Altri messaggi del Papa: battesimo e memoria.

 

Foto condivisa nel profilo di Facebook di Papa Francesco. Fonte: Ansa.

Giorno 11 settembre c.m., all’udienza generale tenutasi a Città del Vaticano, il Papa ha parlato della Chiesa paragonandola ad una madre, che partorisce e alleva i suoi figli, guidandoli nel cammino. Una madre di un’unica famiglia, a cui si prende parte attraverso il battesimo. Il sacramento che celebra l’inizializzazione della vita cristiana. Ed ha invitato i fedeli a cercare di conoscere la data del loro battesimo, per poterlo festeggiare insieme, assegnando, da maestro e messia, che guida il suo popolo, un compito per casa. Del resto, la scuola sta iniziando e bisogna colmare il vuoto dei precari, che non hanno avuto, ancora, il loro incarico. Il nostro papa si rende disponibile a colmare ogni nostro vuoto, con una presenza costante e attenta ad ogni bisogno. «Vi do un compito da fare a casa, quando tornate, andate a cercare bene la data del vostro battesimo, per ringraziare il Signore». Ieri, Bergoglio, ci ha affidato un altro messaggio, in occasione della Settimana sociale dei cattolici italiani, ha esortato a non dimenticare, a fare memoria. Un invito paragonabile a quello che la Madonna ha ricevuto dell’angelo, cioè, di custodire dentro di sé il ricordo, così, come Maria ha custodito il figlio di Dio nel Suo grembo. Parole che rievocano, anche, la memoria del popolo ebraico e le parole dello scrittore polacco Isaac Bashevis Singer: «Credo che in qualche parte dell’universo debba esserci un archivio in cui sono conservate tutte le sofferenze e gli atti di sacrificio dell’uomo. Non esisterebbe giustizia divina se la storia di un misero non ornasse in eterno l’infinita biblioteca di Dio». Papa Francesco ci dice: «Non dimenticare la sofferenza dovuta ai conflitti interni alle famiglie stesse, ai fallimenti dell’esperienza coniugale e familiare, alla violenza che purtroppo si annida e fa danni anche all’interno delle nostre case. (…) Come Chiesa offriamo una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna e sulla sua fecondità, rimane il primo e principale soggetto costruttore della società e di un’economia a misura d’uomo, e come tale merita di essere fattivamente sostenuta». I messaggi del papa divengono sempre più numerosi e insistenti e sono sempre sollecitati da una missione di salvezza. Come diceva Edith Stein: «Nessun navigatore esperto può salvare la barca, ma solo colui che sa calmare la tempesta nel cuore dei navigatori».

 

Per approfondimenti: www.ansa.it

 di Tiziana Mazzaglia

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