India: donne senza diritti

Il 30 agosto 2013 si ha notizia di un femminicidio avvenuto in India. È successo a New Delhi, vittima una donna di 28 anni, sposa a 16 anni, in dodici anni di matrimonio aveva partorito solo figlie femmine, così, il marito con complici i suoi parenti l’ha costretta ad ingerire un veleno mortale. La donna era accusata di non aver saputo dare alla luce un figlio maschio, ma solo donne. Sembra di sentire storie di cronaca dell’antica Grecia, quando a Sparta si allevavano figli allo scopo militare e difensivo e si gettavano dalla rupe i maschi nati con qualsiasi disabilità, quindi non ritenuti idonei alla guerra. Le donne, almeno a Sparta erano ritenute fondamentali allo sviluppo del popolo e svolgevano un importante ruolo nel campo dell’educazione dei figli. Il loro ruolo era tutelato e valorizzato. Chi sono le donne di oggi in India? Si hanno altre notizie di violenza nei loro confronti. Una ragazza di 23 anni era stata picchiata e stuprata, su un mezzo di trasporto pubblico, da un gruppo di uomini, sotto gli occhi degli altri passeggeri. Anche la figlia del presidente di SOS Villaggi dei Bambini nel mondo, Ishita Kaul, a 29 anni è stata stuprata. Queste violenze sono sempre state molto ricorrenti e sono da collegare alla mentalità della società Indiana. La donna è concepita come madre di famiglia, utile solo alla procreazione e completamente sottomessa al marito. In età giovanile è il padre ad imporle il marito e non ha libera scelta. Vengono, quindi, a mancare la concezione di uguaglianza e parità dei diritti. Le organizzazioni internazionali stanno operando per apporre un rimedio mediante programmi rivolti ai bambini e nella diffusione dei diritti costituzionali tramite collaborazione con il governo e nell’attualizzazione e diffusione di campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione.

di Tiziana Mazzaglia

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