Minori e genitori adottivi: il Tribunale di Trieste adotta un metodo innovativo di abbinamento

di Ornella Esposito

Da circa due anni il Tribunale per i Minorenni di Trieste si è dotato di un nuovo sistema per meglio abbinare un bambino adottabile ad una coppia disponibile ad accoglierlo.

adozioni Bambini in adozione. Il processo che porta a spalancare le porte di una nuova famiglia ad un bambino dichiarato adottabile è scandito da varie fasi. Tra queste una molto importante è quella dell’abbinamento. Ossia la scelta di una coppia piuttosto che un’altra per quel particolare bambino, così da rispondere nel modo più appropriato alle sue esigenze.

 La legge che disciplina l’adozione (la n. 149/01), tuttavia, non specifica con quale procedura decisionale il Tribunale per i Minorenni debba pervenire a tale scelta. La norma impone soltanto che si segua il metodo comparativo (scegliere la coppia maggiormente in grado ecc…), sicché nei vari TM italiani si sono sviluppate prassi più o meno diverse.

 Il Tribunale per i Minorenni di Trieste, presieduto dal dottor Paolo Sceusa – come egli stesso spiega a SocialNews – da circa due anni ha messo a punto un metodo innovativo, rispetto al precedente, per la delicata fase dell’abbinamento. «Il nuovo metodo – tiene a precisare il Presidente – è unico in Italia ed è frutto di un lavoro corale di giudici togati e non togati». Ecco i dettagli.

 COME FUNZIONAVA PRIMA. Si svolgevano riunioni mensili, dette interoperative, tra il personale dei vari consultori familiari della regione friulana deputato a curare le pratiche adottive, il Presidente del TM o un Giudice da lui delegato. Costui, una volta che la coppia prescelta era stata debitamente informata di tutto a cura del personale dei consultori, riferiva al Collegio in camera di consiglio per la disamina e la decisione formale sulla scelta così compiuta in sede di riunione interoperativa (sostanzialmente una ratifica).

 LE NOVITA’ DEL NUOVO METODO. Omogeneizzazione delle relazioni sugli elementi conoscitivi. Al fine di rendere omogenee le relazioni dei vari professionisti, atte a stabilire l’idoneità di una coppia all’adozione, è stato ideato uno schema contenente sette campi di valutazione, ad ognuno dei quali è attribuito un punteggio. Tale schema è stato diffuso a tutti i servizi consultoriali del territorio. Il rating. Una volta avuta la relazione conforme allo schema, a ciascuna coppia viene assegnato un punteggio nelle sette aree (è previsto un metodo oggettivante per limitare la soggettività del valutatore). Il data-base. Ogni quotazione viene riportata su apposito data-base. L’informativa alle coppie. Ogni coppia riceve informazione del deposito della sua relazione direttamente dal consultorio redigente e può ottenerne copia, e viene altresì informata dei tempi entro i quali verrà quotata dal tribunale. La formazione della rosa. Il data-base consente di formare immediatamente una rosa ristretta di “papabili”. Lo studio delle relazioni sugli inclusi nella rosa. Le relazioni incluse nella rosa vengono riesaminate comparativamente tra loro alla luce delle caratteristiche individuali del minore da abbinare. I colloqui conoscitivi e informativi. Selezionate due o tre coppie, un giudice valuterà circa la possibilità di abbinamento. L’abbinamento finale L’esito, verbalizzato, di tali incontri verrà portato e relazionato alla camera di consiglio per l’effettiva scelta di abbinamento da parte del Tribunale.

 I VANTAGGI. Il dottor Sceusa spiega: «Maggiore trasparenza: le coppie hanno informazioni chiare circa lo stato della loro domanda di adozione, e la loro posizione in graduatoria; maggior equità: ogni coppia ha la garanzia di essere comparata dinanzi ad un bambino adottabile; maggior accuratezza ed oggettività nella scelta della coppia adottiva».

«Infine – aggiunge il Presidente – con questo metodo abbiamo razionalizzato il lavoro dei servizi territoriali: vi è una minor affluenza di domande di rinnovo (ogni tre anni) per l’adozione visto che la coppia ora sa dove è posizionata in graduatoria e quanti bambini sono effettivamente disponibili. Così facendo vi è anche un risparmio di risorse economiche pubbliche, non male, in questo difficile momento di crisi anche per i servizi socio-sanitari».

 

Per ulteriori info: www.tribunaleminoritrieste.it

 

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