L’handicap come risorsa

Gianfranco Paglia

Per troppo tempo ci si è orientati su interventi di esclusivo assistenzialismo, mortificando e demotivando chi potrebbe tranquillamente lavorare. Sono molte le occupazioni che un disabile potrebbe svolgere. Diventando così una risorsa e non, com’è visto oggi, un peso. È ora che si cambi rotta.

Parlare di disabilità, per una persona che, come me, vive il proprio handicap da diciassette anni, dovrebbe essere facile perché la problematica la vivo tutti i giorni. Ma non è così. Da quel 2 luglio del 1993, quando, in uno scontro a fuoco, fui ferito perdendo l’uso delle gambe, la mia vita è sicuramente cambiata. Ma, a differenza di tanti altri, io mi sono sempre ritenuto fortunato. Non è un paradosso, è proprio così. Ho sempre avuto l’appoggio materiale delle Forze Armate, le istituzioni mi hanno offerto la possibilità di ricercare ed ottenere le migliori cure senza badare a spese. Questo è il motivo per il quale mi sono sempre sentito un privilegiato rispetto a chi la disabilità l’ha sempre dovuta affrontare da solo, con il solo ausilio della propria famiglia. Dico questo perché, in tutti questi anni, mi sono reso conto che troppo spesso al disabile non è concessa la possibilità di vivere una vita normale.

Chiunque giri per le nostre città si rende conto che non esistono disabili: potrebbe sembrare, la mia, un’affermazione beneaugurante, ma non è così. Intendo dire che le nostre città sono quasi totalmente inaccessibili per un disabile e che, quindi, si preferisce restare tra le quattro mura domestiche. Ovviamente, questa non è vita e i colpevoli vanno ricercati tra quanti, fino ad oggi, non hanno emanato leggi adeguate alla soluzione di questo gravissimo problema: città a misura d’uomo, disabile o meno. Certamente, mi si potrà dire che alcune leggi esistono, ma che non sono rispettate. È vero, c’è bisogno di maggiori controlli. Avendo ,ovviamente affrontato questo problema nell’attuale veste che ricopro, ho constatato la falla legislativa.

Mentre nel caso si tratti di una struttura privata, si risale sempre ad un soggetto responsabile, al quale intimare l’attuazione delle leggi sull’accessibilità, nel caso si tratti di una struttura pubblica, vi è una sorte di “scaricabarile”. Non vi è mai un soggetto responsabile. In tal senso,c’è una proposta di legge bipartisan, la 2367, che riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche. Rendere accessibili tutti i luoghi, privati e non, sarebbe certamente di stimolo a quanti, per questo motivo, sono costretti in casa. Altro dannoso problema per i disabili è il mondo del lavoro. Sicuramente, in Italia, la disabilità dovrebbe essere trattata come una risorsa, non solo come un problema. Per troppo tempo ci si è orientati su interventi di esclusivo assistenzialismo, mortificando e demotivando chi potrebbe tranquillamente lavorare. Sono molte le occupazioni che un disabile potrebbe svolgere. Diventerebbe, così, una risorsa e non, com’è visto oggi, un peso. È ora che si cambi rotta.

Gianfranco Paglia
Medaglia d’oro al valore militare
Deputato IV commissione (difesa)

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