Staffetta a Palazzo Chigi: tocca a Renzi

di Angela Caporale

ITALY-POLITICS-RENZIE’ ufficiale: questa mattina il Capo di Stato, Giorgio Napolitano, dopo le consultazioni con le forze politiche del Paese (o almeno di quelle, poche, che sono salite al Colle in questa occasione) ha fornito a Matteo Renzi, in quanto segretario del Partito Democratico, l’incarico di formare un nuovo Governo in seguito alle dimissioni dell’ormai ex premier Enrico Letta, anch’esso esponente del PD.

Vicende e voci in queste ultime settimane si sono rincorse senza posa, tant’è che si parla da giorni ormai di “governo Renzi”, nonostante non sia ancora stata presentata una proposta di squadra di ministri né, tanto meno, il governo si sia ancora presentato di fronte alle Camere per richiedere la fiducia.

Quello che appare come uno sgambetto all'”amico”  Enrico, nonché una sorta di sgarbo alla volontà popolare, viene spiegato dal (ormai ex) sindaco di Firenze come una scelta di coraggio, resa necessaria dalla situazione di stallo e di crisi nella quale versa il Paese. Con la consueta retorica, Renzi ha dettato i tempi della sua proposta esecutiva: una riforma al mese, partendo da lavoro, pubblica amministrazione e fisco. Ha inoltre provato a descrivere lo spirito con cui si appresta a Palazzo Chigi: “Per quel che mi riguarda, assicuro al presidente, alle forze politiche e soprattutto agli italiani che metterò tutto l’impegno, l’energia, il coraggio, l’entusiasmo di cui sono capace, partendo dall’emergenza più importante – non solo per la mia generazione ma anche per la mia generazione – che è l’emergenza del lavoro, dell’occupazione, e in qualche modo anche della rassegnazione.”

Secondo un sondaggio pubblicato quest’oggi dal Corriere della Sera, gli elettori del PD e quelli di Forza Italia risultano i più soddisfatti della staffetta, consenso condizionato anche da calo di gradimento che il governo Letta stava subendo nelle scorse settimane e dall’ampio gradimento personale, oltre il 60%, di cui gode il segretario fiorentino. Tuttavia non mancano le critiche, soprattutto rispetto alla modalità grazie alle quali si formerà, auspicabilmente, il nuovo governo: molti italiani avrebbero preferito che Renzi diventasse Presidente del Consiglio in seguito ad una ipotetica vittoria elettorale e non attraverso delle “manovre di palazzo” che di trasparente e democratico sembrano avere molto poco.

Dal punto di vista politico, le critiche più dure provengono dagli instancabili 5 Stelle il cui leader ha attaccato Renzi definendolo un “carrierista senza scrupoli”, da Nichi Vendola, fondatore di SEL, ma la voce d’opposizione più forte è quella, tutta interna all’entourage democratico, di Pippo Civati, alla guida di un piccolo gruppo all’interno del partito, l’unico ad opporsi alla staffetta all’interno della Direzione. Civati sfida il Presidente-incaricato non dando per scontata la sua fiducia e quella dei suoi; non pare nemmeno improbabile la fuoriuscita del deputato lombardo dal PD per confluire in una nuova forza di sinistra insieme a Vendola.

 Non resta che attendere la presentazione della squadra di Renzi, le votazioni in Camera e in Senato, la presentazione del programma, non resta che osservare una politica che ha perso senza ombra di dubbio un’occasione importante di ricostruire un rapporto fiduciario con i propri cittadini, con l’auspicio, per il bene del Paese, domani sia meglio di ieri.

Angela Caporale

Collaboratrice di SocialNews

@puntoevirgola_

 

Angela Caporale

Giornalista pubblicista dal 2015, ha vissuto (e studiato) a Udine, Padova, Bologna e Parigi. Collabora con @uxilia e Socialnews dall’autunno 2011, è caporedattrice della rivista dal 2014. Giornalista, social media manager, addetta stampa freelance, si occupa prevalentemente di sociale e diritti umani. È caporedattore della rivista SocialNews in formato sia cartaceo che online, e Social media manager. 

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