ricordarci chi siamo, da dove veniamo, in modo da ricostruire la nostra storia, la nostra identità indispensabile, per chiarire il dove dobbiamo andare. Lo stallo della crisi e i continui tagli hanno colpito i vari campi della cultura e dell’arte sottovalutando l’importanza del patrimonio da investire come risorsa economica e attrattiva turistico-culturale. Sono stati gli studenti dell’Università di Tor Vergata a ridonare luce a ben 500 metri quadrati che ci parlano del nostro passato. Un edificio termale collegato ad una lussuosa villa del I secolo.  La soprintendente archeologa di Roma, Mariarosaria Barbera ha comunicato: «l’idea è quella di un parco archeologico». Non solo Roma, anche Cremona è stata spettatrice di rinvenimenti, infatti è venuto alla luce il terzo mosaico dell’antica Bedriacum. Si tratta di un mosaico databile al III secolo d.C., in questo caso i lavori sono ad opera dell’Università degli studi di Milano diretti dalla prof.ssa Maria Teresa Grassi, docente di Archeologia delle province romane, che afferma: «Si tratta di una porzione di pavimento di quello che sembra un grande ambiente, anche se per il momento non è possibile precisare se appartenga a una residenza privata». Il compito da svolgere adesso è studiare questi oggetti e decorazioni frutto dell’arte di nostri avi che attraverso di essi hanno espresso e testimoniato la loro cultura.

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