Migranti, terminati i lavori del vertice UE. Letta “soddisfatte le aspettative”, CIR “delusi per le conclusioni”

Fonte: sito ufficiale

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Si sono chiusi venerdi scorso a Bruxelles i lavori del vertice del Consiglio d’Europa dove, tra i tanti temi, si discusso della tragedia di Lampedusa e dei possibili interventi per evitarne di nuove.

 “Questa tragedia – ha dichiarato in apertura dei lavori il presidente Martin Schulz  – dovrebbe diventare un punto di svolta per la politica migratoria “, e ha poi chiesto un maggiore sostegno, cooperazione e solidarietà verso i paesi del Mediterraneo che ricevono i migranti irregolari.

Gli fa fatto eco il Presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy: “Sappiamo che l’immigrazione è un fenomeno complesso. Ci muoveremo in base a tre principi: prevenzione, protezione e solidarietà”.

Soddisfatto si è detto il Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta a margine dei lavori: ”Le conclusioni sono sufficienti rispetto alle aspettative che avevamo. E’ importante che abbiano incorporato il concetto di solidarietà, e non era scontato” (fonte Aknkronos).

Delusione invece è stata espressa dal Consiglio Italiano rifugiati (CIR), come si apprende da una sua comunicazione ufficiale: “Riconosciamo che c’è stato un cambiamento importante: si parla in maniera diffusa dei principi di solidarietà e collaborazione che dovranno impregnare le politiche europee”.

“Ma siamo fortemente delusi – ha continuato il CIR – perché non sono state introdotte misure per l’apertura di canali d’ingresso legale e protetto nel territorio dell’Unione”.

“Speravamo nei visti umanitari, nella possibilità di chiedere asilo nei paesi in transito – ha proseguito Chritopher Hein, direttore del Cir – ma tutto ciò è assente. Su questo versante le uniche risposte concrete identificate dal Consiglio d’Europa sono quelle che rafforzano i sistemi di sorveglianza”.

“Altra grande assenza dal tavolo delle trattative – infine – la revisione del Regolamento di Dublino III il quale prevede che il richiedente asilo sia legato allo Stato dove arriva in prima battuta. Se rimarrà questa norma, non verrà favorita una reale condivisione di responsabilità né rispettato il diritto di scelta individuale”.

di Ornella Esposito

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