La razza disumana

Oliviero Toscani

La pena di morte non ha ragione di appartenere a nessun ordinamento giuridico perché espressione di un sistema basato su vendetta, discriminazione, violenza, nel quale uccidere è il modo più facile per amministrare la giustizia. Pena di morte e civiltà sono una contraddizione in termini.

Sfortunatamente, siamo ancora divisi in Paesi e Nazioni e ci consideriamo appartenenti a razze diverse. Non è ancora ufficialmente permesso appartenere ad un’unica razza, la Razza Umana. Se si ha la fortuna di appartenere alla non ancora unificata Razza Umana, come me e molte altre persone, si ha la sfortuna di imbattersi nelle gravi difficoltà del mondo moderno. Una di queste consiste nell’accettare che, in alcune aree, esistano ancora la pena di morte, le esecuzioni capitali, gli omicidi legalizzati. Non ho intenzione di annoiare ripetendo tutte le ragioni per cui la pena di morte dovrebbe essere eliminata, perché è ormai provato che questa non risulta essere un rimedio in nessun caso. Ma ciò che desidero affermare è che la pena capitale, sfortunatamente, non nuoce solo nei Paesi che la praticano, in quelli che la condividono, in quelli nei quali è una realtà, in quelli che uccidono pensando di fare giustizia. I miei pari ed io, appartenenti alla Razza Umana, non vogliamo più far parte della Razza disumana che ancora giustizia così e legalizza l’omicidio, legalizza il lavoro del boia. Non vogliamo appartenere alla Razza disumana che uccide pensando di fare giustizia. La pena di morte costituisce un grave problema per i popoli e le società civili: pena di morte e civiltà sono una contraddizione in termini. Per noi di Razza Umana, è ridicolo dover parlarne ancora oggi, nel 2010. È ridicolo come lo sarebbe parlare di schiavitù. Ma per abolire la schiavitù c’è voluto molto tempo e tanta violenza. La pena di morte non ha ragione di appartenere a nessun ordinamento giuridico perché espressione di un sistema basato su vendetta, discriminazione, violenza, nel quale uccidere è il modo più facile per amministrare la giustizia. Ho avuto l’opportunità, come fotografo, di visitare sei prigioni statunitensi, nelle quali ho potuto fotografare 26 persone detenute nei bracci della morte. Sono stato molto colpito dal loro sguardo: avevano tutti la stessa espressione drammatica. Il dramma di una vita fallita, il dramma di non avere più futuro. Ci sono cose che si vedono solo al cinema, e che si spera di vedere solo al cinema. Quando, invece, si realizza che possono essere vere, si è colti dal panico. La realtà del braccio della morte è una di queste. Il braccio della morte puzza di morte, di moribondi, di un obitorio di persone vive in attesa di essere giustiziate a sangue freddo, sotto la supervisione di testimoni che vogliono appagare il loro desiderio di vendetta, come nei peggiori film. Quando si appartiene alla Razza Umana, non si cerca la vendetta, ma la giustizia. Non si desidera essere collaborazionisti della Razza disumana che uccide ritenendo di agire correttamente. Uccidere non può mai essere giusto. Non rileva il Paese, di oriente o occidente, di Nord o Sud. Non rilevano religione, sistema politico, educazione, tradizione, cultura. Tutti sappiamo che uccidere è sbagliato. Dovremmo insegnarlo ai nostri bambini, ma come facciamo se continuiamo ad uccidere nel nome della giustizia? Non riveste più importanza se l’imputato sia colpevole o innocente. È l’uccidere stesso ad essere sbagliato. Il problema è proprio l’esecuzione di chi è colpevole: uccidere Caino. Dobbiamo capire il senso profondo di “Nessuno tocchi Caino”. I Paesi che praticano la pena di morte dovrebbero avere il coraggio di farlo vedere pubblicamente, smettendo di nascondersi dietro la loro violenza. Sono molto fiero di appartenere alla Razza Umana e di potermi battere per la messa al bando della pena capitale. Sono certo che vinceremo, è solo, purtroppo, una questione di tempo e di ulteriori vite sacrificate inutilmente. Un giorno, spero presto, i miei nipoti potranno essere orgogliosi dell’impegno del loro nonno nell’essersi battuto per l’abolizione della pena di morte così come io sono fiero di mio nonno che ha lottato per 20 anni contro il fascismo. Il giorno in cui la pena di morte sarà abolita, finalmente, tutti potremo appartenere all’unica vera Razza, la Razza Umana.

Oliviero Toscani
Fotografo, pubblicitario, vincitore quattro volte del Leone d’Oro al Festival di Cannes,
vincitore del Gran Premio dell’UNESCO, del Gran Premio d’Affi chage, dell’Infi nity Awards.
Ha esposto le sue foto alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano

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