Papa Francesco a favore e in difesa della Cultura.

 

Papa Francesco. Fonte: Libero.it

Papa Francesco il 22 settembre c.m., parla di cultura presso la Facoltà teologica dell’Università di Sassari. “L’Università deve essere concepita come luogo di formazione alla sapienza e di educazione integrale alla persona. E’ luogo di discernimento in cui imparare a leggere la realtà. Le letture parziali non servono. Bisogna vivere la realtà senza paura e fughe. Ogni crisi, anche quella attuale, è un passaggio. E’ come il travaglio di un parto che costa fatica e porta la forza della speranza. La crisi che si sta vivendo è il segno del cambio di un’epoca. La crisi può diventare modello di purificazione per recuperare l’uomo in tutte le sue dimensioni“; “La speranza illumini il vostro impegno e il vostro studio”. Anche nell’intervista di Antonio Spadaro s.j., pubblicata in «La Civiltà Cattolica», del 19 settembre 2013, n.3918, anno 164, pg. 471, 472, Bergoglio aveva risposto in merito alla cultura, l’arte e la creatività: “Ho amato molto autori diversi tra loro. Amo moltissimo Dostoevskij e Hölderlin. Di Hölderlin voglio ricordare quella lirica per il compleanno di sua nonna che è di grande bellezza, e che a me ha fatto anche tanto bene spiritualmente. È quella che si chiude con il verso ‘Che l’uomo mantenga quel che il fanciullo ha promesso’.(…) Ho letto il libro I Promessi Sposi tre volte e ce l’ho adesso sul tavolo per rileggerlo. (…) In pittura ammiro Caravaggio: le sue tele mi parlano. Ma, anche Chagall con la sua Crocifissione bianca (…). In musica amo Mozart, ovviamente. (…) ti porta a Dio!”. Il pontefice ha citato, ancora, Beethoven, Bach, Wagner. Tra le arti non trascura il cinema e decanta il neorealismo italiano con il grande maestro Fellini, noto per il saper ripercorrere, con la sua telecamera, il popolo. Proprio come lo sguardo del papa, che non osserva la folla intera, ma cerca di focalizzare i singoli individui. Stiamo vivendo in un periodo in cui la cultura viene sottovalutata e sottomessa ai tagli della crisi e le parole del papa riecheggiano un grido di riscatto dei grandi autori, perché il passato ci insegna a comprendere la nostra dignità di individuo.

Per approfondimenti:

www.laciviltacattolica.it

www.ansa.it

di Tiziana Mazzaglia


Rispondi